Dalla marsica

Cimitero monumentale Avezzano, approvata delibera per il recupero

In Consiglio comunale approvata la delibera per il recupero del cimitero monumentale di Avezzano. Di Pangrazio “Al via la riqualificazione del luogo identitario in cui riposano tanti cittadini illustri”

Il cimitero monumentale della città di Avezzano sito in via Sandro Pertini diventerà una casa della memoria e della preghiera capace di fondere la dignità di ieri e il decoro di oggi, attraverso una importante opera di riqualificazione.

Con l’avallo del Consiglio comunale, incassato ieri, sarà la società CO.SE.MA. ad occuparsi interamente dell’esecuzione dei lavori previsti dal progetto tecnico-economico, sposato appieno dall’Amministrazione comunale. Il luogo del ricordo per antonomasia nei prossimi mesi sarà al centro di un cantiere a più step, che interesserà anche la chiesa sita all’interno del cimitero. A questa “opera omnia” di riqualificazione, verrà abbinata la costruzione di nuove cappelle. Il provvedimento è stato portato in aula dall’assessore proponente, Cinzia Basilico. “Il cimitero monumentale – ha spiegato il primo cittadino, Giovanni Di Pangrazioè un angolo di Avezzano dove passato e pre-sente si incastrano perfettamente, parlando al futuro. Dopo vari sopralluoghi e studi di fattibilità, siamo giunti alla maturazione di un importante progetto di recupero e di miglioramento: grazie ai lavori che verranno eseguiti in tempo utile dalla ditta, trasformeremo il cimitero in uno spazio dell’identità ritrovata. Qui, riposano cittadini illustri, che hanno fatto la storia della città, come lo storico e amministratore Tommaso Brogi, il sindaco Antonio Iatosti, il combattente garibaldino Orazio Mattei, il deputato Cassinelli, il docente universitario Nardelli, l’ingegnere Loreto Orlandi, lo scrittore Giuseppe Pennazza e Sergio Cataldi, anch’egli un tempo primo cittadino”. Lo scrisse, difatti, Ugo Foscolo nel carme “Dei Sepolcri”: da persone virtuose che non ci sono più, possono arrivare ispirazione e forza d’animo.

avezzano cimitero ascensore

I lavori già fissati in agenda per il cimitero monumentale – monitorati dal delegato del sindaco dott. Luigi Marino – tra gli altri aspetti, prevedranno intervenuti di rinnovamento del verde circostante, con la piantumazione di nuovi alberi sempreverdi, la realizzazione di viali interni pedonali e la rimozione delle coperture in amianto ubicate sul lato posteriore del luogo di preghiera. La concessione con la ditta è di durata triennale: sono compresi nel quadro economico anche i lavori di ristrutturazione della chiesa posta all’interno del cimitero, che riguarderanno la sostituzione del rivestimento in marmo dei gradini di accesso al sito di culto, il ripristino del rivestimento esterno nelle parti ammalorate e la sistemazione della vetrata.

In ultimo, è stata già individuata l’area per la costruzione di 20 nuove cappelle, vicina alla zona delle cappelle storiche. Nell’opera omnia di riqualificazione, sono stati inseriti anche interventi per le case della memoria delle frazioni: presso il Cimitero di Castelnuovo, difatti, verranno realizzati 40 ossari e cinerari; ad Antrosano, invece, saranno costruire nuove cappelle. La Società CO.SE.MA. è già concessionaria della manutenzione e della gestione dei cimiteri di Avezzano, San Pelino, Cese, Paterno ed Antrosano. “Segniamo un altro passo, nel solco di quanto già realizzato con la storica piazza di San Bartolomeo, sulla quale la nostra Amministrazione ha acceso un’attenzione tutta nuova. – ha concluso il sindaco – La città tramanda al futuro eredità visibili e palpabili, la nostra missione è quella di riportarle alla luce. Continueremo su questa linea. Grazie a Luigi Ma-rino per l’opera di supporto costante. Devo riconoscere che è stato lui a portarmi al vecchio cimitero per far valutare l’opportunità di riqualifi-carlo”.

Nella stessa riunione, il Consiglio comunale ha preso atto del piano di risanamento dell’ACIAM approvato dal tribunale. “L’obiettivo – si legge in una nota del Comune – è quello di dare continuità all’azienda aiutandola a tirarsi fuori dalle secche di una condizione in cui si arrivati per situazioni contingenti legate anche alle vicende internazionali e non per fragilità strutturali. Mettere in sicurezza l’azienda, quindi, ma anche garantire l’interesse dei soci pubblici almeno fino a quando questi decideranno di mantenere le rispettive partecipazioni. I soci pubblici che non hanno più interesse a far parte di ACIAM potranno, infatti, eventualmente vendere le quote mettendo da parte uno schema di statuto molto rigido su questo aspetto. Ma gli amministratori hanno voluto l’approvazione di un patto parasociale che consentirà alla parte pubblica di mantenere significativi poteri di controllo sulla gestione della società. Il comune ha preso atto, con voto all’unanimità dei presenti e maggioranza come sempre compatta, del piano di risanamento presentato da Aciam e approvato dal Tribunale. Piano che considera la situazione superabile, così da poter allontanare lo spettro del fallimento con ciò che ne conseguirebbe per gli investimenti pubblici già effettuati nel tempo dai comuni e prevede anche l’allungamento nel tempo del pagamento del mutuo e l’allungamento degli ammortamenti. Il Comune di Avezzano è socio della partecipata ACIAM spa, realtà nata nel 1990 come azienda consortile funzionale alla gestione dei servizi di igiene urbana dei comuni marsicani, trasformata in società per azioni e attiva prevalentemente nel campo del trattamento dei rifiuti. ACIAM spa è una società mista pubblico – privato, con composizione sociale con Soci pubblici, Enti locali, detentori di azioni denominate di categoria A (51% del capitale sociale) e soci privati, 49% del capitale sociale. La quota di partecipazione del comune di Avezzano è pari al 12,20% del capitale sociale. Ebbene, nell’andamento economico della società partecipata con riferimento all’anno 2022, si è registrata una perdita, immediatamente ripianata, di € 192.346,00, imputabile in massima parte, alle difficoltà di avvio dell’impianto di compostaggio di Aielli, con conseguente disequilibrio del business plan, di per sé quasi completamente orientato al trattamento dell’organico. Nell’Assemblea dei soci tenutasi il 6 marzo 2024, in cui si era proceduto alla comunicazione di un peggioramento della situazione economico finanziaria della società al 31.12.2023. Il CdA aveva preannunciato perdite potenziali tali rendere necessaria l’attivazione della procedura per l’accesso alla composizione negoziata della crisi, ex art.17 D.Lgs.14/2019, con l’obiettivo di salvaguardare la continuità aziendale con azioni tese al recupero dell’equilibrio economico e finanziario da conseguirsi in un triennio. Azioni che prevedono, in particolare, la ricostituzione del capitale sociale eroso dalla perdita 2023 con ricapitalizzazione; rimodulazione dei piani di ammortamento dei mutui contratti per la realizzazione dell’impianto: allungamento della durata dei piani di ammortamento a quindici anni con una rinegoziazione del tasso di interesse fissandolo al 3%, pagamento delle sole quote interessi per le annualità 2024 e 2025; rateizzazione al 2026 dei debiti di funzionamento scaduti; eventuali cessioni di rami d’azienda Il Giudice del tribunale di Avezzano con ordinanza del 09.05.2024 aveva riconosciuto i presupposti per l’applicazione della procedura di composizione negoziata, in quanto lo stato della crisi risulta essere collegato a fattori congiunturali, nonché alle difficoltà di entrata in funzionamento dell’impianto di digestione anaerobica con relativa produzione del biometano. Da sottolineare che l’Esperto incaricato della valutazione della Crisi D’Impresa, non aveva rilevato particolari criticità relative all’attuazione del piano di risanamento, se non quelle legate alla modifica dello statuto, individuato come passaggio necessario per operare la ricapitalizzazione della società. Tali variazioni apportate allo statuto consistono essenzialmente nell’equiparazione delle forme di partecipazione alla società, omogeneizzando la tipologia di azioni attualmente riservate ai soci pubblici a quelle riservate ai soci privati, liberalizzando di fatto la possibile circolazione delle stesse, con possibilità di successo del piano di ricapitalizzazione, anche nel caso di fuoriuscita di uno o più Enti Locali dalla compagine societaria. Nel nuovo statuto vengono eliminate tra le attività oggetto della società, quelle relative alla gestione integrata delle risorse idriche, superando i rilievi più volte sollevati dalla Corte dei Conti circa la sovrapposizione di oggetto con altre partecipate dell’Ente. Le modifiche prevedono anche che la Società ha durata fino al 31 dicembre 2040, durata che può essere prorogata con una o più deliberazioni dell’Assemblea straordinaria degli azionisti. Con la delibera il comune prende atto, conseguentemente, del piano di risanamento predisposto dalla società ACIAM spa con accantonamento prudenziale ai sensi del decreto Madia 175/2016 della somma complessiva di € 292.800,00 e ciò consentirà eventualmente di procedere alla sottoscrizione dell’aumento di capitale al termine di tutte le procedure di legge. In aula sono intervenuti i consiglieri Gianluca Presutti, Alessandro Pierleoni e Alfredo Chiantini del Gruppo di lavoro istituito sul tema e Ignazio Iucci. La maggioranza ha votato all’unanimità. L’opposizione era assente”.

Presutti ha sottolineato: “il piano di salvataggio per come impostato e approvato dal tribunale prevede un passaggio ineludibile nel cambiamento nello statuto. Oggi il socio privato può vendere solo al privato e il socio pubblico solo al pubblico ma la ricapitalizzazione prevista dal piano di salvataggio potrebbe non riuscire con uno schema così rigido. Come in altri casi (Comune nuovo – transazione Mascitti)- ci siamo dovuti occupare di questioni delicate che si trascinavano da anni e mai nessuno aveva risolto. Ci siamo sempre presi responsabilità significative. Lo facciamo per salvaguardare il patrimonio comunale, un’azienda che è un valore per il territorio, 100 dipendenti. Lo facciamo dopo una valutazione molto meticolosa e dopo che abbiamo preso in considerazione tutti gli aspetti. Abbiamo voluto la redazione di un patto parasociale che rafforza il controllo della parte pubblica a prescindere dalla quota che i comuni avranno”.
Pierleoni ha evidenziato che “la relazione dell’amministratore unico di Aciam parla chiaramente di aspetti congiunturali ma anche di un valore degli impianti come quello di Aielli di 20 milioni (valore di mercato molto superiore) che dobbiamo tenere in considerazione”.
Mentre Chiantini ha aggiunto: “La situazione è complessa e non è di facile lettura per nessuno ma di certo, dopo aver ponderato costi e benefici, tuteliamo al 100 % il comune di Avezzano perché i soci devono esercitare i loro poteri per indirizzare gli organi verso la migliore soluzione e non lasciar fallire o far depauperare le quote. Terremo fede alla legge Madia comunicando tutto alla Corte dei Conti. Abbiamo tenuto aggiornata di ogni passo l’opposizione che mi dispiace di non vedere in aula dinanzi ad un momento così delicato: non basta uscire sui social e sui giornali per fare il proprio dovere” aspetto ripreso anche dal collega Ignazio Iucci.

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