Cronaca giudiziaria

Il presidente dell’Avezzano Calcio Andrea Pecorelli si difende: Agito in buona fede

Interrogati dal Gip Andrea Pecorelli e il figlio Federico, ai domiciliari dallo scorso 4 luglio: "Abbiamo agito per il bene della squadra e della città"

Hanno risposto a tutte le domande in sede di interrogatorio Andrea Pecorelli, 59enne presidente dell’Avezzano Calcio, e il figlio Federico, accusati di autoriciclaggio, truffa aggravata e malversazioni di erogazioni pubbliche. I due hanno sostenuto di aver “agito in buona fede, per il bene della squadra e della città”.

L’avvocato Gabriele Boni, del Foro di Roma, ha chiesto la revoca della misura cautelare per Andrea Pecorelli e per il figlio Federico, agli arresti domiciliari dallo scorso 4 luglio dopo il terremoto che ha scosso la proprietà dell’Avezzano Calcio. La richiesta è arrivata al termine dell’interrogatorio di garanzia tenutosi ieri per il presidente dell’Avezzano Calcio, 59enne romano, e per suo figlio Federico, 23enne. I due hanno negato gli addebiti dinanzi al Gip del Tribunale di Avezzano Daria Lombardi: il Gip, tuttavia, si è riservato di decidere sulla richiesta di revoca delle misure cautelari in attesa del parere della Procura. Come riporta Il Messaggero, il 50% delle somme ottenute da Federico Pecorelli, in qualità di amministratore della Srl Euclide Investment, dalla Spa Banca progetto, attraverso un mutuo chirografario garantito dal Fondo centrale di garanzia per piccole e medie imprese, è stato utilizzato per salvare la società dell’Avezzano Calcio dai debiti. Si sarebbe trattato di un prestito da restituire al momento dell’autorizzazione del progetto per la realizzazione di una struttura sportiva in un’area in disuso su via Roma. Struttura che prevedeva: un campo da calcio in erba, uno da calcio a 5 in erba sintetica, 18 campi da padel ed aree di ristorazione, oltre ad alloggi per 20 persone.

Sotto la lente d’ingrandimento della Procura, però, ci sarebbe un documento falso: vale a dire la proposta unilaterale di acquisto rivolta alla Provincia religiosa dei Ss apostoli Pietro e Paolo dell’Opera di Don Orione, l’ente proprietario dei terreni indicati nel progetto come l’area in cui realizzare le opere finanziate dal mutuo. Documento che riporta la sottoscrizione di accettazione falsificata, per farla apparire come apposta dal legale rappresentante l’ente. In realtà l’offerta non è mai stata neanche presentata. Una situazione societaria, questa, che preoccupa inevitabilmente la tifoseria in vista dell’iscrizione al prossimo Campionato di Serie D. 

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