Cronaca giudiziaria

Rigopiano, presentato il ricorso in Cassazione

Rigopiano, la Procura ha depositato il ricorso in Cassazione sulla sentenza relativa alla valanga che distrusse l'hotel, uccidendo 29 persone

Rigopiano, la Procura Generale presenta il ricorso in Cassazione.

La Procura Generale presso la Corte d’Appello dell’Aquila ha depositato il ricorso in Cassazione sulla sentenza relativa al disastro di Rigopiano: il 17 gennaio 2017 una valanga travolse il resort provocando 29 morti. Secondo una prima lettura la Procura chiede alla Cassazione di rivedere le parti della sentenza che hanno portato alla assoluzione degli imputati specialmente per quello che riguarda le ipotesi della prevedibilità del rischio e della prevenzione della tragedia. La sentenza di Corte d’Appello si era puntualizzata soprattutto sulla gestione dell’emergenza post valanga: secondo la Procura non sarebbe stata affrontata adeguatamente invece la parte relativa al reato di disastro colposo, ossia alla gestione della Carta Valanghe, le responsabilità della Regione Abruzzo o del datore di lavoro.
Il 14 febbraio scorso la Corte d’Appello aquilana, presieduta da Aldo Manfredi, aveva emesso la sentenza di assoluzione per 22 persone e di condanna per 8: tra questi l’ex prefetto Provolo e il dirigente Bianco il primo per omissione di atti d’ufficio e falsità ideologica, il secondo per falso. La sentenza aveva confermato le condanne di primo grado.

La parziale riforma in Corte d’Appello stabilita lo scorso febbraio

Il processo di secondo grado per la tragedia di Rigopiano è giunto alla sua fase conclusiva il 14 febbraio 2024.
Il disastro risale al 18 gennaio 2017 quando, alle 16.49, una valanga travolse e distrusse il lussuoso resort alle pendici del versante pescarese del Gran Sasso, uccidendo 29 persone. La Corte d’Appello dell’Aquila ha condannato l’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo a un anno e otto mesi nel processo d’appello per la tragedia di Rigopiano. La decisione dei giudici della Corte d’Appello dell’Aquila è arrivata al termine della camera di consiglio durata quasi 5 ore; mentre nel processo di primo grado Provolo era stato assolto.
Condannati anche Enrico Colangeli, tecnico comunale, a 2 anni e 8 mesi, e Leonardo Bianco, dirigente della Prefettura di Pescara, a 1 anni e 4 mesi, anche in questo caso entrambi erano stati assolti in primo grado.
Tra primo e secondo grado risultano 22 assoluzioni e 8 condanne: i giudici hanno confermato le condanne inflitte in primo grado per il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, per i dirigenti della Provincia Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio, per il tecnico Giuseppe Gatto e per l’ex gestore dell’hotel Bruno Di Tommaso. Oltre all’ex prefetto Provolo, che dovrà scontare una pena di un anno e otto mesi per falso e omissioni di atti d’ufficio, sono stati condannati Leonardo Bianco, ex capo di gabinetto della Prefettura, e Enrico Colangeli, tecnico comunale di Farindola.

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