Mucillagine, al largo del mare Adriatico è emergenza per la pesca

Mucillagine: problemi per il settore pesca. Il fitoplancton danneggia i filtri delle barche. Le associazioni chiedono misure e ristori per i pescatori.
Dopo una prima allerta al nord del mare Adriatico, la mucillagine da circa 10 giorni si è spostata – anche a causa delle correnti – nel tratto costiero delle Marche e dell’Abruzzo, fino a Termoli, in Molise. Secondo gli esperti non ci sarebbero rischi per la salute dell’uomo. I problemi investono il settore pesca: in questi giorni tanti pescatori hanno deciso di rientrare dal momento che gli attrezzi e i filtri di barche e pescherecci erano pieni di alghe. Dietro l’angolo poi c’è il rischio anossia per le specie che vivono sui fondali come vongole e fasolari.
La mucillagine, il cui nome scientifico è Gonyaulax fragilis, è proliferata nel Mare Adriatico dopo le abbondanti piogge delle scorse settimane che, attraverso i fiumi, hanno arricchito di nutrienti (come azoto e fluoro) il mare: sommate alle alte temperature, hanno favorito la proliferazione di fioriture di specie di fitoplancton che possono secernere sostanze di tipo mucoso. Sembrerebbe non essere nociva per l’uomo anche se la sostanza si attacca alla pelle, creando uno strato difficile da togliere, scoraggiando così i bagnanti a venire in spiaggia nonostante le temperature molto alte di questi giorni.

La mucillagine rappresenta però un problema serio per la pesca, investendo l’indotto circostante. Dalle attività artigianali allo strascico, tutti lamentano danni alle reti e difficoltà di pescare, come dichiarato da Confcooperative Fedagripesca che ha chiesto una task force per tenere sotto controllo la prolificazione di alghe, ma anche misure sociali per i lavoratori del settore. Da vagliare, secondo l’associazione, anche l’ipotesi di un fermo pesca volontario in base alla situazione delle singole marinerie. Attraverso i suoi pescatori Fedagripesca sta monitorando l’evolversi della situazione che si sta aggravando con il caldo di questi giorni. Inoltre queste proliferazioni non solo ostacolano le attività ittiche, ma danneggiano le imbarcazioni e compromettono la vita delle specie marine, rischiando di creare problemi all’indotto composto dalle attività turistiche balneari già in affanno in una stagione che stata a decollare.

“L’emergenza mucillagine sta colpendo tutta la costa adriatica e anche i pescatori abruzzesi hanno lanciato il loro grido d’allarme: è necessario che il Governo intervenga immediatamente con dei ristori per far fronte ai danni economici che
interessano tutto il settore ittico” a dichiararlo – come riporta Chieti Today – è stato il senatore questore dell’Udc Antonio De Poli, che sul tema ha già depositato un’interrogazione parlamentare al Governo. “Come già chiesto dall’Udc abruzzese, è necessario attivare misure di tutela sociale soprattutto nei confronti della piccola pesca, che rappresenta l’80% del comparto. Per non compromettere irreparabilmente la stagione è necessario intervenire al più presto”.
Allarme mucillagine: i danni per le imbarcazioni da diporto e pescherecci

(in questa foto la mucillagine depositata sul filtro di una barca da pesca)
Un altro problema legato alla proliferazione della mucillagine è legato ai danni per le imbarcazioni, da diporto o pescherecci, soprattutto a motore che hanno un impianto molto più importante rispetto alle barche a vela. I sedimenti di fitoplancton si infilano nei tubi di aspirazione dell’acqua, utile poi a raffreddare il motore, provocando problematiche “indirette” che non danneggiano direttamente il motore, ma attaccano i filtri dell’acqua. Se non si presta attenzione, innalzano la temperatura del motore e bruciano le guarnizioni delle testate.