Lo spoil system riscalda l’estate abruzzese. Ancora fibrillazioni in maggioranza per il riequilibrio degli incarichi fiduciari nelle società partecipate. Alla luce dei risultati dell’ultima tornata elettorale, che ha visto confermare l’uscente Marsilio, ma che ha restituito un quadro completamente diverso sullo scacchiere delle forze politiche presenti in maggioranza, si devono riassestare i posizionamenti. Qualche partito politico potrà prendere, ma soprattutto qualche altro dovrà lasciare la postazione.
La sesta riunione delle forze politiche della maggioranza sul cosiddetto spoil system in Abruzzo si terrà con tutta probabilità lunedì prossimo, 22 luglio. La data scelta era inizialmente quella del 19 luglio, ma è destinata a slittare. Un segnale ulteriore delle fibrillazioni che attraversano il centrodestra.
I criteri
Il nodo principale a cui fare fronte è la crescita notevole, rispetto alle elezioni di cinque anni fa, di Fratelli d’Italia, a cui fa da contraltare il ridimensionamento della Lega. Si tratterà quindi, nelle proporzioni, di invertire la quota appannaggio del Carroccio a vantaggio dei meloniani, con il giusto riconoscimento di tutte le forze che hanno contribuito alla vittoria. L’approdo stabilito dovrebbe portare a un 50 per cento delle presidenze per Fratelli d’Italia, 25 per Forza Italia, 10 per la Lega e per la lista Marsilio, 5 per Noi Moderati.
Le richieste
Il Capoluogo ha scritto dei contrasti che stanno bloccando il decollo della trattativa: Fratelli d’Italia ha confermato l’interesse per Abruzzo Progetti Spa. La Lega vorrebbe l’Ersi e l’Arap, ma Fratelli d’Italia chiede il commissariamento di quest’ultimo ente, una modalità, confermano al Capoluogo fonti del partito di Salvini in Abruzzo, a cui i salviniani si oppongono visto che si tratta di enti che vengono tutti da gestione riconducibile ai partiti della maggioranza. Altro fronte caldo, quello delle Ater, con il partito di Giorgia Meloni che ha puntato già quelle di L’Aquila, Teramo e Chieti; Forza Italia è in pole position su Pescara e la Lega a Lanciano. Il Carroccio, però, vorrebbe un capoluogo di provincia, ma questo significherebbe lasciare il fronte lancianese, presidiato dal fedelissimo Nicola Campitelli.
La mappa
Per intuire la complessità della trattativa è utile fotografare la distribuzione attuale: la Lega ha in mano le Ater di L’Aquila e Teramo, Forza Italia quella di Pescara. Fratelli d’Italia quella di Chieti. L’Ater di Lanciano è in quota Lega ma Fausto Memmo, che la presiede, è rimasto vicino a Nicola Campitelli, transitato in Fratelli d’Italia. Le Ater andranno in tre a Fratelli d’Italia, una ciascuno a Lega e Forza Italia.
Le Adsu: l’aquilana, in quota Lega, ora è commissariata, la teramana è di Fratelli d’Italia, a Chieti – Pescara c’è Forza Italia (ma in questo caso la questione dovrebbe essere più semplice, perché le Adsu saranno assegnate una ciascuno a Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega). L’Arap è di Forza Italia, che tiene molto alla riconferma, come dicono al Capoluogo fonti berlusconiane. I forzisti sono comunque aperti in generale a variazioni, purché si riconosca e certifichi la loro crescita. Attualmente detengono anche Sangritana, mentre l’Ersi e la Fira sono dalla Lega: quest’ultima è molto ambita proprio da Forza Italia. Tra le prime indiscrezioni, delle settimane scorse, c’era quella che voleva i meloniani particolarmente interessati a Saga, ora leghista.
Nella trattativa ci sarà da tenere conto del “peso” da assegnare a ciascuna delle società, e delle scadenze, visto che per alcune è più lontana nel tempo, il che ne diminuisce l’appetibilità. Tra queste c’è Tua, circostanza che dovrebbe consentire a Forza Italia di difenderla più agevolmente.
