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Tutti i Santi giorni, 18 luglio: si ricorda il Beato Roberto da Salle, discepolo di Celestino V

La rubrica "Tutti i Santi giorni" del 18 luglio: Beato Roberto da Salle, discepolo di Celestino V.

La rubrica “Tutti i Santi giorni” del 18 luglio: Beato Roberto da Salle, discepolo di Celestino V.

Il 18 luglio si ricorda il Beato Roberto da Salle. Roberto, al secolo Santuccio, nacque a Salle in provincia di Pescara intorno al 1272 da Tommaso e Benvenuta. Fanciullo di indole buona, dedito all’amore fraterno e al perdono, all’età di 16 anni seguì Pietro Angelerio, l’eremita del Morrone, divenendo uno dei più amati discepoli del Santo. Quando il 7 luglio del 1294, presso l’eremo di Santo Spirito a Majella, Pietro da Morrone accettò di divenire Sommo Pontefice con il nome di Celestino V, chiese al discepolo Roberto di accompagnarlo nel nuovo compito: assieme ai confratelli Tommaso di Ocre e Francesco Ronci da Atri, gli fu offerta la dignità cardinalizia, ma lui preferì restare nell’eremo tra i monti e tenere in vita l’esempio del suo padre spirituale. Proprio per questo nella produzione iconografica il Beato Roberto da Salle è solitamente rappresentato con una croce sulle spalle e il rosso cappello cardinalizio deposto ai suoi piedi. Durante il Pontificato di Celestino, il monaco si trasferì presso il Monastero di San Giorgio a Roccamorice fino a che il 24 dicembre del 1294 Pietro rinunciò al pontificato, lasciando il soglio al successore Bonifacio VIII. L’eremita tornò quindi sui monti abruzzesi, accolto festosamente dal Beato Roberto; tuttavia, la permanenza in questi luoghi gli fu breve: Bonifacio VIII temendo uno scisma, costrinse il predecessore a seguirlo prima ad Anagni, per poi farlo rinchiudere in una sorta di eremo-prigione a Rocca di Fumone, dove il Sant’uomo si spense il 19 maggio del 1296. In quello stesso giorno, il Beato Roberto ebbe l’apparizione di Celestino V che rendeva l’anima a Dio; subito comprese l’accaduto e avvisò i confratelli della morte del Santo. Sebbene la Regola dei monaci celestiniani ammettesse il sacerdozio solo dopo i 31 anni, Roberto fu eccezionalmente ordinato sacerdote a soli 25 anni, rimanendo prima presso il Monastero di Roccamorice, per poi essere nominato Procuratore a Santo Spirito a Majella e da lì a Roccamontepiano dove pare abbia fondato il Monastero di Santa Croce. Nel 1327, nominato Procuratore Generale della Congregazione dei Celestini, fondò e restaurò parecchi Monasteri, tra cui quello di San Tommaso a Caramanico, Lama dei Peligni, Atessa e Gessopalena; inoltre, la tradizione vuole che abbia dato vita anche ad alcuni Ospizi per i pellegrini. La figura del Beato Roberto è circondata da segni premonitori, vere e proprie apparizioni, estasi, colloqui mistici e un diverso numero di miracoli di guarigione testimoniati dai suoi confratelli. Si narra che guarì un monaco dalla lebbra segnandolo con un segno di croce dopo averne baciato le piaghe; ridiede il senno a un pazzo furioso, tale Roberto Galtieri, imponendo sulla sua testa il Breviario; a Morrone del Sannio guarì una piccola di nome Maria celebrando per lei una santa Messa alla fine della quale la piccola riacquistò l’uso delle membra atrofizzate. Ma il miracolo più eclatante fu la resurrezione di un monaco morto in peccato mortale: alle preghiere di Roberto, il frate si svegliò, confessò pubblicamente i suoi peccati e si riaddormentò in pace per sempre. Il suo potere taumaturgico raccolse attorno a sé tanti devoti e innumerevoli furono le opere di carità che riuscì realizzare. Tuttavia, a causa del clamore suscitato dalle sue azioni, fu accusato di presunti abusi delle elemosine, tanto da doversi discolpare davanti al Vescovo di Chieti cosa che addolorò la sua vita. A 68 anni iniziò ad ammalarsi ed il 18 luglio del 1341 morì tra il conforto dei suoi numerosi confratelli. Nel 1342 la sua salma fu trasportata da Morrone del Sannio alla Badia di Santo Spirito a Sulmona e probabilmente in quell’anno Roberto fu proclamato Beato. Dopo la soppressione dell’Ordine celestiniano nel 1807, le sue reliquie vennero traslate a Salle; nella statua che lo raffigura sono le sue ossa, tra cui quelle del braccio con cui era solito benedire e guarire.

Beato Roberto da Salle tutti i santi giorni
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