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Mario Quaglieri indagato per peculato, si è avvalso della facoltà di non rispondere

Indagato per peculato l'assessore Mario Quaglieri. Davanti al pm si è avvalso della facoltà di non rispondere. La missiva dei suoi legali.

L’assessore Mario Quaglieri si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al pm durante l’interrogatorio di garanzia negli uffici della Procura della Repubblica dell’Aquila.

L’assessore Mario Quaglieri, con delega al Bilancio, eletto alle scorse elezioni regionali con circa 12 mila preferenze, è indagato con ò’potersi di reato di peculato. Secondo l’accusa avrebbe continuato ad usufruire di una scheda sim del Comune di Trasacco, anche dopo la fine del suo mandato da sindaco, per un totale di 800 euro. Nei giorni scorsi, il sostituto procuratore, Marco Maria Cellini, gli ha notificato un avviso di garanzia, ritenendo che il reato sia stato commesso da maggio 2022, quando l’assessore aveva lasciato lo scanno del comune marsicano ad oggi. Quagieri, difeso dagli avvocati Antonio Milo e Carlo Polce, si è sottoposto all’interrogatorio di garanzia, nel corso del quale si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Come riporta Il Centro, la difesa chiede l’archiviazione o, in alternativa, l’incompetenza territoriale della procura dell’Aquila, in favore di quella di Avezzano. In una missiva i due legali spiegano, “che viene meno l’elemento fondante del reato, ovvero il dolo. Non c’è stata intenzionalità da parte del nostro assistito. Si può parlare, al massimo, di negligenza o dimenticanza”. La difesa ha rimarcato anche il fatto che il loro assistito, “Aveva rinunciato a circa 7000 euro di indennità da sindaco. Somme mai incassate né richieste”. Sempre secondo quanto sostenuto dagli avvocati difensori, gli uffici comunali non avrebbero mai richiesto indietro la scheda sim che Quaglieri aveva dimenticato di riconsegnare insieme alla fascia tricolore.