Politica

A Montesilvano la Lega lascia il sindaco, ma coinvolge il tavolo del centrodestra

Da Montesilvano la Lega attacca per l’estromissione dai ruoli di governo: “Così De Martinis rinuncia a fare il sindaco della Grande Pescara”. Quando i nodi arrivano al pettine

A Montesilvano la Lega esce dalla maggioranza e getta la rissa sul tavolo regionale tentando di chiamare in causa gli alleati Forza Italia e Fratelli d’Italia.

Francesco De Santis, portavoce della Lega Abruzzo guidata da Luigi D’Eramo, diffonde una dichiarazione di fuoco: “Ci attendiamo una presa di posizione chiara e decisa da parte dell’intera coalizione di centrodestra per il vergognoso trattamento che la Lega sta subendo dal sindaco di Montesilvano. Chiediamo la convocazione del tavolo politico regionale per affrontare la questione”. De Santis, parlando di “precedente pericoloso” e “ostilità totale” subita dal Carroccio da parte del sindaco di Montesilvano Ottavio De Martinis, arriva a minacciare: “Stupisce come De Martinis abbia rinunciato con ben tre anni d’anticipo a mettere a disposizione la sua candidatura come sindaco della Grande Pescara”.

Lo scontro dopo le elezioni

A Montesilvano la Lega si è piazzata ultima tra le quattro liste a sostegno di De Martinis, con il 7 per cento. Ha eletto un solo consigliere, Ernesto De Vincentiis, contro i quattro della civica Montesilvano Sceglie, i cinque di Forza Italia e i sette di Fratelli d’Italia.
Le polemiche tra De Vincentiis, spalleggiato dal partito a più livelli, sono iniziate subito dopo le elezioni. Il consigliere leghista lamenta prima di essere escluso dai tavoli di maggioranza, poi della mancata assegnazione di postazioni di governo. Per lui niente assessorati né presidenze di Commissione. Intanto, presenta atti e rilascia dichiarazioni critiche, spigolose per il sindaco, fino al litigio plateale e all’uscita della maggioranza. Non è un problema per la tenuta, vista la larghissima maggioranza ottenuta da De Martinis, rieletto con circa il 70 per cento dei voti.

Le premesse

Il contrasto nasce in realtà da vecchia data, da quando Luigi D’Eramo non voleva ricandidare De Martinis per il secondo mandato. Il Carroccio accusava De Martinis di non avere sostenuto i candidati del partito alle precedenti consultazioni regionali. Gli venne contrapposto Anthony Aliano. Poi la Lega, anche in virtù del sostegno accordato al sindaco da Forza Italia e da Fratelli d’Italia, tornò sui propri passi, ritirò Aliano, entrò in coalizione con De Martinis disconoscendone però l’appartenenza al partito, pur continuando ad avere la tessere del Carroccio. Il sindaco, è da ricordare, ha compiuto una parte rilevante della propria ascesa politica, ovvero la prima elezione a Montesilvano seguita da quella a Presidente della Provincia, proprio tra le fila del Carroccio. E oggi De Santis lo accusa parlando di “irriconoscenza”.

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