Auto blu in Abruzzo ai vicepresidenti del Consiglio regionale. Non c’è ancora niente di deciso e deliberato, ma le sole intenzioni, filtrate tra i corridoi e le stanze della Regione, hanno acceso il dibattito.
“Pur essendo un’ipotesi espressa e circolata in modo informale abbiamo già espresso contrarietà perché in una fase di tagli alla sanità, rincari dei trasporti e sacrifici, sarebbe un messaggio sbagliato”, spiega al Capoluogo Silvio Paolucci, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale.
Le auto blu in Abruzzo, nello specifico la disponibilità complessiva di quattro autisti, andrebbero a beneficio dei vicepresidenti del Consiglio Marianna Scoccia e Antonio Blasioli, rispettivamente di maggioranza e di opposizione. Blasioli (Pd) conferma la contrarietà espressa dal suo capogruppo: “Siamo per un atteggiamento restrittivo su spese che possono essere evitate e credo che le auto blu in Abruzzo ai vicepresidenti rientrino tra queste. Fermo restando che per reintrodurle occorrerebbe una legge, che non è stata ancora presentata, voterei contro, così come, a mio avviso, il resto del centrosinistra”.
Lo stesso Paolucci specifica che i costi per le auto blu in Abruzzo ai vicepresidenti del Consiglio regionale sarebbero irrisori, ma è la natura della misura a essere “allarmante, rischia di essere il segnale di una politica che si chiude nei palazzi ignorando le esigenze, le richieste, i bisogni del Paese reale”. A danno evidentemente anche della credibilità delle istituzioni.
Si tratterebbe di superare quanto previsto da una norma regionale di dodici anni fa, che cancellò in Abruzzo le auto blu ai vicepresidenti. Venne approvata dando seguito ai risparmi disposti dalla spending review voluta dal governo tecnico guidato da Mario Monti. Una manovra di risparmi e razionalizzazioni disposta in una fase di grande sofferenza dell’economia nazionale, segnata dall’impennata dei costi di titoli di stato e quindi del finanziamento del debito pubblico.
