Abruzzesi nel mondo

Il profilo del giovane laureato: non più emigrante, sempre più espatriato

Per la rubrica "Abruzzesi nel mondo", il profilo del giovane laureato con l'ultimo rapporto di Alma Laurea.

Per la rubrica “Abruzzesi nel mondo“, il profilo del giovane laureato con l’ultimo rapporto di Alma Laurea.

Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. Ma non è facile starci tranquillo. – Cesare Pavese.

Tutto il mondo dell’emigrazione storica nel nostro Paese e nella stessa Regione Abruzzo, oramai si evolve sempre più in nuove forme, specie tra i giovani tecnici specializzati e neolaureati di materie scientifiche e tecnologiche. In tal senso la qualificata rete delle tre Università abruzzesi, ne dà un contributo significativo, oltre agli altri principali atenei, dove i giovani si vanno formando, specie legati a stage e start-up aziendali, anche internazionali. L’ultimo Rapporto ALMA LAUREA, fotografa però un quadro preoccupante degli sbocchi lavorativi, di questi nostri giovani laureati, sempre più “in fuga” verso l’estero. Nel 2022, ben 18mila sono espatriati, rientrandone solo 6mila, con la perdita secca di risorse intellettuali, che sono costate allo Stato una considerevole somma, oltre la privazione di soggetti attivi per il suo sviluppo generale:
-53mila euro annui per il percorso standard;
-98mila euro per quello scientifico-tecnologico(STEM);
-170mila euro ogni anno per il percorso “Radical”;
-700mila euro, per quello sviluppato nel circuito formativo, privato ed internazionale. (Fonte Money Farm).

Ad un anno dalla laurea (3+2), i giovani che accettano proposte di lavoro all’estero arrivano ad un reddito di oltre 2mila euro, che sale del 30%, già dopo i cinque anni, a fronte di salari in Italia, di meno della metà. Addirittura, secondo vari istituti di analisi, i redditi degli “espatriati”, salgono velocemente fino a tre/cinque volte di quelli assicurati da aziende italiane. In sostanza quest’ultime raramente assicurano una remunerazione adeguata, pur in presenza di elevate professionalità, in ingresso, frutto di una concezione poco meritocratica e più legata alle relazioni familiari e politiche privilegiate. In ultima la dolente nota dei cd “lavoratori atipici”, a partita Iva, che sono milioni, con scarse tutele e retribuzioni, pur con competenze professionali rilevanti, in Italia pagate meno di un operaio specializzato, a fronte all’estero di stipendi, fino a cinque volte superiori, con i più ulteriori benefits, con alloggi e trasporti inclusi. Una disparità enorme, che varia da Paese a Paese, anche nella stessa Unione Europea, che non sembra essere stata arginata dagli incentivi fiscali introdotti dall’Agenzia delle Entrate, per favorire il rientro. La “fuga dei cervelli”, pur apparendo dai caratteri molto variegati ed anche fisiologici, in una società sempre più globalizzata, resta elevata. Essa può essere considerata quasi positiva, se si valuta, come un accrescimento del bagaglio professionale, linguistico e financo umano per igiovani talenti “, purché essi possano scegliere di poter tornare nel nostro Paese, per dare un contributo significativo al suo sviluppo culturale, scientifico ed altresì politico-istituzionale, senza connotarli con la solita retorica paternalistica di un “Sistema-Paese”, chiuso ed cinico. Del resto il nostro “stivale”, sembra attrarre solo i turisti” mordi e fuggi”, pochi stabili di ritorno, che vengono nel nostro Paese per le sue straordinarie bellezze storiche, archeologiche, naturalistiche, non sempre fruibili al meglio. In conclusione il fenomeno migratorio resta complesso, con molte sfaccettature, oltre quella recente dei giovani più istruiti e qualificati, che sono però circa un quarto dei flussi di partenza. In tal senso si intrecciano varie tendenze di partenza, sempre legate ai fattori socio-economici e generazionali, ma anche temporali e geopolitici (specie nell’U.E, dell’area Schengen). Questi oltre alle dinamiche geografiche, non solo più dal Mezzogiorno del Paese ma anche dal Nord-Est, altresì con “nuove rotte” migratorie, specie verso i Paesi emergenti, spesso orientati dalle stesse società multinazionali, che trasferiscono personale tra le loro sedi. Inoltre il fenomeno delle migrazioni temporanee, che resta ben presente, oltre il tanto declamato, proprio in questo 2024, anno del “Turismo di Ritorno“, che fin qui però non ha mostrato lo slancio ed i numeri attesi, a partire dai Paesi a più forte presenza dei nostri emigranti storici, come il Canada e l’Australia.

“La Patria non è un’opinione. O una bandiera e basta. La Patria è un vincolo fatto di molti vincoli che stanno nella nostra carne e nella nostra anima, nella nostra memoria genetica. È un legame che non si può estirpare come un pelo inopportuno.” – Oriana Fallaci.

leggi anche
arciera giorgia montaldi
Sport
L’arciera abruzzese Giorgia Montaldi vince la Coppa Italia delle Regioni nella categoria junior
la notte dei serpenti
La notte dei serpenti
La Notte dei Serpenti, la grande festa tutta abruzzese
Capitignano Western Show
Eventi
Capitignano Western Show, la festa per la 14ª edizione