L’AQUILA – Indagini in corso per il caso di presunta violenza sessuale alla Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza, conferito l’incarico per l’estrazione dei dati di telefoni e pc degli indagati.
Proseguono a ritmo serrato, ma nel più stretto riserbo, le indagini relative alla presunta violenza sessuale denunciata da un’allieva della Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza, per cui è indagato un capitano dello stesso corpo, difeso dagli avvocati Maria Leone e Cesare Placanica. Altri tre militari sono invece indagati con l’ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia, fattispecie giuridica che è possibile applicare anche in contesti para-familiari come quello in cui sarebbe avvenuta la presunta violenza; nello specifico, gli altri tre – difesi dagli avvocati Augusto La Morgia e Barbara D’Angelosante – sono accusati dell’utilizzo del grado superiore a scopi predatori.
Il tutto è partito alcuni mesi fa dalla denuncia della giovane allieva, che ha portato all’immediato trasferimento degli indagati.
Bocche cucite sulla delicata vicenda: “Nessun commento – spiegano gli avvocati Leone e Placanica al Capoluogo d’Abruzzo – considerato che le indagini sono in corso e la Procura sta lavorando. Siamo fiduciosi e anche il trasferimento dell’indagato ci è sembrata una misura che consente senz’altro di svolgere le indagini con più serenità”.
Insomma, è il momento del lavoro per le procure (quella ordinaria e quella militare). Al momento è stato nominato un consulente per l’estrazione dei dati dai supporti informatici (pc e telefonini) delle persone coinvolte nella delicata vicenda. Per la Procura dell’Aquila, titolare del fascicolo è il sostituto procuratore, dottor Ugo Timpano.
