Cultura

Peltuinum, 41 anni di scoperte

Il comune di Prata d'Ansidonia apre le porte del sito archeologico di Peltuinum.

Il comune di Prata d’Ansidonia apre le porte del sito archeologico di Peltuinum.

PELTUINUM – È quasi l’ora del tramonto e non poteva esserci momento migliore per visitare Peltuinum.
È il giorno dedicato all’apertura al pubblico degli scavi archeologici del sito che rappresenta un luogo di straordinaria testimonianza storica per la piana di Navelli e tutto l’Abruzzo.
Ho la fortuna di assistere a una serie di piccoli miracoli e conquiste che rendono speciale questa giornata.
Una lucerna, delle monete con una incisione che non lascia spazio a dubbi “Tiberius Caius Caesar”, un salvadanaio, vari frammenti di pavimentazioni e strutture da colori vivaci e preziosi.
Le foto non rendono giustizia alla bellezza, alla delicatezza e nemmeno ai particolari degli oggetti ritrovati.
A guidarmi nella visita c’è Ilaria Trivelloni, un concentrato di passione e fede per la sua professione. Non è il primo anno che è qui: “Scavo a Peltuinium dal 2013, ma la campagna di scavi che a più riprese interessa questo territorio supera i quaranta anni”.
Ilaria, insieme a Tiziana Sgrulloni, Federica Pirrè, Giulio Casazza, Alessandro Vecchione, Fabiola De Rossi, Simone Miceli e Alessandro Canestri fa parte della équipe diretta dalla professoressa Luisa Migliorati.
È proprio lei la padrona di casa, “mamma” di questa storia che con dovizia riporta alla luce da ben venticinque anni.
Sono quasi le 19, momento conclusivo di questa lunga giornata di lavoro, quando la prof. Migliorati esplora il pozzo appena rinvenuto.
“Ne abbiamo trovati altri. Questo è di 4 metri di profondità e quasi certamente serviva a captare acqua dalle varie vene nel sottosuolo” – spiega la prof. della Sapienza Unitelma.
Siamo sulla terrazza che sovrasta il tempio, nella parte sopraelevata rispetto al pianoro che ospitò la città Romana, dapprima insediamento Vestino.
Abbiamo tanta storia sotto gli occhi, che emerge grazie al racconto degli archeologi.
L’insediamento in questa terra popolata dai vestini fu opera di Cesare, dopo di lui Augusto la rese monumentale e Claudio importantissima e strategica grazie alla via Claudia Nova.
Ci sono tante, tantissime tracce da studiare e ancora da scoprire. “Ci sono sovrapposizioni di varie fasi in questo sito, di costruzioni dopo i segni dei vari terremoti che interessano il territorio” – spiegano i professionisti ad un pubblico vario, fatto di turisti non solo italiani.
Queste giornate insegnano che questo posto ha un potenziale enorme.
A settembre ci saranno altre date dedicate all’apertura del sito.

peltuinum

Per info: http://www.comune.pratadansidonia.aq.it

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Gli scavi – Dal 1983 ad oggi

Le prime indagini sulla città romana vennero effettuate tra il 1983 e il 1985 dalla Cattedra di Topografia dell’Italia antica dell’Università “La Sapienza” di Roma (prof. Paolo Sommella), insieme alla Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo, la Comunità Montana della Piana di Navelli ed Enti locali. Le campagne di scavo hanno interessato il tempio forense e parte del teatro; varie strutture abitative vennero scavate e ricoperte, considerando il notevole impegno finanziario indispensabile per il restauro e la conservazione in vista.

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Tra il 1986 e il 1996 una seconda serie di campagne di scavo, condotta dalla Soprintendenza Archeologica (Adele Campanelli), si è conclusa con lavori di consolidamento e valorizzazione delle strutture emerse, rendendo leggibili un tratto delle mura occidentali con la porta a doppio fornice, il tempio con porticus a tre bracci e parte del teatro edificato sulla terrazza naturale a quota inferiore, oltre un apprestamento fortificato di età medievale.
Le ricerche della Cattedra di Urbanistica antica di Roma sono state poi riprese nel 2000 e 2001 da Paolo Sommella nell’ambito di un progetto europeo.

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Dal 2001 le annuali campagne di scavo didattico e la ricerca sulla città sono condotte dalla prof.ssa Luisa Migliorati.
Nel 2009 la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo (Vincenzo D’Ercole) ha condotto una campagna di ricerca nella necropoli preromana, all’esterno del settore nord occidentale delle mura.

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