La manifestazione

Sentenza choc sisma L’Aquila, la battaglia è per le vittime di tutte le stragi

Presentata la manifestazione che si terrà domani 30 luglio nel parcheggio del Tribunale all’Aquila: "Le vittime non hanno colpa"

Sentenza choc sisma L’Aquila, la città scende in piazza. Una battaglia, quella contro le sentenze choc, che “è per tutto il Paese, per le vittime di tutte le stragi, per scongiurare il rischio che si crei un precedente pericoloso” .

Domani all’Aquila al parcheggio del Tribunale di Villa Gioia, dalle 18, la manifestazione, in una prospettiva che va oltre il sisma del 6 aprile 2009.

La mobilitazione  contro le sentenze choc, scandita dallo slogan “Le vittime non hanno colpa” è stata presentata in conferenza stampa all’Aquila a Palazzo Margherita dai promotori, ovvero i rappresentanti dei Comitati Familiari delle Vittime e del Progetto Storie di Giustizia. Quest’ultimo è alla base di un documentario che racconterà il terremoto dell’Aquila alla luce delle sentenze giudiziarie, quelle emesse e quelle ritenute mancanti.

Federico Vittorini ha sottolineato che i familiari delle vittime “non sono una casta, sono parte della comunità. Ne va preservata la memoria e va preservato un progetto di giustizia per evitare che finisca offuscato da sentenze scellerate”.

L’ultima, quella che ha fatto esplodere la nuova ondata di indignazione, ha confermato la sentenza di primo grado del 2022 che aveva scagionato la Presidenza del Consiglio dei Ministri per la morte di sette studenti, avvenuta a seguito del terremoto del 6 aprile 2009. Quindi per loro nessun risarcimento danni: anzi, dovranno pagare anche 14mila euro di spese legali. A presentare ricorso in Appello erano stati i parenti degli studenti Nicola Bianchi, Ivana Lannutti, Enza Terzini, Michele Strazzella, Daniela Bartoletti, Sara Persichitti e Tonino Colonna. I promotori della protesta sostengono che si sia andati oltre il legittimo accertamento dei nessi di causalità, arrivando a mettere in ballo il concorso di colpa delle vittime. Un piano che non accettano.

Per Rita Innocenzi si è scelto di organizzare la manifestazione contro le sentenze choc “evitando di confinarla all’interno del Parco della Memoria perché deve riguardare tutta la città, è un precedente pericoloso che chiama in causa altre tragedie analoghe: penso alla strage di Viareggio, al crollo del Ponte Morandi. Ci aspettiamo che domani rispondano tutte le istituzioni, e che serva a spingere il Parlamento ad agire. Nella manifestazione di due anni fa davanti all’Emiciclo parteciparono tutti i consiglieri comunali e ci fu una nota del sindaco”. Alessandro Tettamanti ha rimarcato: “Da quindici anni chiediamo verità e giustizia e ci troviamo ancora a parlare di colpevolezza delle vittime, di vittime di serie A e di serie B. Lo Stato deve prendersi le proprie responsabilità”.

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