Sisma 2009, 285 milioni per gli edifici danneggiati all’Aquila e nei borghi d’Abruzzo

Dal Governo arriva il via libera all’aumento del contributo per la riparazione degli edifici danneggiati dal sisma 2009 nel territorio dell’Aquila e nei borghi d’Abruzzo.
Dal Governo arriva il via libera all’aumento del contributo per la riparazione degli edifici danneggiati dal sisma 2009 nel territorio dell’Aquila e nei borghi d’Abruzzo.
SISMA 2009 L’AQUILA – Per evitare che la presenza di edifici ancora danneggiati dal sisma rallenti o comprometta la valorizzazione urbanistica dei borghi abruzzesi e del Comune dell’Aquila, il Governo nazionale ha riconosciuto un aumento del contributo per la riparazione e il miglioramento sismico delle unità immobiliari private distrutte o danneggiate dal terremoto del 6 aprile 2009. La proposta era arrivata tramite un emendamento dei senatori di FdI Guido Liris e Etelwardo Sigismondile: le misure saranno finanziate con risorse destinate alla ricostruzione, fino a un massimo di 285 milioni di euro, previa approvazione del CIPESS e su istruttoria della struttura di missione.
Lo comunicano gli stessi senatori di FdI per i quali “è stato approvato un provvedimento cruciale per completamento ricostruzione 2009”.
“Questo incremento – continuano – coprirà il costo degli interventi strutturali, architettonici e delle rifiniture, aiutando i proprietari a sostenere le spese eccedenti il contributo originario, specialmente in caso di lavori incompleti o non ancora avviati a causa del mancato utilizzo delle opzioni per la cessione del credito e lo sconto in fattura.Esprimiamo particolare soddisfazione per questo risultato, che avrà un impatto positivo sulla ricostruzione privata. Questo importante risultato è il frutto di una collaborazione con il commissario della struttura di missione 2009, Mario Fiorentino, e con il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi. Il nostro obiettivo è garantire una cura particolare e un’accuratezza nel completamento del processo di ricostruzione, anche al fine di preservare il tessuto urbanistico e culturale dei territori. Si tratta di una spinta ulteriore e un’energia nuova, soprattutto per le nostre aree interne, fondamentali per mantenere viva la nostra identità culturale”, concludono Liris e Sigismondi.