Cronaca

Aggredite da un pitbull, migliorano le condizioni della donna in Rianimazione

Amputate entrambe le braccia alla donna aggredita da un pitbull fuori un'abitazione a Sant'Elia. I familiari chiedono l'abbattimento del cane, attualmente in custodia presso il servizio di Veterinaria della Asl 1.

È ancora ricoverata in Rianimazione presso l’ospedale San Salvatore dell’Aquila, ma ha tanta voglia di vivere e sta lottando con tutte le sue forze per cercare di lasciarsi alle spalle questa brutta vicenda, la donna aggredita da un pitbull in un’abitazione a Sant’Elia. La signora, una 73enne aquilana, ha subito già diversi interventi chirurgici e l’amputazione parziale di entrambe le braccia. La attendono un percorso post operatorio e riabilitativo molto lungo.

L’episodio è avvenuto lo scorso 18 luglio: la donna si trovava insieme alla sorella che era venuta a L’Aquila da fuori regione per aiutarla a fare un trasloco. Entrambe, da qualche giorno, andavano e venivano dalla casa di famiglia, una villetta a schiera che si trova a Sant’Elia, non lontano dal Progetto C.a.s.e., dove stavano preparando degli scatoloni dal momento che l’abitazione era stata venduta. L’aggressione è avvenuta in pochi minuti: stando a quanto riferito al Capoluogo.it da fonte verificata e qualificata, le due donne si sono trovate davanti il pitbull aprendo la porta di casa, che le ha aggredite buttandole a terra. A riportare le ferite più gravi la signora ricoverata in Rianimazione. Le lacerazioni sono state talmente profonde e invalidanti che è stato necessario procedere, con un delicatissimo intervento chirurgico, all’amputazione di entrambe le braccia: il sinistro fino all’ascella e il destro quasi fino al gomito.

La sorella ha riportato ferite più lievi, tra cui la frattura di una mano e verrà operata in questi giorni. Ferita, sempre in modo lieve, anche la padrona del pitbull, intervenuta quasi immediatamente sul posto, richiamata dalle grida. Anche lei è attualmente ancora ricoverata presso il nosocomio aquilano. Il cane è stato allontanato con non poca difficoltà, utilizzando anche una mazza da baseball, ed è stato poi preso in consegna dal servizio di Veterinaria della Asl 1 dove si trova attualmente sotto osservazione e sotto sequestro. Sembrerebbe che non sia un caso isolato, il cane già in passato avrebbe aggredito delle persone. 

I familiari della donna ricoverata in Rianimazione chiedono l’immediato abbattimento del cane. Per questo, stando a quanto riferito alla redazione, è necessario che ci sia il consenso della padrona; in caso contrario la procedura dovrebbe essere più lunga e passare probabilmente dal consenso di un giudice. Se non dovesse essere abbattuto, è praticamente certo che il pitbull non tornerà in casa con i padroni, ma resterà a vita in una struttura sotto controllo.

“Per adesso – commenta al Capoluogo il figlio della signora – siamo felici di avere mamma ancora con noi, questo è l’importante. Ci hanno detto che se il cane l’avesse azzannata al collo, o in altri punti vitali, sarebbe morta. Ora è il momento di starle vicino e a aiutarla a dimenticare, se sarà possibile. Poi, arriverà il momento per mettere a fuoco le responsabilità. Certo, ci chiediamo, cosa debba fare un cane di più grave di quanto accaduto per essere abbattuto. Sappiamo che questo pitbull è stato aggressivo già in altre occasioni, non capiamo come non siano stati presi seri provvedimenti dopo il primo episodio“. 

La padrona del pitbull dovrà rispondere del reato di lesioni gravissime collegate alla responsabilità della custodia. La vittima dell’aggressione è assistita dall’avvocato Donatella Boccabella, del foro dell’Aquila. Gli atti sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica dell’Aquila. Si attendono adesso ulteriori sviluppi.

 

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