Politica

Crisi continua al Comune di Sulmona, si dimette anche Andrea Ramunno

Andrea Ramunno rinuncia al posto in Giunta a Sulmona: “Non ci sono più le condizioni”. Tra Cultura e Turismo è il quarto assessore a dimettersi in due anni e mezzo

Andrea Ramunno si dimette e l’amministrazione di Sulmona perde un altro assessore alla Cultura, il terzo in due anni e mezzo (le dimissioni sono quattro se si considera anche la delega al Turismo).

“Non sono nelle condizioni di poter svolgere pienamente il mio lavoro, non c’è piena fiducia e collaborazione da chi è al mio fianco”, ha detto Andrea Ramunno, dimissionario ad appena tre mesi e mezzo dal conferimento dell’incarico nella Giunta di centrosinistra guidata da Gianfranco Di Piero. Vani sono stati i tentativi di convincerlo a rimanere in sella almeno fino a settembre, quando si concluderà il ciclo di eventi estivi. Alla base della decisione di Ramunno ci sarebbe un combinato disposto di ragioni, tra ordinanze di chiusura che metterebbero in crisi gli esercenti, fondi insufficienti per la Notte bianca e cantieri aperti nonostante i suoi impegni con la città. Ma anche sgambetti e ingerenze da parte di alcuni consiglieri di maggioranza.

La situazione

Di Piero punta ora a chiudere la falla nel giro di pochi giorni. Si è già rivolto ad Italia Viva, che aveva indicato Ramunno, per avere il nome di chi lo sostituirà. Certo è che la situazione politica dell’amministrazione sulmonese è un continuo avvitamento. La stessa scelta di Ramunno era stata per il sindaco un investimento importante in termini politici, che gli era costato critiche e minacce di fuoriuscita dalla maggioranza da parte del Movimento Cinque Stelle, visto che l’ormai ex assessore aveva in passato gravitato nell’orbita dei civici di Andrea Gerosolimo. Gli avversari per eccellenza contro i quali era stata costruita la narrazione elettorale vincente alle elezioni di meno di tre anni fa. Ora sembra passata un’eternità: crisi e mezze crisi si susseguono (la prima, l’originaria, fu all’indomani delle consultazioni uno scontro interno al Partito Democratico), la maggioranza è pressoché scomparsa visto che si regge sul voto del sindaco. Ogni mossa va vagliata e soppesata. Per sostituire Andrea Ramunno una scelta interna al Consiglio comunale potrebbe innescare la surroga sbagliata e far scoppiare l’incidente fatale al sindaco e alla maggioranza.

I precedenti

Si diceva della caducità degli assessori a Cultura/Turismo nella città di Ovidio: Emanuela Ceccaroni fu la prima a dimettersi a giugno 2022 (motivi personali), un anno esatto dopo toccò a Rosanna Tuteri (tolse dal tavolo il suo nome in vista di un rimpasto), meno di quattro mesi prima di Ramunno a Elio Accardo, passo indietro questo preceduto addirittura da un diverbio in un ristorante con assessori e consiglieri comunali. Tutte dimissioni, e in tutti i casi emerge in modo più o meno netta l’ombra delle incomprensioni e degli scontri politici, il che la dice lunga sullo stato dei rapporti e della coesione nell’amministrazione Di Piero.

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