Cultura

Riccardo Milani, l’intervista al regista di Un mondo a parte: “Con l’Abruzzo sentimento di appartenenza”

Il regista Riccardo Milani ha ricevuto il premio "Amore per l'Abruzzo". L'intervista del Capoluogo: "Eternamente grato a questo territorio".

“In Abruzzo sono cresciuto e ho trovato tanta ispirazione per i miei lavori. È una regione a cui devo molto e c’è un sentimento forte e autentico che mi lega a questa terra, un territorio ricco fatto di persone gentili e di comunità resistenti”.  A parlare è Riccardo Milani, grande regista “sociale” italiano, protagonista indiscusso in questi mesi con il suo “Un mondo a parte”, la commedia dal forte impatto umano, un’opera che ha coinvolto ed emozionato, ambientata nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo.

Raggiunto telefonicamente dal Capoluogo.it, l’occasione di questa intervista è stata il riconoscimento che il regista Riccardo Milani ha ricevuto  in questi giorni, a suggellare ancora di più il suo profondo legame con il territorio. A Roseto ha ricevuto il premio “Amore per l’Abruzzo”, organizzato dall’associazione Società Civile con l’obiettivo di celebrare e gratificare coloro che hanno dimostrato un profondo amore e dedizione verso la terra abruzzese. Riccardo Milani in questo intento è riuscito perfettamente: “Un mondo a parte”, campione assoluto di incassi e film più visto anche nelle arene estive, celebra l’Abruzzo e i suoi impervi territori interni con una chiave di lettura diversa, partendo dal racconto, se vogliamo drammatico, dello spopolamento delle aree interne montane. Cresciuto a pane e cinema e professionalmente con Nanni Moretti, Daniele Luchetti e Mario Monicelli, (grande interprete del realismo italiano), Milani ha portato – da sempre – sul grande e piccolo schermo, temi di grande impatto: la situazione di degrado nelle periferie, le disparità di genere nel mondo del lavoro, la situazione nei penitenziari italiani.

un mondo a parte riccardo milani

Il successo di “Un mondo a parte” può aiutare a cambiare qualcosa? “Un film non può fare molto, ma ha la capacità di incidere sul pensiero comune. Il tema dello spopolamento non riguarda solo l’Abruzzo, ma accomuna il Paese da Nord a Sud. Un problema non solo culturale, ma sociale e geografico. Il calo demografico attraversa tutta l’Italia e ci sono tante piccole realtà che riescono ad andare avanti proprio grazie alla presenza di forza lavoro arrivata da fuori che nel tempo si è integrata, ha messo su famiglia, creando anche ricambio generazionale.  Soprattutto nella Marsica ho visto tantissimi bambini stranieri parlare perfettamente il dialetto abruzzese, integrati con le abitudini dei loro coetanei del posto, ho visto famiglie bellissime che hanno scelto l’Abruzzo come terra di rinascita”.

“Un mondo a parte” non è solo il film dell’anno, è la pellicola che, in pochi mesi, sembra aver svegliato le coscienze, partendo dal problema delle difficoltà del quotidiano in un posto come può essere un paesino dell’Abruzzo interno aquilano. Un inno all’Abruzzo montano verace, al carattere tosto e gentile dei suoi abitanti, ottimisti, tenaci, ‘testoni’, rispettosi della natura e del prossimo. Una storia che Milani non si è fatto raccontare, ma che ha vissuto in prima persona, “Che ho visto negli anni, conoscendo i territori. Ho visto nel tempo le classi diventare pluriclassi, le scuole chiudere e con dispiace e con dolore i paesi morire perchè, quando chiude una scuola, chiude un’intera comunità, come è successo a Sperone”, aveva spiegato in una precedente intervista sempre al Capoluogo.

Il regista conosce bene il territorio con tutte le problematiche annesse e connesse; anni fa ha acquistato una casa a Pescasseroli, luogo in cui trascorre diversi periodi dell’anno.  “L’Abruzzo – spiega Milani – è un territorio altamente formativo. Nel tempo ho sentito dei valori profondi, con entrato in contatto con una grande umanità, quella dei centri montani abruzzesi, schietta, genuina, gentile. Ho girato tanti film in questo territorio raccontando storie che non erano solo di impatto sociale, ma in qualche modo ho cercato di catturare e mettere nero su bianco l’affetto e la riconoscenza che provo da tanto tempo”.

Infatti, “Un mondo a parte” non è il primo film girato in Abruzzo. Nel 1993 Milani si fece conoscere e apprezzare con l’iconico e sempre attuale “La Guerra degli Antò”, poi c’è stato “Il posto dell’anima” e “Scusate se esisto” (alcune scene sono state girate ad Anversa degli Abruzzi e Pescasseroli) che ha fatto conoscere al grande pubblico la “tentacolare Tagliacozzo”.

“Un mondo a parte” adesso sta continuando il “tour” estivo nelle aree di tutta Italia, registrando ovunque il tutto esaurito. “Il film continuerà un percorso virtuoso almeno fino a fine anno. Non solo nelle arene, arriverà anche nelle scuole. È stato bellissimo finalmente rivedere i cinema pieni dopo il lungo isolamento. La nostra è una vita fatta di condivisioni e socialità e io amo mantenere sempre vivo il legame con il pubblico”

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