L'acqua manca

Crisi idrica in Abruzzo, viaggio fra rubinetti a secco, perdite e chiusure

Crisi idrica Abruzzo, manca l'acqua in tanti comuni. Non bastano le chiusure notturne: servono interventi infrastrutturali

Crisi idrica in Abruzzo, rubinetti a secco in sempre più comuni: un’estate in emergenza.

Complici la scarsità di neve nello scorso inverno, così come pure le altissime temperature degli ultimi mesi, la crisi idrica in Abruzzo è una realtà, tanto da spingere il sindaco di Vasto e presidente della Provincia di Chieti a chiedere lo stato di emergenza per la situazione che stanno vivendo in quei comuni.

Non va meglio nell’Abruzzo interno aquilano dove le chiusure delle forniture idriche sono sempre più frequenti e abbracciano fasce orarie sempre maggiori. Siamo in Valle Subequana, all’ombra del Sirente: e dire che la neviera del Sirente consentiva, in tempi non troppo lontani, di portare neve fresca anche in città, viste le condizioni climatiche.

“Abbiamo allestito tre cisterne di acqua non potabile solo per uso igienico sanitario, prevalentemente per le utenze che non hanno acqua e poi per eventuali scorte in via prudenziale: comunque l’acqua viene chiusa dalle 24 alle 6 del giorno dopo”. A raccontare come stanno affrontando questa situazioni emergenziale è Noemi Silveri, sindaca di Secinaro. “Da quattro giorni la situazione è drasticamente peggiorata e ci ha portato a ricorrere alle cisterne. Ma già normalmente, nel corso delle ore pomeridiane, quando il consumo dell’acqua è maggiore e il flusso nei serbatoi entra con una portata minore a causa della generale siccità, si crea in alcune zone una diminuzione, se non addirittura assenza, di acqua alle utenze. L’acqua che arriva a Secinaro arriva da lontano, intervengono Cam e Saca per far giungere l’acqua in paese. Ma comunque, lungo la strada, si perde a causa di tubature sulle quali andrebbero fatti interventi, nonchè allacci non in regola. Servono interventi infrastrutturali e urgenti perchè la situazione temo andrà sempre peggiorando”.

crisi idrica abruzzo secinaro

Anche a Goriano Sicoli la chiusura dei rubinetti è ormai realtà da diverse settimane. “Da metà luglio abbiamo deciso di chiudere l’acqua dalle 23 alle  6 di mattina e continueremo a farlo fino a tutta agosto, almeno” dice il vicesindaco di Goriano Massimiliano De Sanctis. “Ci sono sicuramente delle perdite di acqua dalle tubature: la rete ha bisogno di interventi strutturali perchè quelli estemporanei non bastano a risolvere il problema che, quest’anno, si è riprsentato a causa dell’estrema siccità. Certamente, il maggior afflusso di persone e turisti comporta un maggiore utilizzo di acqua”.

Anche ad Ovindoli nelle ultime ore si segnala la mancanza di acqua in alcune zone del paese . “Il problema è la poca pressione e l’abbassamento dei serbatoi” fa sapere il sindaco Angelo Ciminelli. “I tecnici del CAM sono comunque sul posto monitorando e cercando di gestire al meglio la situazione così da ridurre ulteriori disagi. Con la mancanza di neve nella stagione scorsa e l’ondata di caldo siamo in uno stato di “severità idrica”. Molti paesi hanno già predisposto le chiusure notturne e diurne. Al momento il nostro Ente Gestore (Consorzio Acquedottistico Marsicano) non ha predisposto chiusure per Ovindoli ma l’attenzione è altissima. A causa dei consumi elevati è possibile che nei prossimi giorni si verifichino ulteriori abbassamenti di pressione e/o mancanza d’acqua”

Scendendo a valle, la situazione non migliora. Anche il Comune di Raiano, fra gli altri, ha stabilito la chiusura notturna dalle 23 alle 6 e nelle ultime ore ha fatto appello alla popolazione per un utilizzo oculato della risorsa idrica.

È stata proprio la crisi idrica il tema al centro di una delle ultime riunioni della Commissione Vigilanza.

L’assessore regionale con delega al Sistema Idrico Integrato, Emanuele Imprudente, in quella sede ha fornito alcune cifre: “Sono stati già finanziati 100 milioni di euro da destinare alla riparazione delle perdite che interessano la rete. Prevediamo di ridurre del 50% la dispersione idrica in Abruzzo, con un piano di interventi che va completato entro il 31 dicembre 2025”. Imprudente ha anche rivendicato lo stanziamento per il “sistema acqua”, negli ultimi cinque anni, di 720 milioni.

Crisi idrica in Abruzzo: si punta, per gli interventi, sul PNRR.
Il filone principale degli interventi in corso e futuri è quello che fa capo al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Proprio per ridurre la dispersione della rete, e quindi anche contrastare la crisi idrica in Abruzzo, sono stati assegnati alla nostra regione 72 milioni di euro. Gli interventi sono condotti dai sei gestori regionali, monitorati dall’ERSI, Ente Regionale Servizio Idrico. Le azioni sono quelle relative alla distrettualizzazione e alla digitalizzazione, in estrema sintesi si tratta nel primo una caso di una gestione delle rete caratterizzata da una maggiore efficienza nell’utilizzo della pressione dell’acqua (dove è troppo alta dà luogo a rotture) e nel secondo caso di un monitoraggio in tempo reale. I risultati a regime possono essere significativi, come spiega al Capoluogo Nunzio Merolli, presidente di ERSI: “Solo tenendo conto delle sorgenti maggiori, quelle con una portata di almeno 50 litri al secondo, nella nostra regione preleviamo ogni anno 196 milioni di metri cubi. Le perdite arrivano al 60 per cento ma comprendono anche i casi di consumo non fatturato. Non tenendo conto quindi di questa dispersione amministrativa, che secondo noi vale tra il 10 e il 20 per cento, grazie alla distrettualizzazione e alla digitalizzazione della rete possiamo arrivare a un risparmio del 30 per cento. Sono 60 milioni di metri cubi d’acqua, il fabbisogno di una città di circa 300mila abitanti”.

Allerta moderata all’Aquila

Nell’ambito di competenza della Gran Sasso Acqua, 36 comuni serviti tra cui L’Aquila, “i lavori sono in corso – dichiara al Capoluogo il presidente Ivo Pagliarie termineranno nel 2025, per un finanziamento complessivo pari a 16 milioni di euro”. Il contenimento delle perdite diventa un fattore decisivo per affrontare le crisi dovute a scarsità d’acqua, che il cambiamento climatico rende sempre più frequenti. Nel territorio dell’Aquila la situazione è meno grave che in altre zone d’Abruzzo, ma alcune misure sono già in campo, dice Pagliari: “Siamo a un primo stadio, attenzioniamo la situazione. Abbiamo applicato prescrizioni per fare fronte a una criticità che oggi risulta lieve. Abbiamo in primo luogo diffuso informazioni per sensibilizzare a un uso corretto dell’acqua attraverso i Comuni, invitando anche la polizia municipale a provvedere a controlli. Non c’è stato nessun tipo di chiusura ma abbiamo istituito un servizio che monitora 24 ore su 24 la portata delle nostre sorgenti e stipulato in via preventiva accordi con aziende che ci permetterebbero se servisse di reperire cisterne di acqua potabile”. Un altro intervento importante condotto dalla GSA che porterà miglioramenti sensibili in termini di riduzione degli sprechi idrici è, all’Aquila, quello dei sottoservizi in centro storico. La conclusione è attesa per il 2028.

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