Morto l’orso investito a Canistro

Trovato morto l’orso investito a Canistro, sulla SS690. La carcassa trasferita all’Istituto Zooprofilattico di Teramo.
Trovato morto l’orso investito a Canistro, sulla SS690. La carcassa trasferita all’Istituto Zooprofilattico di Teramo.
“Perdiamo un altro povero orso”, dichiara alla redazione del Capoluogo Giovanni Cannata, presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Non ce l’ha fatta l’orso marsicano che è stato investito ieri notte, intorno all’01:30, all’altezza del territorio di Canistro, sull’ex Superstrada del Liri, la SS690. È lo stesso Parco Nazionale a confermare purtroppo il decesso del plantigrado, urtato sulla rampa di ingresso a Canistro, lungo la Sora-Avezzano: l’animale è stato trovato morto dopo diverse ore dai responsabili del Pnalm. Secondo una prima ricognizione si tratterebbe di un maschio di oltre 20 anni: le analisi che si effettueranno a Teramo, oltre a stabilire le cause della morte, dovranno anche rintracciare il ‘nome’ dell’animale, tramite il dna, per ricostruire la sua storia.
I vertici del Parco hanno confermato che la carcassa dell’orso è stata trasportata allo Zooprofilattico di Teramo per le indagini del caso.
Questa mattina il Parco aveva diramato una nota per dare informazioni sull’incidente avvenuto nella notte e raccontato dal Capoluogo qui.
“La superstrada in questione è un’arteria stradale importante che attraversa la Valle Roveto, una zona che ormai da diversi anni è presenza stabile di orsi, quale naturale corridoio di collegamento tra la core area del Parco e il Parco regionale dei Simbruini – aveva specificato l’Ente Parco – L’incidente è stato segnalato al 112 dei Carabinieri che ha allertato il servizio veterinario della ASL, che a sua volta ha chiesto il supporto del dottor Leonardo Gentile, veterinario del Parco. Intervenuto sul posto, il personale ha accertato che l’orso era vivo e si era rifugiato all’interno di un fitto cespuglio lungo la scarpata stradale. Impossibilitati ad intervenire a causa della vegetazione e del buio, con le prime luci dell’alba e grazie all’intervento di una macchina operatrice dell’Anas, l’animale si è spostato consentendo di verificare che poteva camminare e muoversi. Subito dopo, l’orso si è rintanato di nuovo in una zona di vegetazione molto fitta dove è stato lasciato in tranquillità. Non sono state riscontrate tracce di sangue né sull’asfalto, né nel posto in cui è stato fermo per diverse ore”.

Sul posto erano rimasti in queste pre i Guardiaparco e i Carabinieri Forestali per monitorare la zona e gli sviluppi dello stato di salute dell’orso: ma l’animale, purtroppo, non ce l’ha fatta.