Cultura

Tutti i Santi giorni, 17 agosto: si commemora Santa Chiara da Montefalco

La rubrica "Tutti i Santi giorni" del 17 agosto: Santa Chiara da Montefalco e la devozione a L'Aquila.

La rubrica “Tutti i Santi giorni” del 17 agosto: Santa Chiara da Montefalco e la devozione a L’Aquila.

Il 17 agosto si commemora Santa Chiara da Montefalco. La prima biografia su Santa Chiara da Montefalco si deve a Berengario Donadieu de Saint-Affrique, vicario generale della Diocesi di Spoleto, tra i primi promotori del processo di canonizzazione della monaca. Seconda figlia di Damiano e di Giacoma, Chiara nacque a Montefalco, in provincia di Perugia, nel 1268. Sin dalla tenera età mostrò una forte inclinazione per l’esercizio della preghiera, trascorrendo intere ore immersa nell’orazione e nella devozione per la Passione di Cristo. Seguendo l’esempio della sorella Giovanna, nel 1275 entrò nel reclusorio locale, dove oggi sorge Santa Illuminata. Nel torno di pochi anni, terminata la costruzione di una struttura più grande, si colse l’opportunità di erigere in quello stesso luogo un monastero, affinché la comunità claustrale potesse entrare a far parte di qualche ordine approvato. Il vescovo Gerardo Artesino, con decreto del 10 giugno 1290, riconobbe la nuova famiglia religiosa, asservendola alla Regola di Sant’Agostino e nominò badessa Giovanna. Alla morte della sorella, il 22 novembre del 1291, Chiara fu chiamata a succederle nella carica, contro la sua volontà e nonostante la giovane età. Come gran parte delle mistiche tardomedievali ebbe singolari visioni ed estasi, nonché il dono della scienza infusa, per cui poté partecipare alle dispute teologiche, filosofiche e letterarie dell’epoca. Tanta era la fama delle sue virtù suscitata già in vita che Chiara fu venerata come santa già subito dopo la sua morte, avvenuta nel monastero della Croce in Montefalco il 17 agosto del 1308. Erano trascorsi solo dieci mesi dal trapasso che il vescovo di Spoleto, Pietro Paolo Trinci, ordinò di iniziare il processo informativo sulla sua vita e sulle virtù; tuttavia, fu solo nel 1624 che Urbano VIII concesse, dapprima all’Ordine, poi alla diocesi di Spoleto, di recitare l’Ufficio e la Messa con preghiera propria in onore di Chiara. Passarono ancora diversi secoli tra ritardi e nuovi processi, finché l’8 dicembre del 1881, la beata Chiara da Montefalco fu solennemente canonizzata da Leone XIII. La tradizione riferisce che nel cuore di Chiara, di eccezionali dimensioni e aperto dopo la morte, le suore scorsero i simboli della Passione di Cristo: il Crocifisso, il flagello, la colonna, la corona di spine, i tre chiodi e la lancia, la canna con la spugna. Proprio a seguito del ritrovamento miracoloso delle arma Christi Santa Chiara viene generalmente raffigurata con un grande cuore tra le mani, nel quale sono inseriti gli strumenti della Passione.

santa chiara da montefalco tutti i santi giorni

La devozione per Santa Chiara da Montefalco è presente anche nell’aquilano, probabilmente perché l’Ordine agostiniano dell’Aquila ricadeva sotto la provincia Spoletina-Umbra, la stessa in cui la santa operò e dove contribuì alla fondazione del monastero della Croce. Una interessante chiesa di forma ottagonale le è intitolata a Colle Paganica di Montereale. Le grandi dimensioni dei portali rispetto alle modeste pareti, l’interruzione senza cimature delle lesene esterne, le colonne a sezione circolare che agli angoli dell’ottagono interno terminano con capitelli su cui non poggia nulla, fanno supporre l’incompleta realizzazione della costruzione, che verosimilmente, nel progetto originario, avrebbe dovuto essere più alta e voltata a cupola. Tuttavia, vista la storia sismica del territorio, non è da escludere che la Chiesa sia stata originariamente completata e che poi, a causa di un terremoto, la copertura sia andata perduta, senza essere poi ricostruita. L’interno presenta sei nicchie semicircolari, con affreschi raffiguranti scene di vita della Vergine, mentre nelle altre due pareti sono aperte le due porte di accesso. Sul lato dell’ingresso principale è un affresco in cui viene ritratto San Giovanni Battista, datato 1617, parte di un’opera più grande andata distrutta. Attualmente l’edificio risulta inagibile a seguito del sisma del 2016-2017.

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