Territori

Palena, scambi culturali e un’area protetta tra Abruzzo e Cile

Palena, in provincia di Chieti, e Palena in Cile: 12mila km di distanza e due progetti in pista. Scambi culturali Cile-Abruzzo e un'area protetta che nascerà con l'aiuto del Parco della Majella

Palena, in provincia di Chieti, e Palena in Cile: un gemellaggio lungo 12mila chilometri.

(in foto, il lungo abbraccio fra il sindaco di Palena Claudio D’Emilio e il primo cittadino del comune omonimo in Cile, Julio Cesar Hernandez Delgado Retamal)

Dopo un lungo iter burocratico e di avvicinamento, la settimana scorsa le due comunità, con le rispettive amministrazioni, si sono finalmente incontrate per dare vita a un gemellaggio che conta, da subito, di dare risultati tangibili: ben oltre, insomma, il semplice nome del paese che si aggiunge all’elenco dei Comuni gemellati.

palena gemellaggio

“Siamo molto felici di quanto è emerso da questi giorni in cui la delegazione cilena è stata nostra ospite” dice al Capoluogo Francesca Larcinese, presidente dell’Associazione Alto Aventino, che ha affiancato il Comune nella realizzazione del gemellaggio e della visita. “Soprattutto perchè ora, dopo la firma ufficiale, si entra nel vivo con la realizzazione di due progetti. Il primo è quello che vede la possibilità di fare scambi culturali che coinvolgano ragazzi cileni e ragazzi abruzzesi: nel nostro caso, si è reso disponibile l’istituto di istruzione superiore Algeri Marino di Casoli che, già potendo contare su una esperienza collaudata nell’intercambio con Perth, ha accolto con gioia la proposta cilena. Uno scambio che vedrà coinvolti non solo ragazzi ma anche insegnanti: a Palena ci sono molte scuole rurali, con pluriclassi, una realtà molto più vicina alla nostra in quanto area interna di quanto si possa immaginare. Per i ragazzi palenesi cileni e i loro docenti sarà poi l’occasione di uscire da un isolamento fisico e geografico importante: il territorio è molto ampio, una città grande dista 8 ore di macchina o un’ora e mezza di volo su di un piccolo aeroplano… le possibilità di confronto sono poche. Non ci sono strade, medici a portata di mano, servizi vicini e questo progetto sarà fondamentale per le giovani generazioni e non solo”.

palena gemellaggio
palena gemellaggio

“Il secondo progetto riguarda invece l‘aspetto naturalistico“. Ed è qui che scende in campo il Parco Nazionale della Majella – Majella Geopark. “Il Comune di Palena in Cile conta su una superficie di ben 20mila chilometri quadrati. Siamo nel nord della Patagonia, nella regione di Los Lagos: grandissimi spazi con pochissimi abitanti, non più di 2000. Il Parco della Majella si è offerto di fare da tutor nel progetto che vedrà, nei prossimi mesi, l’istituzione di un’area protetta nel territorio palenese in Cile e questo consentirà di stringere ancora di più la collaborazione fra questi due territori che distano fra di loro una giornata intera di viaggio”.

palena gemellaggio

Ha dovuto infatti affrontare 24 ore di viaggio  la delegazione palenese cilena, composta dal sindaco Julio Cesar Hernandez Delgado Retamal, il consigliere comunale Mario Galindo Hernandez, la responsabile area turismo Natalia Elizabeth Ibañez Baeza e la professoressa Sara Vasquez Ovando: solo quest’ultima era già stata in Italia, per gli altri è stata una prima volta. “Prima volta in Europa, in Italia, in Abruzzo”, aggiunge Larcinese. “Abbiamo approfittato per far loro conoscere le bellezze del nostro territorio. Hanno visitato in una settimana l’area faunistica dell’Orso Marsicano, l’Eremo della Madonna dell’Altare, il Castello Ducale ed il Museo Geopaleontologico di Palena, il fiume Aventino con l’esperienza del torrentismo, la vetta del Monte Porrara, durante l’annuale Marcia Ecologica, le Grotte del Cavallone nel territorio di Taranta Peligna e Lama dei Peligni, le Gole di Fara San Martino, il Trabocco del Turchino. E poi ancora: Roma e Napoli, in giornata. Una serie di visite che, unite all’accoglienza all’insegna del calore e della degustazione di prodotti tipici locali, hanno impreziosito questo gemellaggio. Ci hanno ringraziati perchè si sono sentiti a casa”.

palena gemellaggio

E i palenesi “italiani”, come hanno reagito? “C’è stata grandissima partecipazione da parte dei cittadini italiani. In tanti hanno voluto parlare con i rappresentanti cileni, far loro domande, scattare fotografie: una sera, prima del gemellaggio, abbiamo creato appositamente un incontro all’aperto, in pubblico, informale, al quale chiunque poteva partecipare per conoscere meglio i cittadini del paese loro omonimo. Una bellissima casualità ha fatto in modo che il destino dei nostri comuni, che portano lo stesso nome, si incrociasse, dando vita a questo gemellaggio”.

palena gemellaggio

Un gemellaggio per il quale si sono effettivamente gettate le basi nel periodo del Covid quando Francesca Larcinese, professoressa nel locale istituto comprensivo di Palena – Torricella Peligna, iniziò ad interessarsi a questa “seconda” Palena, così distante dalla loro. Da lì, una serie di email, contatti, coincidenze hanno reso più vicini i due Comuni, fino alla firma ufficiale della settimana scorsa. “È stato molto impegnativo ma c’è stata la collaborazione di tantissime persone. Innanzitutto, un grandissimo grazie va al vice console italiano a Puerto Montt Christian Haag Olivo, che ha aiutato entrambe le amministrazioni ad accorciare i tempi della burocrazia e a comunicare in maniera più celere ed efficace. E poi ancora, il Parco della Majella, con il presidente Lucio Zazzara, che ha abbracciato da subito la collaborazione con il Cile, e l’assessora regionale alle attività produttive Tiziana Magnacca che ha mostrato grande interesse per questo gemellaggio. Ma se non ci fosse stata l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Claudio D’Emilio, insieme a degli sponsor privati – come associazione Alto Aventino ne abbiamo trovati sette, che abbiamo coinvolto anche nelle visite sul territorio e nei ringraziamenti finali – tutto questo non sarebbe stato possibile”.

piatto gemellaggio palena

Due realtà che possono imparare tanto, l’una dall’altra. “Una cosa che ho imparato da loro è il valore del tempo. C’è un detto cileno che recita “Colui che si dà fretta in Patagonia, perde il tempo“, perchè nella loro quotidianità, con le distanze che intercorrono fra i centri urbani, lo scorrere della vita ha un altro ritmo” conclude Larcinese. “E allora perchè dannarsi a darsi fretta? Viviamo il tempo che scorre, così come scorre”.

 

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