Perdonanza 2024

Perdonanza, l’Arcivescovo Antonio D’Angelo: il fuoco è luce

Il saluto dell'Arcivescovo Antonio D'Angelo in occasione dell'Accensione del Fuoco della Perdonanza: "Richiami in ciascuno di noi il messaggio che ci ha lasciato in eredità Celestino V"

Perdonanza, l’Arcivescovo Metropolita di L’Aquila, Monsignor Antonio D’Angelo, diffonde un saluto in occasione dell’accensione del Fuoco.

Il fuoco ha tante caratteristiche: scalda, consuma, illumina, purifica. Vorrei fare una breve riflessione proprio sulla luce che il fuoco emana“: inizia così il testo dell’Arcivescovo Antonio D’Angelo.

L’Arcivescovo Antonio D’Angelo prosegue: “La luce, lo sappiamo, è fondamentale per la vita; la stessa natura ne ha bisogno per portare frutti. Solamente l’acqua è sufficiente ad una pianta per crescere. Inoltre, la luce è importante per vedere, rendersi conto di dove si è, per permettere di individuare la strada, per capire se ci sono pericoli. Quando si è al buio ci si sente soffocare, si avverte paura, subentrano timori, aumenta l’incertezza e spesso ci si disorienta, anche nei luoghi che si conoscono e si va a tentoni. Quando invece si è in un posto luminoso si acquisisce sicurezza, ci si sente forti, tutto è chiaro davanti a sé, si riconosce facilmente il luogo e la meta da raggiungere. Nella vita di San Celestino la preghiera è stata la luce che ha accompagnato la sua esistenza. In quanto eremita, il suo contatto profondo e continuo con Dio gli ha permesso di capire e scegliere la via da percorre nei vari momenti della sua vita. Dalla preghiera ha potuto scrutare la volontà del Signore e ne ha avuto la forza per compierla. Non è sufficiente sapere, conoscere per essere nel vero. È necessario fare esperienza e solo così un’idea diventa realtà, attraverso scelte concrete. Lui nell’incontro silenzioso con Dio ha trovato la bussola della sua esistenza, rispondendo prontamente alla Parola di Dio. Siamo prossimi all’inizio del Giubileo del 2025 e la Chiesa ci ha invitato a riflettere proprio sul tema della preghiera per prepararci bene alla celebrazione dell’anno giubilare, così da attingere alla grazia della Misericordia la luce necessaria per una vita nuova“.

Nel testo dell’Arcivescovo Antonio D’Angelo in occasione della Perdonanza si legge ancora: “Quindi anche noi siamo chiamati a riscoprire o scoprire il valore della preghiera. E’ necessario ripensare a questa dimensione della vita che non è un optional ma un elemento costitutivo dell’uomo perché possa trovare quella Luce che gli permette di vivere bene la propria esistenza. Chi prega trova in se stesso sicurezza anche di fronte alla fatiche e alle ostilità della vita. La preghiera permette all’uomo di trovare un orientamento e di dare un senso a ciò che fa, aprendogli un orizzonte di speranza. In particolare, chi prega trova la Vita – Cristo Gesù – che gli permette di crescere, di maturare una umanità nobile proprio perché nutrito dall’Autore della vita. Non è una fuga dalla realtà, al contrario, la preghiera permette di entrare dentro la realtà totalmente, così da attraversarla avendo in mano il timone della nave della propria esistenza, senza  lasciarsi sballottare dalle onde dell’inquietudine, dell’instabilità, della paura per il futuro, dal disorientamento personale e sociale. Oggi più che mai c’è bisogno di questo spazio vitale, di stare con il Signore dove ognuno può ritrovare il vero bene per sè, essere felice di ciò che è, percorrendo la strada dell’esistenza con lucidità e consapevolezza. Questo fuoco richiami in ciascuno di noi il messaggio che ci ha lasciato in eredità San Celestino V, Papa. La luce dell’amore di Dio sia la vera bussola della nostra esistenza, per compiere il viaggio della vita seminando e costruendo il bene, come ci ha testimoniato  Papa Celestino  che noi oggi devotamente veneriamo“.

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