La rubrica “Tutti i Santi giorni” del 23 agosto: Santa Rosa da Lima.
Il 23 agosto si ricorda Santa Rosa da Lima. Santa Rosa, al secolo Isabel Flores de Oliva, nacque a Lima, capitale del Perù, il 20 aprile del 1586. Era figlia di una nobile famiglia, di origine spagnola: il padre si chiamava Gaspare Flores, gentiluomo della Compagnia degli Archibugi, la madre donna Maria de Oliva. Nelle numerose agiografie scritte su di lei, se ne contano circa 400, si narra che a tre mesi dalla nascita la sua culla sarebbe stata circondata da rose. Il nome Rosa le fu dato per la prima volta balia Mariana, di origine india, che, colpita dalla bellezza della bambina, secondo il costume locale, le diede il nome di un fiore; e il giorno della Cresima l’arcivescovo Toribio di Mogrovejo la chiamò Rosa. Fin da piccola aspirò alla vita religiosa, prendendo a modello Santa Caterina da Siena; a vent’anni vestì l’abito delle Suore del Terz’Ordine regolare dei Predicatori. La giovane allestì nella casa materna una sorta di ricovero per i bisognosi, dove prestare assistenza ai bambini e agli anziani abbandonati, soprattutto a quelli di origine india. Come Santa Caterina, soffrì la Passione del Signore, da cui ebbe lo straordinario dono delle nozze mistiche; compì inoltre numerosi miracoli, tra cui la profezia e la bilocazione. Dal 1609 Santa Rosa si richiuse in una cella di soli due metri quadrati, costruita nel giardino della casa materna, dalla quale uscì solo per le funzioni religiose: qui trascorse gran parte delle sue giornate in ginocchio a pregare e vi ebbe ricorrenti visioni mistiche. Nel 1614, obbligata dai familiari, si trasferì nell’abitazione della nobile Maria de Ezategui, dove morì, straziata dalle privazioni, il 24 agosto del 1617. Il suo corpo si venera a Lima, nella basilica domenicana del Santo Rosario. Fu beatificata nel 1668 e dopo soli due anni fu proclamata patrona principale delle Americhe, delle Filippine e delle Indie occidentali. In realtà si trattava di un riconoscimento singolare poiché un decreto di Papa Urbano VIII Barberini del 1630 stabiliva che non potessero nominarsi protettori di regni o città persone non ancora canonizzate. Fu creata santa il 12 aprile 1671 da papa Clemente X. Già in vita fu grande la sua fama di santità: uno degli episodi più emblematici della sua vita terrena fu la strenua difesa del tabernacolo dagli assalti dei calvinisti olandesi, giunti ad assediare la città di Lima con la flotta dello Spitberg. L’isperata liberazione della città, dovuta all’improvvisa morte dell’ammiraglio olandese, fu attribuita alla sua intercessione. È patrona dei giardinieri e dei fioristi, invocata in caso di ferite, contro le eruzioni vulcaniche e in caso di litigi in famiglia.
Il culto di Santa Rosa, prima santa iberoamericana, ha trovato diffusione anche in Italia meridionale nelle sue varianti iconografiche, basate sui disegni e i quadri prodotti per la cerimonia della beatificazione, già dal 1668, dal pittore Lazzaro Baldi; ai modelli si aggiunge l’immagine a carattere devozionale del pittore Carlo Dolci, nonché il gruppo marmoreo di Melchiorre Cafà. Dopo la canonizzazione, nel 1671, il culto ebbe ampia diffusione soprattutto tra i domenicani, tanto che Rosa, suora del Terz’Ordine, divenne una protagonista nel gruppo dei Santi che accompagnano la consueta iconografia della Madonna del Rosario. In Italia meridionale la produzione di dipinti della Santa da parte dei grandi pittori protagonisti della scena settecentesca napoletana, come Luca Giordano, Mattia Preti e Francesco Solimena, testimonia il favore che il culto incontrò nell’ambito della nuova committenza ecclesiastica e nobiliare.
