Ci ha lasciati Ottaviano Del Turco, ex ministro e presidente della Regione Abruzzo.
Se ne va Ottaviano Del Turco, un uomo che ha attraversato la politica regionale e nazionale per quasi mezzo secolo, anche con il mare in piena tempesta. Il figlio Guido così scrive intorno alla mezzanotte del 23 agosto: “Ciao papà, ti ho voluto bene. Tanto. E grazie per avermi fatto stare accanto a te per 15 anni quando il mare è andato in burrasca”.
Nato il 7 novembre 1944 nella sua amata Collelongo, dove è tornato dopo l’esperienza in Regione, “Dove ho cominciato una seconda vita, fatta di sentimenti e riflessioni”, aveva detto. Socialista “di ferro”, ultimo segretario nazionale del Partito Socialista Italiano, Del Turco è stato segretario aggiunto della CGIL durante la segreteria di Luciano Lama (1970-1986); onorevole durante la XII Legislatura e senatore nella legislatura successiva.
Ministro delle Finanze durante il governo Amato (2000-2001) e Presidente della Commissione Antimafia dal 1996 al 2000. Nel 2004 viene eletto al Parlamento Europeo, incarico da cui si dimette l’anno successivo per prendere le redini della presidenza della Regione Abruzzo.
È stato inoltre membro della direzione nazionale del Partito Democratico. Dopo le dimissioni nel 2008, conseguenti alla vicenda giudiziaria “Sanitopoli” che lo ha travolto e duramente colpito, ha coltivato negli ultimi anni il suo animo artistico, una parte inedita riservata solo alla famiglia e ai pochi amici che venivano ammessi in casa sua.
Il suo lato inedito aveva la forma di pennelli e colori con i quali ha trasmesso le emozioni e i sentimenti di una vita intera. “Dipingo, disegno da quando ero un bambino – raccontava Del Turco – Appena avevo 100 lire, perché tanto costavano album e colori, correvo a comperarli, trovavo un mio spazio e tratteggiavo su carta ciò che vedevo intorno a me, o anche ciò che sentivo!”. La casa di Collelongo era diventata il suo studio, in questo locus amoenus immerso nella natura, dipingeva, utilizzando i pennelli come se fossero una terapia, senza controindicazioni. “Ho tirato fuori le mie emozioni e le ho colorate. La pittura mi dona serenità, speranza nel futuro”. Una figura che mancherà, sicuramente, soprattutto a tutti coloro che lo hanno conosciuto. Alla famiglia le condoglianze dalla redazione tutta del Capoluogo.
