Amatrice otto anni dopo il sisma, 11 cantieri e tre opere pubbliche partite: C’è bisogno di speranza

24 agosto 2024 | 09:11
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Amatrice otto anni dopo il sisma, 11 cantieri e tre opere pubbliche partite: C’è bisogno di speranza

11 cantieri attività nel territorio di Amatrice e tre opere pubbliche partite. Si tratta del municipio e di due chiese. La situazione otto anni dopo il sisma

Amatrice, sono trascorsi otto anni da quel terribile 24 agosto 2016. Oggi la ricostruzione procede, dopo anni di immobilismo, ma gli abitanti iniziano ad essere stanchi. Perché ricominciare è difficile e, a volte, non basta semplicemente rimettere i pezzi a posto.
Otto anni dopo, il 24 agosto 2024 è il giorno della commemorazione, quello in cui il silenzio e la preghiera si fanno strada tra le macerie e le gru, mentre si iniziano a contare i cantieri aperti.

11 cantieri attività nel territorio di Amatrice e tre opere pubbliche partite. Si tratta del municipio e di due chiese.
Il Capoluogo, a otto ani dal terremoto del Centro Italia, ha ascoltato il sindaco Giorgio Cortellesi, il quale ha fatto il punto sulla situazione in una terra che ha atteso tanto prima di tornare a vedere la luce. “Con il Governo c’è unità di intenti e c’è sinergia con Commisaario, provincia e USR. Finalmente si registrano passi avanti nel processo di ricostruzione. Nonostante ciò, nelle persone sta maturando la consapevolezza di una realtà che stenta a tornare ordinaria. Certamente era anacronistico pensare che sarebbe stato ricostruito tutto in poco tempo, ma ci sono state anche varie cause esterne a determinare importanti rallentamenti nei lavori, come il Superbonus 110% che, a mio parere, ha generato un ritardo di almeno due anni sul cratere sismico, poiché sono andati via tecnici e maestranze; inoltre l’aumento dei materiali ha rallentato in generale i lavori di ricostruzione. Sono stati necessari numerosi adattamenti… finalmente adesso c’è una ripartenza. Sono tornate le imprese e stanno partendo i lavori nel centro storico di Amatrice“.

Ultimate alcune urbanizzazioni e, intanto, va avanti lo smart tunnel. “Guardiamo a quest’anno come un anno di accelerazione del processo ricostruttivo. Ho comunque deciso di scrivere alla Premier Meloni perché vista la sua vicinanza la sua presenza qui darebbe un motivo di speranza in più alla popolazione”, ha concluso il primo cittadino.

Il sisma

Otto anni fa iniziava una sequenza sismica tra le più disastrose che abbia colpito il Centro Italia. Quattro terremoti in poco più di cinque mesi dal 24
agosto 2016 al 18 gennaio 2017: la sequenza sismica Amatrice-Norcia-Visso, come è stata definita dall’Ingv. Un evento catastrofico che ha determinato la creazione di un cratere vasto oltre 8mila chilometri quadrati: un’area compresa in quattro regioni (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria) che include
138 comuni. “Dopo otto anni, credo che il primo dovere delle Istituzioni sia di fare memoria delle vittime e delle famiglie che hanno perso i loro cari e i loro beni. E chiedere scusa per i ritardi accumulati in troppe false partenze” commenta, in concomitanza con l’anniversario del sisma di Amatrice e Accumoli del 24 agosto 2016, il Commissario straordinario alla ricostruzione e alla riparazione, Guido Castelli.
“Un dovere che spetta a chi oggi rappresenta le Istituzioni – aggiunge Castelli – a prescindere da un cambio di passo che in quest’ultimo anno e mezzo è stato registrato e documentato”. Anniversari, ma anche tempo di bilanci sul fronte della ricostruzione. Al 31 luglio 2024, per quanto riguarda la
ricostruzione privata, sono 31.786 le richieste di contributo per la ricostruzione presentate per immobili residenziali o produttivi danneggiati dal sisma del 2016, per un importo complessivo di 14,5 miliardi di euro. Le richieste approvate dagli Uffici speciali per la ricostruzione sono complessivamente
20.429 e rappresentano il 64% di quelle presentate, determinando la concessione di quasi 9 miliardi di euro e la liquidazione di 4,8 miliardi. Nel periodo compreso tra il 31 luglio 2022 e il 31 luglio del 2024, sono state presentate quasi 9mila richieste di contributo, per un importo concesso vicino ai 7 miliardi di euro: un dato che conferma, spiegano dalla struttura del Commissario governativo, “come nell’ultimo biennio sia avvenuta una sensibile accelerazione. Più della metà delle richieste presentate sono relative a comuni delle Marche (il 57%, pari a 17.968 richieste) mentre il restante 43% si distribuisce tra
Abruzzo (17%, 5.541 richieste), Umbria (15%, 4.896 domande) e Lazio (11%, 3.381 domande)”.

Sempre al 31 luglio 2024, infine, a fronte dei 20.379 cantieri autorizzati, quelli conclusi sono 11.364, con una percentuale di interventi chiusi su base regionale che va dal 62% dell’Abruzzo, al 59% di Umbria e Marche al 48% del Lazio. L’accelerazione impressa alla ricostruzione privata viene
confermata anche dai dati aggiornati relativi alle erogazioni da parte di Cassa depositi e prestiti. Nel periodo che va dal 25 luglio al 12 agosto, infatti, le erogazioni da parte di Cdp nei confronti delle imprese impegnate nella ricostruzione privata ammontano a 76 milioni di euro. Un record, considerando il
periodo estivo, che fa segnare un +31,3% rispetto allo stesso periodo del 2023. Nel mese di agosto salgono così complessivamente a 4,769 miliardi di euro le erogazioni di Cassa depositi e prestiti. Mentre nel 2023 era stato erogato da Cdp più di 1 miliardo di euro (1,364 pari a quasi un terzo del totale) quest’anno, al 12 agosto, la cifra si attesta già a 935 milioni di euro (il 19,6% del totale) che, rispetto allo stesso periodo negli anni 2023 e 2022, corrisponde rispettivamente al +17% e +52%. Per quanto riguarda la ricostruzione pubblica, il Rapporto sulla ricostruzione post sisma 2016 aggiornato al 31 maggio del 2024 ha evidenziato che è stato avviato il 95% delle opere (gli interventi in progettazione sono il 66% del totale di cui 25% approvati e il 12% sono i lavori conclusi). Anche l’emergenza abitativa ha mostrato segnali positivi: nel 2024 sono stati 11.182 i nuclei familiari che hanno fatto ancora ricorso all’assistenza abitativa; erano 12.319 nel 2023 e 14.211 nel 2022. “Oggi vogliamo che questo cambio di passo – afferma ancora il Commissario Guido Castelli -, confermato anche dagli ultimi dati relativi alla ricostruzione privata, sia tangibile anche nei luoghi che hanno subito le ferite più gravi in termini di vittime: 299 morti per la scossa del 24 agosto 2016. Il cambio di passo che è stato impresso in tanta parte del cratere, deve concretizzarsi anche qui, nei borghi che per primi hanno subito la distruzione del terremoto: Amatrice, Accumoli, Arquata. Un obiettivo che grazie alla coesione e alla collaborazione con la Regione, l’Usr e il Comune, oggi è possibile”. Ad Amatrice (Rieti), nei mesi di luglio e agosto, sono stati avviati sette interventi relativi a opere pubbliche mentre, per la ricostruzione privata, nel centro storico del borgo reatino sono partiti i lavori dei primi quattro aggregati.
Ad Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) è stato dato il via libera per il progetto di ricostruzione dell’intero centro storico del capoluogo, con un progetto innovativo che sta diventando una case history per l’ingegneria della ricostruzione post-sisma, mentre per Accumoli è stata recentemente approvata l’Ordinanza speciale per la ricostruzione unitaria dell’abitato.