Celestino V, l’avventuroso viaggio delle sue spoglie mortali

Terzo appuntamento con lo Speciale Perdonanza su Celestino V: le vicende delle sue spoglie mortali.
Terzo appuntamento con lo Speciale Perdonanza su Celestino V: le vicende delle sue spoglie mortali.
Dopo la storia di Pietro da Morrone e l’ascesa al soglio pontificio, il breve pontificato e la morte, seguiamo oggi il viaggio delle sue spoglie mortali. Venerato come santo già dopo pochi anni dalla sua morte, il 5 maggio 1313 Celestino V fu canonizzato da papa Clemente V su sollecitazione del re di Francia Filippo il Bello, portando a termine l’iter avviato da Bonifacio. La storia delle spoglie del pontefice è alquanto travagliata, come si legge da un anonimo scrittore del XIV secolo. Il corpo fu trafugato nel 1326 da due fraticelli – padre Biagio da Forca e fra Pietro da Rasino – per essere trasportato da Ferentino, dov’era stato sepolto presso la chiesa di Sant’Antonio – all’Aquila con uno stratagemma; sostituitisi nottetempo ai due francescani messi a guardia della cassa, i frati presero le ossa e le nascosero, avvolte in un panno, in un materasso, portato fuori dal convento da una inserviente. Dopo un lungo viaggio a dorso di mulo, secondo la tradizione scortato da tre misteriosi cavalieri, il corpo di Celestino giunse all’Aquila il 13 febbraio 1327. L’attuale mausoleo, raffinato esempio di arte rinascimentale, venne finanziato dall’Arte aquilana della Lana e realizzato nel 1517 dallo scultore Girolamo da Vicenza.
Le spoglie del papa subirono un clamoroso furto il 18 aprile 1988: il corpo dell’eremita venne recuperato due giorni dopo, all’interno di un loculo del cimitero di Roccapassa a circa 40 km dall’Aquila, ma i mandanti non furono mai individuati. A seguito del terremoto del 2009, il mausoleo rimase danneggiato dal crollo della volta della basilica di Collemaggio, con il seppellimento della teca contenente le venerate spoglie, rimaste intatte, recuperata poi dai Vigili del Fuoco, dalla Protezione Civile e con la collaborazione della Guardia di Finanza. Così Celestino V fu trasferito nelle chiese cittadine ancora agibili; dal 20 dicembre 2017, data della riapertura della basilica e della solenne traslazione, riposa all’interno del suo sepolcro.
