Il magistrato Cosimo Ferri a L’Aquila, La giustizia impari a rieducare coinvolgendo la comunità

Giustizia e perdono, il convegno all’Aquila nei giorni della Perdonanza. Il magistrato Cosimo Ferri: “Bisogna mettere al centro il concetto di rieducare, per giungere ad una giustizia più umana”.
Giustizia e perdono, il convegno all’Aquila nella settimana della Perdonanza Celestiniana. Il magistrato Cosimo Ferri: “Bisogna mettere al centro l’uomo e il concetto di rieducare, per uscire dal contesto penale e giungere ad una giustizia più umana”.
Le parole di Cosimo Ferri: “C’è un filo conduttore tra giustizia e perdono. Anche il sistema penale, oggi, non può più basarsi solo sulla pena, anzi parlare di perdono, rieducazione o pretese risarcitorie non significa allontanare la pretesa punitiva. Occorre, però, mettere al centro l’uomo e tutto quello che può restituire, anche nell’errore, per agevolare una ripartenza. Oggi la giustizia ripartiva è al centro e anche a seconda della tipologia di reato può dare un messaggio diverso. Per rieducare e mediare, tuttavia, occorre coinvolgere la comunità, in modo tale da riuscire ad uscire dal contesto del processo penale. Una persona esterna, quindi, deve saper ascoltare le pretese di chi chiede un risarcimento o una rilettura dei fatti, dall’altro lato, chi è autore del reato potrà in questo modo aprirsi e far capire perché è arrivato a commettere quel reato. Si lavora per una giustizia penale più umana e giusta, anche più veloce e che non guardi all’idea punitiva di chiudere un reo nel carcere e buttare le chiavi, bensì che cerchi una possibile riconciliazione“.
In Italia a che punto siamo?“La giustizia ripartiva vede una parte positiva contenuta nella Riforma Cartabia, ma come tutte le riforme anche in questa ci sono luci ed ombre – aggiunge il magistrato – Il Parlamento può intervenire per migliorare alcuni aspetti, soprattutto in merito alla libertà di stampa e dell’informazione, pur facendo in modo che l’impianto della riforma garantisca la salvaguardia dei segreti istruttori, nel rispetto della delicatezza delle indagini. Occorre cercare di monitorare la situazione e i diversi casi e cercare di velocizzare i tempi della giustizia, poiché molte volte una sentenza che arriva tardi può apparire non giusta. Se si condanna una persona a distanza di 15 anni, quella persona probabilmente è diversa rispetto al passato; così come se la si assolve dopo 15 anni: in questo caso, si dichiara innocente una persona tenuta sotto scacco per troppo tempo. Bisogna dare ai cittadini una giustizia giusta”.
Il convegno “Giustizia e Perdono” si è tenuto nel pomeriggio di oggi: l’incontrò è stato organizzato nell’ambito delle celebrazioni della 730esima edizione della Perdonanza Celestiniana. Un appuntamento che ha visto la partecipazione di esperti provenienti da tutta Italia: un momento di riflessione sul tema del Perdono quale momento essenziale del messaggio di Celestino V, in rapporto al concetto di una giustizia sempre più umana e aderente ai principi della civiltà giuridica. “Giustizia e Perdono” è organizzato nell’ambito del progetto “le Capitali Celestiniane della Pace”che, dal mese di maggio scorso, sta mettendo in rete le eccellenze del territorio aquilano intorno alla figura e al messaggio di Pace e Perdono di Celestino V, per valorizzare e consolidare, attraverso un ricco calendario di eventi, l’unità dell’intera provincia. Ad aprire il convegno i saluti istituzionali del Presidente della Fondazione Carispaq Domenico Taglieri e dei rappresentanti delle istituzioni cittadine e regionali. Tra i relatori, il giornalista e storico Paolo Mieli, Cosimo Ferri membro del Consiglio Nazionale Giustizia Tributario, Pietro Perlingeri, professore emerito di Diritto Civile all’Università del Sannio e Lanfranco Tenaglia, Presidente del Tribunale dei Minori di Venezia ed ex componente del CSM. Ha moderato il convegno il professor Fabrizio Marinelli, Presidente dell’Assemblea dei Soci della Fondazione Carispaq.

Giuristi, giornalisti e storici provenienti da tutta Italia si sono confrontati sul tema del Perdono quale momento essenziale del messaggio di Celestino V in rapporto al concetto di una giustizia sempre più umana e aderente ai principi della civiltà giuridica. Tutti i relatori hanno evidenziato la grande attualità di queste due parole considerando come il tema del perdono sia sempre meno avvertito in una realtà sociale che vede nella giustizia esclusivamente uno strumento punitivo e non rieducativo. Di qui i problemi del ruolo della pena, della funzione del risarcimento, dell’umanità del trattamento carcerario, della devianza giovanile e della necessità di prevenirla e correggerla.
“In occasione della Perdonanza Celestiniana la Fondazione Carispaq – ha dichiarato il Presidente Domenico Taglieri – ha voluto organizzare questo importante momento di dibattito per riflettere su temi di grande modernità e che hanno sempre riguardato il nostro territorio proprio per la presenza forte di una figura ancora oggi attuale come quella di Celestino V. Questo convegno è stato organizzato nell’ambito del progetto “le Capitali Celestiniane della Pace” che dal mese di maggio scorso sta mettendo in rete le eccellenze del territorio aquilano intorno al messaggio di Pace e Perdono dell’Eremita del Morrone, per valorizzare e consolidare, attraverso un ricco calendario di eventi, l’unità dell’intera provincia”.
Tra gli ospiti del convegno il giornalista e storico Paolo Mieli che ha detto “Sono qui, nei giorni della Perdonanza, per parlare di Perdono che è un concetto molto più complicato di quanto la gente pensi perché non basta un atto da parte di chi perdona l’altro; il perdono è un lungo percorso in cui parti che si sono trovate in conflitto riconosco le ragioni e i torti dell’uno e dell’altro. Solo al termine di questo lungo percorso che vale per la giustizia ma anche per la storia e per le contese politiche, il perdono diventa qualcosa di reale ed è l’unico passaggio che permette alla storia di compiere dei passi in avanti”.
Per Fabrizio Marinelli, giurista e presidente dell’assemblea dei soci della Fondazione Carispaq “Il convegno su Giustizia e perdono si propone di collegare il messaggio di Celestino con il riconoscimento alla città dell’Aquila di capitale italiana della cultura 2026. In questa direzione la Fondazione Carispaq è sempre disponibile a dare un contributo culturale alle iniziative cittadine, specie se ispirate ai valori della Perdonanza celestiniana.

Gli altri relatori sono stati Lanfranco Tenaglia, già deputato e membro del Consiglio superiore della magistratura, attualmente Presidente del Tribunale dei minorenni di Venezia e Cosimo Ferri, già deputato e membro del Consiglio superiore della magistratura, oggi componente del Consiglio nazionale della giustizia tributaria. Sono intervenuti l’assessore al turismo del Comune dell’Aquila Ersilia Lancia e il rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila Edoardo Alesse.