Via Marrelli sotto scacco delle baby gang, un Far West

27 agosto 2024 | 11:54
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Via Marrelli sotto scacco delle baby gang, un Far West

Via Marrelli nel degrado: spintonato, aggredito e minacciato il titolare di un locale. “Abbiamo paura per la nostra incolumità”.

“Sembra di  vivere allo zoo o nella giungla: tra animali selvatici e senza regole”. Non c’è pace per i residenti e i titolari dei locali e della attività commerciali che ruotano tra via Marrelli, via Sallustio e Piazza Palazzo: oltre alla frustrazione, da tempo sta subentrando la paura, non solo per la propria tranquillità lavorativa, ma anche e soprattutto l’incolumità personale.

Quello che oggi raccoglie il Capoluogo.it è lo sfogo esasperato, l’ennesimo, di un giovane imprenditore aquilano che in pieno lockdown aveva deciso di investire nel centro storico dell’Aquila, su via Marrelli, credendo fortemente nella rinascita del cuore storico, attaccato come tanti altri giovani ai vicoli e alle strade della sua infanzia. Con l’apertura del locale aveva coronato il sogno di vita, aveva poco più di 30 anni 4 anni fa. Con fatica e impegno è uscito dal ‘buco nero’ creato dalle chiusure conseguenti l’emergenza sanitaria. Adesso, dopo mesi di segnalazioni e denunce, purtroppo, la situazione è ai limiti: l’ultimo episodio di aggressione e violenza risale a poche sere fa. Spintonato e strattonato insieme alla compagna, tra l’indifferenza generale, gli è stato sottratto anche il telefono mentre cercava di riprendere la scena. Per questo motivo, la foto allegata è di repertorio perchè c’è la paura di  tirare fuori il cellulare. 

via marrelli

Tutto questo è accaduto su via Marrelli, un luogo da tempo suo malgrado protagonista di una “movida” incontrollata, violenta, volgare, pericolosa. “Qui non si tratta più di problemi legati al lavoro – spiega il giovane imprenditore al Capoluogo – viviamo nella paura costante di essere aggrediti, cosa che accade sempre più spesso. Arrivano in piccole bande, sono giorni, giovanissimi, italiani e stranieri, non fa differenza. Sono ragazzi violenti, resi ancora più forti dal branco. Urlano, schiamazzano, infastidiscono i clienti e i titolari delle altre attività che, con estremo sacrificio, cercano di portare avanti. Abbiamo bisogno di presidi di polizia costanti. Devono venire a vedere cosa succede: purtroppo la presenza di palazzi ancora puntellati e il vicino cantiere per loro è una sorta di ‘lasciapassare’. Se provi a riprenderli con il telefonino, ti aggrediscono con ancora più violenza. A me è stato sottratto con forza, per fortuna un ragazzo che si trovava vicino a me è riuscito a fermarli e a recuperarlo”.

Nell’ultimo episodio c’è stata anche una violenta aggressione fisica che ha comportato la necessità di rivolgersi al pronto soccorso.“Purtroppo non abbiamo ancora il referto, siamo rimasti in attesa quasi 12 ore e siamo andati via perché dovevamo lavorare. Se non apriamo non incassiamo, non ce lo possiamo permettere, soprattutto in un momento storico come questo. Però cosa succede? Senza referto non possiamo completare la denuncia in Questura”.

E non solo: in preda – probabilmente – ai fumi dell’alcol che, stando a quanto riferito alla redazione, in alcuni locali viene somministrato anche ai minorenni, infrangendo così la legge, capita spesso che diano sfogo alla rabbia lanciando tavoli e sedie, “Espletano i bisogni fisiologici davanti le porte dei locali, delle case, sui muri, bestemmiano, in alcuni casi sono riusciti ad entrare nel palazzo puntellato che è diventata una specie di discarica alla vista di tutti”. 

Una situazione delicata, frutto di inciviltà, arroganza e maleducazione, già segnalata dal Capoluogo negli ultimi mesi. Che non accomuna tutti i giovani perchè per fortuna si tratta di una piccola minoranza. In ogni caso mette a repentaglio la quotidianità di chi si alza onestamente per andare a fare il proprio dovere. Solo un anno fa, ad opera di ignoti, era stato distrutto il Coffee Shop che si trova su Piazza Palazzo; qualche mese prima erano state prese a calci le grondaie dal palazzo di via Marrelli ancora puntellato.  “In questa zona non ci sono telecamere o, se ci sono, evidentemente non sono sufficienti o disposte nei punti giusti – continua l’imprenditore -. Girano convinti di essere invincibili e se vengono allontanati da un posto, come accaduto a San Bernardino, trovano un’altra zona dove continuare ad agire indisturbati.Quello che possiamo fare è stringere i denti e sporgere denuncia ogni volta che succede qualcosa, ma siamo disperati, così davvero non sappiamo come andare avanti”.

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