Cronaca

Addio a Simone Roganti, a Spoltore i funerali della giovane promessa del ciclismo

Oggi pomeriggio a Spoltore i funerali di Simone Roganti, stroncato a 21 anni, da un malore cardiaco forse genetico. La procura di Pescara ha aperto un'inchiesta per far luce anche sulla sua idoneità sportiva.

Spoltore si stringe ai familiari nel giorno dell’ultimo saluto a Simone Roganti, il giovane ciclista abruzzese scomparso a soli 21 anni lo scorso 31 agosto.

“Il tuo volo ci seguirà ovunque e il tuo ricordo non avrà mai fine”, hanno scritto nel manifesto funebre i familiari di Simone Roganti che aveva computo 21 anni lo scorso 25 agosto. I funerali si svolgeranno a Piazza di Marzo, presso la chiesa San Panfilo, questo pomeriggio ed è stato proclamato il lutto cittadino durante le esequie. In tanti hanno sfilato all’obitorio di Pescara, dove è stata allestita la camera ardente per abbracciare mamma Alessandra, papà Fabiano e la sorella e tantissimi sono i messaggi di commiato lasciati in queste ore sui social.

Il giovane, una vera promessa del ciclismo, è scomparso a causa di un malore che non gli ha lasciato scampo, nonostante i soccorsi tempestivi.  Una notizia, quella della sua scomparsa, che ha lasciato senza parole una comunità intera e, a distanza di oltre 12 anni, ha riportato alla mente un’altra tragedia, il decesso di uno sportivo con le stesse cause: nell’aprile del 2012 Piermario Morosini, calciatore del Livorno, stramazzò sul terreno di gioco dello stadio Adriatico. Una morte istantanea dovuta proprio a fattori cardiaci genetici.

Simone si è sentito male all’improvviso, mentre era in casa. L’autopsia – disposta dalla Procura di Pescara, pm Luca Sciarretta – ed effettuata oggi dall’anatomopatologo Cristian D’Ovidio dell’Università di Chieti, ha stabilito che la morte è stata causata da un arresto cardiaco provocato da una aritmia che ha determinato una fibrillazione ventricolare, legato forse da un fattore genetico da accertare. Una malattia genetica che però, spiegano gli specialisti, potrebbe essere diagnosticata con una risonanza magnetica, o magari sospettata con una ecografia.

Per questo motivo è stata aperta un’indagine dalla procura pescarese che dovrà far luce anche sui trascorsi dell’atleta e indagare su tutto il percorso analitico e sanitario al quale è stato sottoposto per svolgere la sua attività sportiva. L’inchiesta deve insomma capire se nel passato il ragazzo può avere dato segnali in tal senso e in che modo gli è stata data l’idoneità sportiva.

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