Docenti ancora precari nonostante l’idoneità, “Quanti concorsi dobbiamo superare per stabilizzarci?”

5 settembre 2024 | 09:11
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Docenti ancora precari nonostante l’idoneità, “Quanti concorsi dobbiamo superare per stabilizzarci?”

“È il momento di lavorare insieme per trovare soluzioni che possano garantire una maggiore stabilità lavorativa e una migliore qualità dell’insegnamento”. la lettera dei docenti idonei, ma precari da anni.

“Quanti concorsi servono per diventare idoneo alla stabilizzazione? Che lo svolgo a fare l’ennesimo concorso, perchè mi devo preparare e sacrificare altro tempo se poi sappiamo che non serve a niente?” È lo sfogo amaro di una docente abruzzese che da 2 anni, nonostante sacrifici e mesi trascorsi a studiare, ancora non riesce a coronare un sogno semplice, quanto meritato, quello di diventare una docente stabile. La scuola sta per iniziare, tra pochi giorni suonerà la campanella di un nuovo anno scolastico, e per lei, come per migliaia di altri colleghi, c’è lo spettro del precariato.

È un esercito silenzioso, composti da docenti precari, giovani e meno giovani che, seppur idonei, ancora non hanno ricevuto l’assegnazione di un posto in ruolo. Cosa è successo? Il Ministero ha deciso per un numero limitato di assunzioni rispetto a quello dei posti vacanti, in cifre sarebbero circa 45 mila rispetto ai 64 mila disponibili, e la decisione di dare la precedenza a vincitori di concorsi successivi — anche legati ai fondi Pnrr. Una situazione difficile, pesante da digerire, che accomuna l’Abruzzo a tutte le regioni d’Italia e che  potrebbe anche aggravarsi se venissero indetti altri bandi già da questo autunno.

docenti precari

I docenti italiani esclusi dal concorso, stanno chiedendo a gran voce un incontro con i gruppi parlamentari per sottoporre istanze, “fondamentali per la nostra dignità professionale e per il futuro del sistema educativo del nostro Paese” I professori dei concorsi Pnrr hanno raccolto in tutta Italia circa 12mila firme in 48 ore: un documento è stato inviato alle organizzazioni sindacali e ai parlamentari. Adesioni e rivendicazioni anche dalla Sardegna da parte di chi ha già concluso le prove ed è risultato idoneo. “Riteniamo che queste istanze non possano più essere ignorate e che sia giunto il momento di lavorare insieme per trovare soluzioni che possano garantire una maggiore stabilità lavorativa e una migliore qualitàdell’insegnamento“, scrivono i docenti in una nota.

scuola

“Siamo docenti, educatori, formatori delle future generazioni di questo Paese, e meritiamo di essere trattati con dignità e rispetto”.L’obiettivo quindi è la stabilizzazione, un diritto assolutamente sacrosanto: “Chiediamo con forza che le nostre istanze vengano ascoltate e che si ponga fine a un sistema che premia l’incertezza e penalizza chi ha dimostrato competenza e passione. Vogliamo un impegno concreto e immediato da parte delle istituzioni, affinché la stabilità lavorativa diventi una realtà e non un miraggio. Non possiamo più aspettare”.

In un momento in cui la precarietà nel mondo della scuola è diventata una condizione strutturale, “Noi, precari storici e nuovi laureati, ci siamo riuniti per discutere delle difficoltà che quotidianamente affrontiamo e delle possibili soluzioni che auspichiamo possano essere prese in considerazione. È per questo motivo che chiediamo un incontro con Voi, nella speranza di avviare un dialogo costruttivo e concreto”. 

I docenti chiedono  in sostanza un sistema di graduatorie trasparente, abilitazione diretta per gli idonei e stop ai concorsi in presenza di graduatorie in esaurimento.

Le istanze presentante dai docenti precari nella lettera inviata alla redazione, ai gruppi parlamentari e alle associazioni sindacali

Graduatorie di merito ad esaurimento Concorso PNRR 23/24: “È fondamentale garantire un sistema di graduatorie trasparente e giusto, senza nessun idoneo escluso, che premi le conoscenze e competenze acquisite e certificate dal superamento delle prove (scritta, orale, pratica e valutazione titoli), l’esperienza maturata sul campo e riconosca il valore degli anni di servizio. Riteniamo non sia giusto che chi è risultato idoneo debba partecipare a nuovi concorsi che presentano le medesime modalità e prove”

Percorsi abilitanti:“Chiediamo l’abilitazione diretta per chi è risultato idoneo a un concorso e riteniamo sia necessaria una revisione dei percorsi abilitanti così come sono strutturati, rendendoli sostenibili economicamente e di qualità. Infatti, siamo fortemente preoccupati per la crescente diffusione di titoli e abilitazioni venduti da università telematiche, che rischiano di compromettere la qualità dell’insegnamento e la credibilità dell’intero sistema formativo. Chiediamo un rigoroso controllo di questi percorsi e una maggiore valorizzazione delle esperienze sul campo”. 

– Stop ai concorsi in presenza di graduatorie di merito da esaurire: “Il sistema di reclutamento, così come è stato strutturato negli ultimi anni, non ha risolto il problema del precariato. Proponiamo l’introduzione di un doppio canale di reclutamento che possa da un lato stabilizzare i docenti precari con almeno tre anni di servizio, dall’altro prevedere l’immissione degli idonei da concorso”. 

– Trasparenza e valutazione dei titoli: “È necessario un sistema di valutazione dei titoli che sia trasparente e che valorizzi adeguatamente gli anni di servizio prestati nelle scuole. La scarsa valorizzazione di questi anni di servizio rappresenta una grave ingiustizia nei confronti di chi ha dedicato passione e competenze alla formazione delle nuove generazioni. Infine, ribadiamo la necessità di conoscere all’interno degli albi degli USR, le relative graduatorie di merito e le posizioni di tutti i singoli candidati che hanno partecipato alla procedura (come stabilito dall’art. 15, comma 2 del DPR 487/1994)”

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