Ricordando il Battaglione Alpini L’Aquila, l’omaggio all’eroe aquilano Dante Troiani

La Fondazione Carispaq ricorda l’eroe aquilano Dante Troiani nell’ambito del VII Raduno del Battaglione Alpini L’Aquila.
La Fondazione Carispaq ricorda l’eroe aquilano Dante Troiani nell’ambito del VII Raduno del Battaglione Alpini L’Aquila.
La cerimonia del VII raduno “Ricordando il Battaglione Alpini L’Aquila” che si è svolto a L’Aquila dal 13 al 15 settembre scorsi, è stata l’occasione per ricordare l’eroe aquilano Dante Troiani Medaglia d’Argento al Valor Militare durante la prima guerra mondiale. È stato l’alpino Pietro Piccirilli a ricordare la figura e il comportamento eroico di Dante Troiani in apertura del convegno dedicato alla Battaglia di Monte Marrone e alla rinascita del Corpo degli Alpini. L’incontro a cura dei registi RAIAnna Cavasini e Fabrizio Franceschelli si è svolto presso la sede della Fondazione Carispaq che ha anche allestito una mostra in ricordo dell’eroe aquilano con documenti e immagini d’epoca e, naturalmente, la medaglia al valore militare.
Dante Troiani, infatti, restò gravemente ferito il 18 luglio 1915 sul fronte di Col Di Varda presso Misurina durante il suo compito di telefonista di una batteria d’assedio, continuando a segnalare l’attività degli austriaci nonostante avesse una gamba lacerata che, successivamente, gli fu amputata. Nella motivazione della concessione della Medaglia d’Argento al Valor Militare, oltre all’eroico comportamento mantenuto durante il conflitto, si sottolinea anche il successivo agire “stoico e sereno” che risultò di particolare sollievo morale per gli altri soldati feriti. Tornato alla vita civile prima a Roma e poi a L’Aquila, dante Troiani fu molto attivo nel sostenere i reduci, gli invalidi di guerra e le loro famiglie. In una Comunità prevalentemente ancora analfabeta il suo lavoro fu fondamentale nel disbrigo delle pratiche per l’ottenimento di pensioni e risarcimenti, svolgendo questa attività presso gli uffici di Palazzo del Combattente, oggi sede della Fondazione Carispaq.

Vita di Dante Troiani
Nato il 28 febbraio 1895 a L’Aquila, fin da giovane fu avviato agli studi sacerdotali. Iniziò la sua formazione in Seminario a Roma, ma il progetto di diventare sacerdote non si realizzerà. Chiamato alle armi allo scoppiare della Prima Guerra Mondiale nel mese di maggio, fu sottoposto ad un veloce corso di preparazione, assegnato al 10° Reggimento artiglieria fortezza e quindi inviato al fronte con l’incarico di telefonista. Appena due mesi dall’entrata in guerra dell’Italia, proprio svolgendo l’attività sul fronte a Col Di Varda, presso Misurina, il 18 luglio 1915 restò gravemente ferito dallo scoppio di una granata mentre provvedeva da una cabina telefonica a indirizzare il tiro dell’artiglieria contro l’opposta batteria austriaca. Subì l’amputazione della gamba sinistra. Aveva proseguito nel delicato incarico anche sotto il crescente bombardamento, riuscendo a trasmettere preziosi riferimenti particolarmente importanti per il delicato momento degli eventi bellici. Nella motivazione della concessione della Medaglia d’argento al Valor Militare, oltre all’eroico comportamento mantenuto si sottolinea anche il successivo agire “stoico e sereno” che risultò di particolare sollievo morale peri colleghi rimasti ugualmente feriti.
Tornato alla vita civile, a guerra finita, riprese gli studi a Roma diplomandosi nel settore economico e commerciale, verrà poi assunto in un ente pubblico. Sposò Elisabetta Attardi, anch’essa aquilana, dall’unione nacquero tre figli: Elettra, Amedeo e Piergiorgio. Dopo il 1944 la famiglia tornò a vivere a L’Aquila e qui, Dante Troiani, si distinse nel supporto e aiuto fornito ai reduci e agli invalidi di guerra. Un impegno continuo che Troiani portò avanti per tutta la vita con generosità e dedizione per alleviare le sofferenze di quanti, come lui, erano tronati dalla guerra con menomazioni fisiche e sofferenze morali. Ma fece di più, fu il promotore della realizzazione del monumentale Palazzo del Combattente a L’Aquila, situato ancora oggi sul finire di Corso Vittorio Emanuele II prospiciente la Fontana Luminosa, per poter svolgere più efficace azione di volontariato per i reduci di guerra e le loro famiglie. Dante Troiani si spense a 62 anni il 21 agosto 1957 dopo una vita da eroe militare e generoso volontario civile. L’Aquila intera si strinse intorno al feretro del benemerito cittadino, il corteo funebre partì dalla Chiesa di San Francesco Di Paola, in via XX Settembre percorrendo, secondo tradizione dell’epoca, tutto il Corso principale e terminando a Porta Castello. L’allora Presidente della Sezione provinciale dell’Associazione Mutilati ed Invalidi di Guerra, Eleuterio Polidoro, scrisse così in un elogio pubblico: “Grande Invalido di Guerra, Medaglia d’Argento al Valor Militare, cittadino esemplare, ispirò la su vita ai più alti ideali. Tenace assertore di elevati principi, profuse con slancio appassionato e generoso le sue nobili e feconde virtù per la Grandezza della Patria e per il bene del prossimo”.

