Emilia Romagna in ginocchio causa maltempo, “Le conseguenze di un’estate troppo calda”

19 settembre 2024 | 12:52
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Emilia Romagna in ginocchio causa maltempo, “Le conseguenze di un’estate troppo calda”

Una nuova alluvione piega l’Emilia Romagna. Strade allagate, zone isolate, chiuse le scuole. “Nelle ultime 48 ore è caduta più della metà della pioggia caduta all’Aquila da inizio 2024”

Il maltempo flagella l’Emilia Romagna: strade allagate, intere zone isolate, scuole chiuse e sospesa la circolazione di alcuni treni. “La regione paga a caro prezzo i mesi estivi con temperature costantemente sopra la media”.

In Emilia Romagna si torna a fare la conta dei danni per l’emergenza maltempo che sta interessando il territorio. Solo un anno fa eventi simili avevano colpito la regione ed ora le immagini di esondazioni e allagamenti tornano a raccontare una situazione estrema, annunciata dai bollettini meteo e dall’allerta rossa che, purtroppo, non si è fatta attendere. Meteo Aquilano prova ad analizzare il fenomeno, soffermandosi sui gravi effetti delle temperature record registrate durante l’estate appena trascorsa. In Emilia Romagna nelle ultime 48 ore sono cadute quantità di pioggia eccezionali, punte superiori ai 300 millimetri: qui a L’Aquila si fa fatica ad arrivare ai 500 millimetri di pioggia da inizio anno. Questa situazione ha, ovviamente, determinato esondazioni di fiumi e allagamenti, enormi danni e disagi, dispersi e sfollati. Era inevitabile vedendo le proiezioni dei modelli fisico-matematici, il Dipartimento Protezione Civile aveva prontamente emanato un’allerta rossa. Tutto è andato come doveva, purtroppo”.

“Solo poco più di un anno fa, il 17-18 maggio del 2023, era avvenuto un evento distruttivo simile, superato in termini di accumulo da quello attuale.Due eventi estremi come questi statisticamente dovrebbero avere tempi di ritorno decennali, invece eccoli qua, a 14 mesi di distanza. Questo è il salatissimo prezzo da pagare per mesi estivi estremamente caldi, con sopra-media termica continua, temperature superficiali del Mediterraneo superiori ai 30°C. Alla prima perturbazione autunnale, una perturbazione non particolarmente rara nelle nostre zone, tutta l’enorme quantità di energia accumulata in atmosfera viene trasformata in pioggia torrenziale per ore”.
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“Prima di gioire per un’estate da record, per 3 mesi di massime sopra i 35-37°C, bisogna riflettere sulle conseguenze future, perché oggi è toccato – di nuovo purtroppo – alla Romagna, ma la prossima volta potrebbe toccare anche a noi e alle nostre zone. Siamo vicini alle popolazioni colpite dall’ennesimo evento estremo”.
Foto copertina Ansa