Fagnano Alto e le Chiese del Cratere mai ricostruite, i sindaci dal Prefetto

Fagnano Alto conta otto chiese sul suo territorio, ma soltanto una è agibile. Il sindaco D’Amore scrive al Prefetto: primi cittadini convocati il prossimo 3 ottobre
Fagnano Alto: otto chiese, ma soltanto una è agibile. La ricostruzione dei luoghi di culto non è mai partita in diversi Comuni del Cratere. Il sindaco D’Amore scrive al Prefetto: i primi cittadini convocati il prossimo 3 ottobre.
Vivere in un territorio colpito dal terremoto significa anche, quindici anni dopo l’evento sismico, non avere ancora una chiesa. È il caso del Comune di Fagnano Alto: otto chiese presenti sul territorio comunale, ma soltanto una è stata ristrutturata grazie ai fondi privati di una Onlus locale.
Per questo, il primo cittadino Francesco D’Amore ha scritto al Prefetto per tentare di sbloccare una stasi che va avanti da tanto tempo, privando la comunità di luoghi di culto che sono, al contempo, centri di aggregazione e importanti edifici dalla storia antica.
Immediata la risposta del Prefetto dell’Aquila Giancarlo Di Vincenzo, il quale ha convocato i sindaci di tutti i Comuni del cratere sismico interessati dalla problematica. I primi cittadini saranno ricevuti in Prefettura il prossimo 3 ottobre, alle ore 11.
“Sono ormai trascorsi quindici anni dal terremoto dell’Aquila: quindici anni in cui, nonostante innumerevoli difficoltà, la ricostruzione è andata faticosamente avanti, sia nel settore privato che pubblico. Riscontriamo, tuttavia, evidenti ritardi per quanto riguarda la ricostruzione delle chiese. Non parlo soltanto di Fagnano Alto, ma dei diversi Comuni dell’Aquilano in cui i residenti non possono ancora rientrare nei luoghi in cui avevano svolto il catechismo o che hanno ospitato alcuni tra i loro momenti più importanti. Anni in cui, ad esempio, noi a Fagnano Alto possiamo fare riferimento soltanto alla Chiesa di San Massimo, nella frazione di Opi,che è stata ricostruita dopo i danni subiti dal sisma da una Onlus costituita autonomamente dai cittadini della frazione“.
Proprio per cercare di sbloccare la situazione, il sindaco D’Amore si è fatto portavoce di un’istanza comune all’intero territorio e, a fine agosto, ha scritto al Prefetto: “In questi anni sono state tante le sollecitazioni su più fronti, eppure le Chiese restano inagibili: i cantieri non partono. Pensate che a Fagnano Alto per tre delle sette chiese ancora non agibili i finanziamenti ci sono già, ma nulla si muove. Ringrazio il Prefetto Di Vincenzo per l’immediata attenzione al problema e per averci convocato. La speranza è che il confronto con gli organi competenti porti a interventi concreti, affinché le nostre comunità possano tornare a riabbracciare le loro chiese”, aggiunge D’Amore ascoltato dalla nostra redazione.
Nel 2018 c’era stato un sopralluogo con la Soprintendenza, ma anche in quel caso – pur avendo ravvisato l’importanza e l’urgenza di intervenire sulle Chiese – nessun cantiere è partito.

All’incontro in programma, oltre al primo cittadino di Fagnano Alto, sono stati convocati i sindaci di: L’Aquila, Acciano, Capestrano, Caporciano, Castel del Monte, Collarmele, Navelli, Prata d’Ansidonia, San Demetrio ne’ Vestini, San Pio delle Camere, Sant’Eusanio Forconese, Tione degli Abruzzi e Villa Sant’Angelo. Saranno presenti anche i rappresentanti della Soprintendenza e della Curia Arcivescovile.