Mario Babbo entra in Forza Italia, si accende il confronto politico nel centrodestra ad Avezzano

Con l’ingresso di Mario Babbo, Forza Italia diventa ad Avezzano il gruppo consiliare più numeroso. I riflessi nel centrodestra per quanto riguarda la prossime elezioni comunali
Mario Babbo entra in Forza Italia. L’annuncio rappresenta un evento di rilievo anche in vista delle prossime elezioni comunali, per le quali è in corso un confronto nel centrodestra. Da un lato, c’è chi lavora per costruire un appoggio al sindaco in carica, Giovanni Di Pangrazio Dall’altro chi – appunto, i forzisti – si schiera per un centrodestra unito a sostegno di un candidato alternativo all’uscente.
Con l’ingresso di Mario Babbo, che alle ultime elezioni amministrative e da civico ricevette l’appoggio anche del Partito Democratico, Forza Italia diventa il primo gruppo consiliare ad Avezzano. Oltre a Babbo vi fanno parte Tiziano Genovesi e il segretario cittadino, Goffredo Taddei. La curiosità è che nel partito fondato da Silvio Berlusconi militano oggi ben tre candidati sindaci dell’ultima tornata: Babbo, Tiziano Genovesi (che allora con la Lega perse al ballottaggio) e Anna Maria Taccone, che ottenne il 16 per cento circa. Babbo fu terzo con il 21,2 per cento. Oggi dichiara al Capoluogo che la coalizione del 2020 “fu costruita all’insegna di un programma. Io non ho mai avuto una tessera di partito e ho sempre lavorato nelle istituzioni da civico. Ho preso questa decisione rendendomi conto che è sempre più difficile portare avanti programmi e progetti per la propria città senza un riferimento di partito. L’adesione a Forza Italia è in continuità con la mia formazione e il mio modo di essere”.
Roberto Santangelo, assessore regionale presente oggi in conferenza stampa assieme ai vertici del partito, dice al Capoluogo che “Forza Italia conferma il suo trend di crescita. È la casa dei moderati, dei professionisti, del mondo dello sport, dell’associazionismo. L’esperienza, la coerenza, l’energia e la passione che ci contraddistinguono ci hanno premiato e oggi si arricchiscono, in un territorio importante come la Marsica. Faccio i migliori auguri al consigliere Mario Babbo e sono certo che rafforzeremo la nostra azione con ricadute positive per il territorio e la comunità di Avezzano, definendo il perimetro di alternativa possibile all’attuale amministrazione”.
Forza Italia quindi, come lascia intendere Santangelo, è schierata per il centrodestra unito alternativo a Di Pangrazio. L’altra linea, a favore dell’appoggio al secondo mandato di Di Pangrazio, trova invece sponda in Fratelli d’Italia, per inciso quella dell’assessore regionale Mario Quaglieri. Il capogruppo in Consiglio regionale Massimo Verrecchia è sull’altro fronte, in una posizione analoga a quella dei berlusconiani. Questa contrapposizione ha nutrito le cronache politiche degli ultimi mesi, partendo da Avezzano (dove la consigliera di Fratelli d’Italia Iride Cosimati, vicina a Quaglieri, è entrata a far parte della Giunta Di Pangrazio senza l’avallo preventivo del partito) con ricadute in Consiglio regionale. Le porte per un “abboccamento” tra Di Pangrazio e i meloniani sono tutt’altro che chiuse. Il sindaco inoltre, riportano le cronache degli ultimi giorni, ha partecipato a un evento dell’Udc a Benevento.
Il segretario provinciale di Forza Italia Gabriele De Angelis ritiene che l’ingresso di Babbo darà “un contributo importante. Rimaniamo all’opposizione ma diventiamo il gruppo più numeroso del Consiglio comunale, testimonianza della crescita di Forza Italia sul territorio. Rimaniamo impegnati a costruire l’unità del centrodestra, che è la nostra priorità”. Per De Angelis l’ipotetico appoggio a Di Pangrazio è difficile per questo: “Il centrodestra ad Avezzano ha un consenso alto su proposte nuove, di discontinuità all’amministrazione attuale”. Anche Taddei sottolinea: “Siamo coerentemente all’opposizione, secondo il mandato ricevuto dagli elettori. Dell’amministrazione attuale non condividiamo metodi né obiettivi: puntiamo a un tavolo di centrodestra che esprima un candidato sindaco in discontinuità con l’amministrazione attuale”.
