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Sanità Abruzzo, per i piani delle Asl serve il secondo round il 27 settembre

Sanità Abruzzo, non arriva il via libera ai piani di rientro delle Asl: le Commissioni prima e quinta tornano a riunirsi il 27 settembre con l'audizione dei direttori generali delle Asl

Sanità Abruzzo, necessario almeno un altro passaggio per il via libera ai piani di rientro delle quattro Asl regionali: le Commissioni Bilancio e Salute torneranno a riunirsi  venerdì 27 settembre, alle ore 10.30. Lo hanno deciso in forma congiunta le medesime Commissioni che oggi 24 settembre, dopo avere audito in mattinata i sindacati e il Dipartimento Sanità della Giunta regionale, hanno avviato l’esame dei quattro piani.

Le Commissioni devono esprimere un parere obbligatorio e vincolante, come dispone la legge del maggio scorso ha avviato il percorso di contenimento del debito della sanità Abruzzo. Paolo Gatti, presidente della quinta Commissione, e primo firmatario dell’emendamento che ha disposto il passaggio ulteriore nelle commissioni, ha raccolto l’istanza di un supplemento di approfondimento. Si svolgerà attraverso l’audizione dei quattro direttori, che oggi non erano presenti.

La convocazione a stretto giro fa pensare alla volontà della maggioranza di chiudere la partita al più presto. Oggi si è svolta anche la riunione dei capigruppo che ha stabilito il calendario delle prossime sedute del Consiglio regionale, il 15 e il 29 ottobre. Per ora in programma ci sono le elezioni dei garanti dei detenuti e delle pari opportunità.

L’opposizione denuncia un quadro in cui sarebbe pressoché imminente il commissariamento della sanità regionale (che scatterebbe nel momento in cui il deficit complessivo superasse il 5 per cento dei trasferimenti alla Regione, cifra stimata attorno ai 140 milioni), mentre la maggioranza assicura che la situazione è sotto controllo. Massimo Verrecchia, capogruppo di Fratelli d’Italia, a margine con la stampa e prima dell’inizio della seduta delle Commissioni sottolinea: “Il centrosinistra prosegue sull’onda delle polemiche, a noi spetta la responsabilità e il dovere di portare avanti il nostro programma. Il commissariamento è più che scongiurato, i manager e le Asl hanno fatto un buon lavoro. Noi siamo qui per valutare questo operato”. Per Silvio Paolucci, capogruppo del Partito Democratico, siamo di fronte “al fallimento della Giunta Marsilio sulla sanità. Si sono dovuti arrendere alla realtà, i piani della Asl devono affrontare un disavanzo di 200 milioni. Hanno fatto più debiti a fronte una diminuzione delle prestazioni e di un aumento della mobilità passiva. I tagli già si sentono sulla pelle delle persone”.

Dai rappresentanti dei sindacati, con sfumature diverse, la preoccupazione che i tagli non incidano sui servizi e sulle prestazioni. Per Alfiero Di Giammartino della Uil “vanno garantiti servizi senza toccare il personale, vanno eliminati gli sprechi. La priorità è lavorare sulla mobilità passiva. La nostra proposta è quella di istituire una Asl unica”. Vincenzo Mennucci (Cisl) dice che non vanno toccati “personale e servizi e nemmeno la spesa farmaceutica che in Abruzzo è già bassa rispetto alla media nazionale”. Carmine Ranieri, segretario regionale della Cgil, pone l’attenzione sulla “necessità di incrementare il fondo sanitario nazionale, che è sottodimensionato, noi proponiamo di aumentarlo di sette miliardi l’anno per i prossimi cinque anni, già in legge di Bilancio. La Regione deve chiederlo”.

I piani di rientro di cui si è cominciato a discutere oggi puntano a far scendere il debito complessivo da 199 a 130 milioni. La Asl dell’Aquila punta a risparmiare 35 milioni, Chieti 16, Pescara 5, Teramo 12.

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