Piani di rientro Asl Abruzzo, arriva il sì definitivo

Via libera delle Commissioni in Consiglio regionale ai piani di rientro delle Asl abruzzesi, era l’ultimo passaggio. Le osservazioni
Piani di rientro delle Asl abruzzesi, arriva il parere favorevole delle Commissioni Bilancio e Salute riunite in forma congiunta. Le osservazioni.
Un primo passaggio c’era stato martedì 24 settembre, quando per ottemperare alle disposizioni della legge del maggio scorso le Commissioni avevano cominciato ad esaminare i quattro piani. Oggi il confronto decisivo con l’audizione dei quattro direttori generali. Voto favorevole della maggioranza e contrario dell’opposizione.
La legge del maggio scorso punta a ridurre il debito della sanità abruzzese assegnando a ciascuna Asl il compito di predisporre un piano di razionalizzazione, al quale le Commissioni hanno dato oggi 27 settembre il necessario parere favorevole “obbligatorio e vincolante”, così come recita l’emendamento proposto dal presidente della Commissione Salute Paolo Gatti, allora approvato nonostante il parere contrario della Giunta e in particolare dell’assessore Nicoletta Verì. Così, dopo due passaggi al Dipartimento Sanità della Giunta regionale, i piani di rientro hanno avuto il definitivo placet.
I piani mirano a ridurre il debito complessivo della sanità da 199 a 130 milioni, scongiurando così il commissariamento. La Asl Avezzano Sulmona L’Aquila punta a risparmiare 35 milioni, Lanciano Vasto Chieti 16, Pescara 5, Teramo 12. Tra le linee guida, piano per piano: dall’Aquila risparmio sui costi interni per 10 milioni, sui costi esterni per 1,5 milioni, e sulle poste straordinarie (oltre 18 milioni). Chieti vuole ridurre i costi interni, Pescara si concentra sui beni e servizi, Teramo ridetermina i ricavi per 7 milioni circa e utilizza i contributi in conto esercizio per investimenti per cinque milioni circa.
Le osservazioni
Osservazioni avanzate a valle dell’espressione dei pareri positivi. Alla Asl dell’Aquila tra le altre cose è stato indicato che il Dipartimento Sanità ha ritenuto sottostimata la previsione di disavanzo di 30,8 milioni di euro (quello che rimarrebbe una volta conseguiti i risparmi di 35 milioni) e rimarcata in un passaggio l’affermata “aleatorietà di alcune manovre”.
Le altre osservazioni la Asl dell’Aquila le condivide con i piani delle altre tre aziende sanitarie. Le Commissioni suggeriscono alla Giunta regionale in tutti e quattro i casi un monitoraggio “continuo e costante” e “di valutare le opportune iniziative nel caso di sforamento superiore al 20 per cento del disavanzo dichiarato e di fornire indirizzi in ordine alla necessità di non superare il 70 per cento di tale somma per il 2025 quale disavanzo (o la diversa percentuale ritenuta congrua)”.
“È stato fatto un ottimo lavoro”, ha dichiarato il presidente della Commissione Sanità Paolo Gatti che ha coordinato i lavori in seduta congiunta con il collega Vincenzo D’Incecco, presidente della Commissione Bilancio. “Abbiamo audito i direttori delle Asl, abbiamo letto i loro Piani di razionalizzazione e le valutazioni del Dipartimento – ha aggiunto Gatti – abbiamo fatto un lavoro di approfondimento e di confronto complessivo sulla sanità regionale che credo non sia mai stato fatto in passato. Un ottimo modo di rappresentare i cittadini che si rivelerà anche molto utile perché su ciascun Piano di razionalizzazione abbiamo espresso parere favorevole ma con delle osservazioni che abbiamo trasmesso alla Giunta regionale, con una serie di suggerimenti e consigli che penso possano dare un contributo al governo regionale per migliorare sia i livelli di assistenza che la compatibilità economico-finanziaria”.
“I Piani presentati sono la conferma che il ‘modello Abruzzo’ della sanità abruzzese, tanto decantato dal centrodestra, non è altro che un modello di inefficienza e pressapochismo, che ha portato le nostre aziende sanitarie ad accumulare un disavanzo di 199 milioni di euro. Come denunciamo da tempo, per coprire almeno una parte di disavanzo, sono previsti Piani di rientro che prevedono tagli a medicinali e prestazioni, eventuali accorpamenti dei reparti e possibili blocchi del turn-over per gli operatori sanitari. Un programma quindi invotabile in quanto ricadrà direttamente sulla pelle dei cittadini abruzzesi”, dichiarano i consiglieri di opposizione del Patto per l’Abruzzo.
