Omicidio Bucchianico, ergastolo per il 52enne che uccise la madre con 34 coltellate

30 settembre 2024 | 16:20
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Omicidio Bucchianico, ergastolo per il 52enne che uccise la madre con 34 coltellate

Omicidio Bucchianico: condannato all’ergastolo l’uomo che uccise la madre con 34 coltellate. La perizia ha stabilito che era capace di intendere e volere.

Aveva ucciso la madre con 34 coltellate: la Corte d’Assise di Chieti ha condannato all’ergastolo Cristiano De Vincentiis.

Cristiano De Vincentiis, 52 anni, era l’unico accusato per l’omicidio di Bucchianico avvenuto il 19 ottobre 2022. Il pubblico ministero Giancarlo Ciani, titolare dell’inchiesta, aveva chiesto l’ergastolo al termine della requisitoria. L’uomo è stato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e condannato al risarcimento dei danni alle parti civili ovvero le due sorelle della vittima, Paola De Vincentiis, assistite dall’avvocato Anna Olivieri. L’uomo invece era assistito dall’avvocato Gian Luca Totani, del foro dell’Aquila.

Paola De Vincentiis venne ritrovata senza vita il 18 ottobre 2022 nella casa di Bucchianico dove viveva con il figlio. L’omicidio sarebbe maturato al termine di un violento litigio che, stando alle testimonianze raccolte in fase di indagine, andava avanti da tempo, alla cui base c’erano motivi di natura economica. Il figlio, unico imputato, ha negato con forza le liti legate a questioni economiche, attribuendo il delitto come conseguenza di un’aggressione subita dalla madre. La Corte presieduta da Guido Campli, a latere Enrico Colagreco, è rimasta in camera di consiglio per circa un’ora e un quarto. In avvio di udienza è stato sentito il professor Giovanni Battista Camerini: le risultanze della perizia da lui eseguita, su incarico della Corte, hanno stabilito che De Vincentiis era capace di intendere e di volere al momento del fatto. De Vincentiis, accusato di omicidio volontario aggravato, e detenuto nel carcere di Frosinone, oggi ha seguito l’udienza in videoconferenza. Il giorno dell’omicidio era stato lui stesso a dare l’allarme, mentre stringeva ancora nella mano il coltello insanguinato.

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All’origine della vicenda motivazioni di carattere economico, con liti dovute alla continua richiesta di soldi da parte del figlio alla madre per spese riguardanti la moto, viaggi e ristoranti. Secondo la ricostruzione effettuata dagli inquirenti, l’omicidio è scaturito dopo che l’uomo era stato ferito dalla madre: seppur ferito è riuscito ad alzarsi dal letto e lì è nata una colluttazione, l’uomo si è ferito per disarmare la madre e a quel punto ha colpito la madre 34 volte in diversi punti del corpo. Le sorelle della vittima si sono costituite parte civile: chiedono ciascuna un risarcimento di 100.000 euro, con una provvisionale di 50.000. Stando sempre alle testimonianze raccolte, sono state loro ad aiutare economicamente la sorella, vessata dalle continue richieste di soldi del figlio, pagando anche il funerale della donna.

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