Incendio MagMa Chieti, aperta un’inchiesta

Aperta un’inchiesta sull’incendio divampato alla Mag.Ma di Chieti: il 2° rogo in 15 anni. Si indaga per incendio colposo a carico di ignoti
Incendio Chieti, la Procura apre un’inchiesta sul rogo divampato nello stabilimento Mag.ma: il secondo incendio devastante in 15 anni.
Il sostituto procuratore della Repubblica di Chieti, Marika Ponziani, ha aperto un’inchiesta per accertare l’origine del violento incendio che, sviluppatosi ieri intorno alle 21, ha distrutto a Chieti Scalo, nella zona industriale, lo stabilimento della Mag.Ma, azienda che tratta rifiuti industriali recuperando materiale plastico e cellulosa. In questa fase, si indaga per incendio colposo a carico diignoti.
Le attività di indagine sono state delegate alla Squadra Mobile di Chieti. Non si fanno ancora ipotesi sulle cause all’origine del rogo e, almeno in questo momento, sembra da escludere l’origine dolosa.
Quando sono divampate le fiamme, un’ora prima della chiusura dell’attività, nei capannoni c’erano due addetti che hanno cercato di spegnerle con gli estintori e hannoallertato i soccorsi. Da ieri sera e per tutta la notte sul posto stanno operando diverse squadre e mezzi dei Vigili del Fuoco di Chieti, il cui intervento ha scongiurato che il fuoco si propagasse alle aziende vicine. Le operazioni di spegnimento sono ancora in corso, dall’area si sprigiona ancora del fumo, anche se in quantità molto ridotta, e si cerca anche un mezzo aereo per effettuare lo spegnimento dall’alto.
Nessun problema per la qualità aria in ospedale
La qualità dell’aria all’interno del policlinico di Chieti è quella di sempre, pertanto non si rende necessaria allo stato attuale alcuna misura particolare. L’attività nelle unità operative e nel blocco operatorio prosegue regolarmente. Lo ha reso noto la Asl Lanciano Vasto
Chieti, in seguito all’incendio che si è sviluppato nella notte a Chieti Scalo, nell’azienda Mag.Ma. Sono in corso monitoraggi ambientali da parte dei tecnici Arta anche nell’ospedale “SS.Annunziata”, in prossimità degli impianti di ventilazione. Tale attività fa seguito ai rilevamenti già effettuati nellanotte dal Servizio Prevenzione e Protezione, diretto da RoccoMangifesta, che non hanno evidenziato la presenza di agenti
inquinanti.
Nel corso della riunione dell’unità di crisi che si è svolta questa mattina in Prefettura a Chieti, il direttore generale della Asl, Thomas Schael, la responsabile del Servizio Igiene e Sanità Pubblica, Ada Mammarella, e lo stesso Rocco Mangifesta hanno dichiarato che non c’è stato e non c’è tuttora nessunpericolo per pazienti e dipendenti. La qualità dell’aria viene comunque monitorata costantemente dai tecnici Asl in collaborazione con Arta.
Quello della Mag.Ma di Chieti Scalo è il secondo devastante incendio in 15 anni.
Il 21 giugno del 2009, infatti, l’azienda subì la distruzione di quasi metà della fabbrica: macchinari, camion e un capannone andarono in fumo. Le analisi che l’Arta Abruzzo fece allora rilevarono prevalentemente la presenza di idrocarburi aromatici, derivanti dalla combustione delle plastiche, ma non furono trovati composti organici contenenti cloro, pericolosi per la salute in caso di combustione.
Secondo le rilevazioni di allora la deposizione di inquinanti avrebbe interessato principalmente la regione a sud dell’impianto, mentre empiricamente stavolta la nube tossica è sembrata più grande ed estesa verso tutta la vallata delPescara. Nel 2009, neanche un mese dopo, un altro devastante incendio colpì nella stessa area la Seab, azienda di smaltimento rifiuti. Dopo questo rogo fu aperta un’inchiesta per incendio doloso.