Pescara, un altro minore accoltellato in strada

2 ottobre 2024 | 09:40
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Pescara, un altro minore accoltellato in strada

Accoltellato in strada a Pescara, quindicenne in ospedale. L’episodio in pieno centro, la polizia sulle tracce dell’aggressore.

Accoltellato in strada a Pescara, quindicenne in ospedale. L’episodio in pieno centro.

Un ragazzo di 15 anni è finito in ospedale a Pescara per le lesioni riportate dopo essere stato accoltellato in via Firenze, strada pedonale del centro, nei pressi dell’incrocio con via Trieste, intorno alle 21 di ieri sera. Raggiunto da più colpi in parti diverse del corpo, il giovane non è in pericolo di vita. Sul posto, oltre al 118, sono intervenute le squadre Volante e Mobile della Questura, che si stanno occupando delle indagini.
I poliziotti, che stanno ascoltando i testimoni e visionando le immagini delle videocamere di sorveglianza della zona, sono sulle tracce del responsabile dell’accoltellamento. Non si conoscono al momento i motivi all’origine dell’episodio.
Il giovane è fuori pericolo: ha riportato alcune lesioni da arma da taglio ed è ricoverato in ospedale con una prognosi di 30 giorni. Dopo i primi accertamenti sul posto della squadra Volante, le indagini sono ora condotte dalla squadra Mobile. Raccolte le testimonianze e visionate le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona, gli investigatori sono sulle tracce dell’accoltellatore.
Poco chiaro, al momento, cosa ci sia dietro l’episodio, ma, stando a quanto trapelato, all’origine del gesto ci sarebbero motivi banali. Il ragazzino, ferito, ha raggiunto una farmacia e ha chiesto aiuto. A quel punto è scattato l’allarme, con l’arrivo del 118 e della Polizia.

Inevitabilmente l’episodio ricorda un altro fatto di cronaca, anche se con conseguenze ben peggiori: l’omicidio di Christopher Thomas Luciani, per il quale la settimana scorsa la Procura presso il Tribunale per i Minorenni dell’Aquila ha chiesto il giudizio immediato per i due minori accusati del delitto. “Solo un costante percorso di crescita comune e di impegno civico condiviso – aveva scritto il procuratore David Mancini annunciando le decisioni della procura – possono creare le condizioni affinché il disagio psicologico e sociale di minori e giovani adulti non si traduca in atti violenti e drammatici, come quelli che hanno posto fine alla vita di Christopher. La giustizia non può fornire risposte a tutto ciò. Ad essa spetta di far luce sull’accaduto e accertare le responsabilità in conformità alle leggi vigenti”.
Riflessione oggi che torna di prepotente attualità.

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