88 anni fa la tragedia di Contigliano, il ricordo de L’Aquila 1927

88 anni fa la tragedia di Contigliano costò la vita ad un numero di persone ancora oggi imprecisato. Tra le vittime molti erano i calciatori della squadra A.S. L’Aquila, che giocava in Serie B
88 anni fa un incidente ferroviario sulla Terni-Sulmona costò la vita ad un numero di persone ancora oggi imprecisato. Tra le vittime molti erano i calciatori della squadra A.S. L’Aquila. Oggi si ricorda la tragedia di Contigliano.
L’incidente ferroviario di Contigliano, noto come tragedia di Contigliano, fu un disastro ferroviario avvenuto il 3 ottobre 1936, sulla ferrovia Terni – Sulmona, nei pressi della stazione di Contigliano, non distante da Rieti. Una littorina passeggeri e un’automotrice postale che viaggiavano in direzione opposta, sul binario unico, si scontrarono frontalmente, causando diverse vittime e feriti, anche gravi. Si trattò di una delle prime tragedie che toccò il mondo dello sport, infatti tra i passeggeri c’era la squadra al completo dell’A.S. L’Aquila, partita per una trasferta (allora militava in Serie B).
Questo il ricordo della società, 88 anni dopo la tragedia.
La ricostruzione
Alle ore 7:40 circa del 3 ottobre 1936 il treno arrivò alla stazione dell’Aquila, dove salirono a bordo numerosi passeggeri tra cui la comitiva dell’A.S. L’Aquila, composta da tredici giocatori, due dirigenti, l’allenatore e il massaggiatore, in viaggio verso Verona dove, il giorno successivo, si sarebbe dovuta disputare la partita contro l’A.C. Verona. Verso le 8 il convoglio, pressoché pieno, ripartì in direzione di Terni. Alle ore 9:45, al km 196 della linea, nei pressi della stazione di Contigliano, nel tratto tra la stazione di Rieti e quella di Contigliano, il treno si scontrò violentemente con un convoglio postale proveniente dalla direzione opposta.Nell’impatto i due mezzi si accartocciarono e si incunearono l’uno nell’altro, uccidendo molti passeggeri.
Il numero delle vittime dell’incidente è ad oggi ancora incerto: i morti, che nei resoconti dell’epoca e, spesso, ancora in quelli contemporanei sono erroneamente indicati pari ad 8, furono in realtà almeno 15. Tutte le altre 69 persone presenti a bordo rimasero ferite. Tra i deceduti ci furono due ferrovieri e l’allenatore dei rossoblù, Attilio Buratti. Il calciatore Marino Bon perse i sensi e fu in un primo momento dichiarato morto; in seguito venne ricoverato e riuscì a sopravvivere. Tra i feriti ci furono tutti gli altri calciatori in rosa, di cui buona parte non poté più tornare a giocare.
In virtù dell’accaduto, la Federazione Italiana Giuoco Calcio propose al club la salvezza d’ufficio, senza dover disputare il campionato, ma il club decise di proseguire ugualmente il torneo. La squadra venne affidata al tecnico magiaro András Kuttik, mentre vennero accolti gli aiuti di alcune società calcistiche italiane che offrirono, gratuitamente ed in forma di solidarietà, dei giocatori per completare la rosa; tra questi Otello Trombetta e Giacomo Valentini, arrivati dalla Roma. Nonostante una ripresa sul finale della stagione, L’Aquila si classificò al terzultimo posto, ad una manciata di punti dalla salvezza, e retrocesse così in Serie C; da quell’anno i rossoblù non sono più riusciti a raggiungere la serie cadetta.