Raffaele Bisegna, il “cecchino” buono abruzzese che salva gli animali con la telenarcosi

3 ottobre 2024 | 00:34
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Raffaele Bisegna, il “cecchino” buono abruzzese che salva gli animali con la telenarcosi

Con la telenarcosi ha salvato migliaia di animali: giraffe, lupi, un ippopotamo in Boemia e un leone a Ladispoli. L’intervista a Raffaele Bisegna, il “cecchino” buono abruzzese.

Lupi, cani, gatti, anche il leone Simba e un ippopotamo scappato da una riserva: sono tantissimi i salvataggi effettuati da Raffaele Bisegna, tecnico di telenarcosi.

Balzato agli onori delle cronache per aver catturato il leone fuggito da un circo di Ladispoli lo scorso novembre, il suo è un lavoro adrenalinico, importante e di precisione, “Che mi regala ogni giorno grandi soddisfazioni e scariche di adrenalina pura”. Raffaele Bisegna, 35 anni, originario di Capistrello, dopo aver raccontato anche in un libro la sua “avventura” con il leone catturato al buio poco prima che venisse abbattuto, adesso porterà la sua esperienza anche in tv. Infatti, su Rete8, emittente televisiva abruzzese, dall’1 ottobre ogni martedì alle 20:00, subito dopo il telegiornale, condurrà il programma “Kimera“. Un approfondimento giornalistico su temi naturalistici, “Con il fine di creare una migliore cultura del rispetto nei confronti degli animali, con la speranza di portare gli spettatori a raggiungere una migliore consapevolezza. Viviamo in Abruzzo, terra con una presenza importante di fauna selvatica e c’è bisogno di focalizzarci su una migliore e più consapevole convivenza uomo-animali”, spiega nell’intervista rilasciata al Capoluogo.

Nella sua esperienza ha ideato e fondato la società Bisegna Tecnofauna, altamente specializzata nella gestione ed il recupero di fauna complessa, anche grazie all’utilizzo di tecnologie innovative sviluppate in proprio, come quella dei dardi muniti di sistema GPS integrato. Specializzato in telenarcosi veterinaria dal 2012 con all’attivo la cattura di migliaia di animali tra cui, solo per citarne alcuni, bovini, equini, cani, gatti, tutti i tipi di equini, lupi, orsi, giraffe, mufloni, cervi, caprioli, cinghiali, volpi, ippopotami, oltre che la cattura di 1 leone in ambito urbano.

Raffaele Bisegna

La passione è nata da bambino, nella sua Capistrello,“Con gli animali ho sempre avuto un rapporto speciale – ricorda -. Mio padre è stato per molti anni un allevatore e mi ha tramandato questa passione”.  Da qui, la decisione di specializzarsi in qualcosa di “nuovo”. La telenarcosi applicata alla veterinaria è una tecnica abbastanza recente, nata in America negli anni ’50, per aiutare veterinari e specialisti nella cura di specie non facili da catturare.“Siamo pochissimi – spiega Bisegna – è un’attività che si svolge esclusivamente a livello professionistico. Vengono richieste speciali conoscenze sulla balistica e bisogna avere anche alle spalle una lunga esperienza a contatto con gli animali”.  Con questa tecnica, spesso a distanza anche molto ravvicinata, Raffaele Bisegna in pratica addormenta gli animali utilizzando un fucile speciale che spara delle siringhe con all’interno dei dardi anestetizzanti, “Che non creano nessun problema agli animali, lo immobilizzano e lo addormentano così come farebbe un qualunque anestetico utilizzato per l’uomo”. 

In questa carriera ultra decennale e circa 30 mila salvataggi messi a segno, Bisegna è venuto a contatto con tantissime specie, oltre al leone di Ladispoli, un’esperienza suggestiva è stata quella con un grande ippopotamo. A novembre scorso venne contattato dai carabinieri forestali di Ladispoli per riportare a casa il leone che era riuscito a eludere la sorveglianza e fuggire da un circo (su questa vicenda è stata aperta anche un’indagine ndr). L’animale girava per il centro abitato in una situazione davvero surreale: coprifuoco, mezzi per strada, forze dell’ordine e due elicotteri che tenevano sotto controlla la situazione. Il buio aveva reso le operazioni di recupero più complicate e mi era stato detto che se non fossi riuscito a prenderlo, lo avrebbero dovuto abbattere.Ho lavorato in condizioni di massima sicurezza, ma i fucili per la telenarcosi hanno una gittata limitata. Sono arrivato a pochi metri dal leone, al buio, con gli infrarossi e per fortuna il colpo è andato a segno e si è addormentato. Dopo, è stato imbragato e riportato al circo”.

Raffaele Bisegna

Per l’ippopotamo invece è dovuto volare in Repubblica Ceca, a febbraio scorso. “Era scappato da uno zoo che si trova in una zona impervia della Boemia del Nord. L’ippopotamo non è un esemplare di “facile” gestione. Mole a parte, se si sente sotto stress ha una forza incredibile capace di far cadere un albero. L’animale era molto nervoso e anche in questo caso ho dovuto agire in pochi secondi. Non posso sparare a caso e soprattutto non in qualunque parte del corpo. Devi mirare alla coscia o alla spalla, perchè se il colpo finisce in testa o sulla gabbia toracica l’animale è spacciato. È stata un’esperienza eccitante e formativa e soprattutto sono molto soddisfatto di averlo salvato!”.

rete8 kimera raffaele bisegna

Ovviamente, c’è un sogno nel cassetto, quello di riuscire a intervenire per salvare e addormentare una lince. “Sono anni che studio questo animale. Sono agili, prestanti, performanti, non stanno mai fermi. Poterci lavorare per me rappresenta una sfida, sarebbe una bella soddisfazione personale”. 

Rete8, arriva Kimera: l’approfondimento con Raffaele Bisegna