Traforo del Gran Sasso, senso unico alternato e maxi lavori per tre anni dal 2026

Lavori nel traforo del Gran Sasso, la prima fase partirà il 14 ottobre per 45-60 giorni poi intervento profondo di tre anni al via dopo 12-18 mesi. Si discute sulle soluzioni per la viabilità
Traforo del Gran Sasso, confermato l’inizio dei lavori il 14 ottobre. Dureranno dai 45 ai 60 giorni. Sarà istituito un senso unico alternato su una sola corsia. Si tratta di interventi preparatori, l’intervento vero e proprio di messa in sicurezza del bacino acquifero, che durerà non meno di tre anni, partirà in una fase successiva, dopo progettazione e appalto che porteranno via dai 12 ai 18 mesi.
Si discute per quanto riguarda la viabilità sulle soluzioni alternative al senso unico alternato che però sono destinate eventualmente a diventare operative solo nella fase dell’intervento vero e proprio nel traforo del Gran Sasso. Calendario alla mano, non prima del 2026.
I lavori di fine 2024 sono propedeutici alla valutazione geologica del terreno necessaria per lo svolgimento dei successivi e previsti lavori di messa in sicurezza del bacino idrico del Gran Sasso. La seduta della Commissione Infrastrutture del Consiglio regionale che ha affrontato la questione, con le audizioni tra gli altri del Commissario straordinario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, Pierluigi Caputi, e dell’amministratore delegato della Società Strada dei Parchi S.p.A., Costantino Ivoi, proseguirà il prossimo 8 ottobre. Ma come detto sul via ai lavori il 14 ottobre non ci sono più dubbi.
“I lavori sono indifferibili perché servono a mettere in sicurezza il bacino acquifero come chiede l’Unione europea”, dichiara al Capoluogo Emiliano Di Matteo, presidente della Commissione. “Questa fase di circa 45 giorni è fondamentale per completare le indagini geologiche che sono indispensabili alla redazione del progetto definitivo ed esecutivo che sarà poi messo a gara. Terminata questa fase è presumibile che per la progettazione e l’appalto dell’opera occorreranno dai 12 ai 18 mesi, tempo entro il quale si valuterà anche alla luce delle risultanze di questo periodo se la proposta che al momento sembra l’unica praticabile di chiusura alternata può essere replicata per un periodo più lungo stimato per l’esecuzione dei lavori, di circa tre anni, oppure se sopraggiungono ulteriori ipotesi e alternative che siano praticabili”. Disponibilità da Strada da Parchi a contribuire a eventualmente individuarle e valutarle.
Lo chiede il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto: “È importante che Strada dei Parchi ci assicuri la verifica e la realizzazione di tutte le soluzioni alternative, reali, efficaci e sostenibili, rispetto a quella prospettata per questi primi 45 giorni molto drastica e insostenibile nel lungo periodo. Sono state avanzate diverse proposte, come ad esempio il contingentamento dei mezzi con il doppio senso di marcia. Ci è stato spiegato che non è possibile senza un sistema di ventilatori bidirezionali. Allora si intervenga per averlo disponibile all’atto dell’avvio dell’intervento vero e proprio. Così come si valutino i semafori intelligenti. Le possibili alternative sono tante e diverse e pretendiamo che Strada dei Parchi le valuti e individui quelle meno impattanti per la viabilità. In questi giorni non è sufficiente quindi un semplice monitoraggio, ma sono indispensabili strumenti di misurazione dei flussi di traffico, con un’analisi puntuale e scientifica che porti alla ragionevole riduzione delle limitazioni”.
Agli atti anche una risoluzione del consigliere regionale del Partito Democratico Dino Pepe che chiede direttamente al governatore Marco Marsilio di attivarsi per la gratuità o la riduzione del costo dei pedaggi, anche relativamente all’A14, nel tratto anch’esso interessato da lavori. L’assessore regionale Umberto D’Annuntiis e anche il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi hanno già avanzato la medesima richiesta e dalla seduta della Commissione è emerso che si deve passare per un’autorizzazione del Ministero dei Trasporti, unico soggetto competente ad autorizzare eventuali riduzioni o esenzioni. Poi rimarrebbe la partita dei costi, stimati in circa due milioni e 800mila euro per la durata di 45 giorni.
Per il periodo delle operazioni che partiranno il 14 ottobre nel traforo del Gran Sasso Strada dei Parchi – come già accaduto da novembre 2005 a marzo 2006 – istituirà un senso unico alternato su una sola corsia, regolato da impianti semaforici, nella galleria non interessata dai lavori, per garantire sicurezza dei veicoli e salubrità dell’aria all’interno del tunnel. Il transito in ciascun senso di marcia avrà la durata di 5 minuti ogni 30 minuti di attesa e sarà assistito da personale e mezzi – sia all’inizio sia alla fine della coda.
La discussione sugli altri punti all’ordine del giorno della Commissione Territorio – Riserva del Borsacchio, Piano del Parco Nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise, tariffe del trasporto pubblico locale su gomma, promozione della qualità architettonica – è stata rinviata all’8 ottobre.
