Assolto per maltrattamenti in famiglia, non aveva mai visto suo figlio

Assolto dal reato di maltrattamenti in famiglia: la vicenda scaturita da un malinteso. L’uomo, residente a L’Aquila, non ha visto la famiglia per un anno e non ha assistito alla nascita dell’ultimo figlio.
Assolto un uomo, residente a L’Aquila, dalla pesante accusa di maltrattamenti in famiglia che aveva comportato l’allontanamento dal nucleo familiare. Per questa ragione non aveva assistito al parto del figlio, nato lo scorso settembre, con il quale solo ora c’è stato il primo incontro.
Il Tribunale dell’Aquila ha assolto l’uomo dal reato di maltrattamenti e dichiarato il non doversi procedere per il reato di minaccia, per essere lo stesso estinto per remissione di querela. La difesa era rappresentata dall’avvocato Vincenzo Calderoni, del foro dell’Aquila.
La vicenda risale al 2023: il gip aveva applicato la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, proibendo così all’uomo l’accesso senza l’autorizzazione del giudice. Contestualmente gli era stato proibito di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla moglie e dai figli, con la prescrizione di mantenere una certe distanza e di comunicare con i familiari con qualunque mezzo. Il provvedimento era scaturito a seguito della querela sporta dalla moglie, rimessa successivamente durante il procedimento.
La donna, originaria dell’Albania, ascoltata anche dall’avvocato Calderoni, aveva spiegato di essere stata fraintesa dagli agenti di polizia perchè non era riuscita ad esprimersi correttamente in italiano nel momento in cui aveva presentato la querela.
Per tre volte, su tali basi, l’avvocato Calderoni aveva proposto l’istanza di revoca della misura cautelare, ogni volta rigettata La Procura adesso ha richiesto l’assoluzione in quanto, all’esito della verifica dibattimentale, ha dovuto constatare che la vicenda è il frutto di un malinteso, verosimilmente dovuto al fatto che la donna non sia riuscita ad esprimere con esattezza in italiano i concetti che aveva in mente.
“Siamo felici per questo buon esito, ma resta tanta amarezza – commenta l’avvocato Calderoni – che un padre e i suoi figli siamo rimasti estranei per oltre un anno e che la famiglia abbia dovuto affrontare vicissitudini a causa dell’assenza del pilastro della famiglia che, fino a prima del divieto, si era sempre preso cura dei figli. La vicenda è frutto di un malinteso, ma anche del clima di ‘caccia alle streghe’ che s’è instaurato in relazione ai reati legati al Codice rosso“.