Cervi Abruzzo, dal Tar via libera all’abbattimento selettivo

9 ottobre 2024 | 17:29
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Cervi Abruzzo, dal Tar via libera all’abbattimento selettivo

Il Tar Abruzzo dà l’ok all’abbattimento dei cervi. “Rischio per la specie non dimostrato, si può dare preminenza alla sicurezza stradale”

Ok all’abbattimento selettivo dei cervi in Abruzzo: il Tar dice no alle associazioni.

L’AQUILA – Il Tar Abruzzo dà il via libera all’abbattimento di 469 esemplari di cervo, come stabilito dalla delibera di Giunta regionale n. 509 dell’8 agosto 2024, che prevede, dal prossimo 14 ottobre fino al 15 marzo 2025, “prelievi del cervo esclusivamente nei 2 Comprensori regionaliricompresi nei territori degli ATC Avezzano, Sulmona, Subequano,L’Aquila e Barisciano e al di fuori delle aree protette e dellearee ad esse contigue. I giudici amministrativi hanno rigettato l’istanza presentata dalle associazioni che avevano chiesto la sospensione della delibera, contestata anche da esponenti politici di vari schieramenti e personaggi della cultura.

Per il Tar “non essendo stato monitorato l’intero territorio regionale, il numero ottenuto è certamente una sottostima del
numero di cervi attualmente presenti”. Inoltre, si legge nell’ordinanza, “nell’ambito del bilanciamento degli interessiin conflitto, a fronte di un rischio per la specie che è soloallegato e non dimostrato, il collegio ritiene di poter darepreminenza a quello della sicurezza stradale che include anchela tutela dell’incolumità fisica degli individui”. Le associazioni possono ora impugnare l’ordinanza, che è immediatamente esecutiva, dinanzi al Consiglio di Stato in fase cautelare o chiedere la fissazione di un’udienza di merito. Teoricamente, nei termini di legge, avrebbero 30 giorni per farlo, in realtà c’è tempo solo fino al 14 ottobre, quando in base alla delibera si può cominciare a sparare.

“L’ordinanza del Tar riporta la corretta gestione avviata dall’Assessorato all’agricoltura e alla caccia, confermando la necessità di contenere il numero dei cervi e tutelare il lavoro degli agricoltori e conferma la legittimità delle nostre decisioni. Ringrazio il personale dell’Assessorato e l’Avvocatura regionale per il prezioso lavoro preparatorio che hanno svolto in queste settimane e l’importante conferma ottenuta davanti al tribunale amministrativo. La Regione riconosce l’importanza della tutela delle specie protette ma ribadisce la necessità di un giusto equilibrio sul territorio”, lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

Ok caccia al cervo, associazioni, ‘deluse da pronunciamento Tar’

 “Con profonda delusione prendiamo atto del pronunciamento del Tar. In questi mesi si è atteso invano un confronto sia tecnico sia politico con
l’amministrazione regionale che oggi si assume la responsabilità di aver reso cacciabile il cervo in Abruzzo”. E’ la reazione delle associazioni Lav, Lndc Animal Protection e Wwf Italia all’ordinanza dei giudici amministrativi che hanno dato il via libera alla caccia del cervo in Abruzzo. “Ora il destino dei 469 cervi in Abruzzo è segnato, dal 14 ottobre potranno essere uccisi dai cacciatori.

La campagna in questi due mesi ha coinvolto migliaia di cittadini, più di 134.000 le firme sulla petizione online, 60.000 i cittadini che hanno scritto direttamente al Presidente Marsilio per chiedere lo stop alla caccia.

Tante le personalità del mondo della cultura e dello spettacolo e le cooperative del turismo naturalistico che si sono unite all’appello per salvare i cervi, ma nulla ha potuto far tornare la Giunta Marsilio sui suoi passi. E nemmeno il pronunciamento del Tar di oggi sospende la delibera regionale”.

“Certo, la Regione può ancora tornare sui suoi passi, ma finora questa volontà non è emersa – incalzano le associazioni – Resta il rammarico di non aver potuto impedire la mattanza dei cervi che avverrà solo perché l’amministrazione regionale, utilizzando il pretesto dei danni all’agricoltura e degli incidenti stradali imputati ai cervi, argomenti che le associazioni hanno smontato, dati alla mano, nel corso delle
audizioni in 3/a Commissione Consiliare, ha deciso di effettuare un piano venatorio, di caccia di selezione e non un piano di contenimento di animali che causano danni, come riportano chiaramente i documenti, anche se spesso la discussione si è spostata su questo terreno”.

“Si dimostra così il primario interesse della Regione: soddisfare le richieste dei cacciatori che vogliono svolgere quella che la Legge nazionale considera un’attività ludico-sportiva e che comporterà un vero e proprio massacro dei cervi in Abruzzo“.

Ora – concludono le associazioni – stiamo valutando se ricorrere al Consiglio di Stato, non possiamo tollerare che gli animali possano essere consegnati al piombo dei cacciatori. Intanto ringraziamo tutte le persone che ci hanno sostenuto in questa campagna in difesa del Cervo in Abruzzo, invitandole a continuare a seguire le iniziative che proveremo a mettere in atto e coltivare ogni giorno l’impegno in difesa della natura”.