Salute mentale, prenditi il tuo tempo: La terapia per affrontare il mio caos e trovare equilibrio

16 ottobre 2024 | 06:41
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Salute mentale, prenditi il tuo tempo: La terapia per affrontare il mio caos e trovare equilibrio

La corsa quotidiana, lo studio, il lavoro, gli impegni ci rendono poco attenti a cogliere segnali di qualcosa che non va: l’importanza della salute mentale. Vi raccontiamo una storia: “Ero sopraffatta, lo psicologo ha trasformato la mia sofferenza in energia”

Oggi parliamo di Salute mentale.
Vi raccontiamo una storia: quella di chi ha scelto di tornare a star bene, affrontando il suo disagio con l’aiuto di un terapeuta. La storia di chi ha scelto sé stesso, superando ogni paura.

SALUTE MENTALE – La corsa quotidiana, lo studio, il lavoro, gli impegni ci rendono distratti e poco attenti a cogliere eventuali segnali di qualcosa che non va, di un disagio che resta nascosto e fa fatica ad affiorare oltre la superficie. Il resto lo fanno la paura e i pregiudizi.
La paura di affidarsi a un professionista, riconoscendo in questo modo di avere un problema e, dall’altro lato, i pregiudizi comuni nel ritenere la terapia psicologica la cura per la “pazzia”. Uno stigma ancora oggi, purtroppo, duro da abbattere.
“Ogni individuo è la sua psiche”, spiega la psicologa e psicoterapeuta aquilana Chiara Gioia. “La parola greca ‘therapeia’ rimanda all’idea dell’accudire. Il terapeuta è colui che porta e che accudisce, come fa il servitore, è colui al quale appoggiarsi, aggrapparsi, chiedere sostegno in quanto ‘dher’ è anche la radice di ‘thronos’, che indica trono e sedia. È proprio in questo significato etimologico che è possibile cogliere una delle radici della relazione analitica.La Psicoterapia è la comprensione, la narrazione dell’anima, una Psicoterapia riuscita ecomunque funzionale è la narrazione e re-visione della storia dell’individuo in una trama comprensibile e dinamica.
La Psicoterapia è il modo più aulico per prendersi ‘cura’ di sé”. 

Vi raccontiamo una storia

Quando hai capito di avere bisogno di aiuto e perché?
Ho capito di avere bisogno d’aiuto quando mi sono sentita sopraffatta dalle problematiche che, di volta in volta, mi si presentavano davanti. Mi sono resa conto che necessitavo di una guida che mi permettesse di capire e di concentrare le mie energie sul focus delle varie questioni da risolvere, aiutandomi a scoprire e a potenziare le mie capacità per affrontarle”.

Com’è stato l’approccio alla terapia?
“All’inizio non sapevo da dove cominciare, avevo sempre avuto il pregiudizio che la psicoterapia fosse solo per persone con problemi profondi e radicati dell’anima e della mente; poi, ho abbattuto questa concezione, quando mi sono resa conto che si trattava di una corazza indossata per nascondere il magmatico caos dentro di me, in cui necessariamente sarei dovuta entrare per mettervi ordine”. 

Hai condiviso la scelta di seguire un percorso psicologico con le persone a te care?
“Ho parlato della mia scelta solo con le persone più vicine a me, che potessero comprendere davvero quanto forte fosse diventato ormai il mio grido interiore, al quale bisognava dare voce“.

Quanto ti ha aiutato essere seguito da un professionista nell’affrontare quotidianamente il tuo disagio?
“Mi ha aiutato tantissimo essere seguita da un professionista; in terapia è come avere lo specchio e il riflesso non solo della parte più visibile, ma anche di quella più invisibile e dolorante di me, quella che è stata alla base, in varie occasioni, del mio agire consapevole e inconsapevole, dei miei repentini sbalzi umorali, delle mie lacrime. È stata la parte che avevo messo in un angolo, tentavo di soffocarla. Eppure emergeva in qualche modo, turbandomi molto; infatti, era così prepotente la sua richiesta di essere considerata che, alla fine, ho dovuto confrontarmi con essa per recuperare il mio equilibrio. Ed è proprio in questo angolo che si nascondevano forze ed energie che andavano valorizzate, ma anche canalizzate e guidate per fuoriuscire con la giusta ratio”.

Cosa consiglieresti a chi sente di avere bisogno dell’aiuto di uno psicologo, ma viene frenato dai pregiudizi?
“All’inizio sentivo tormento e profondo senso di angoscia; poi, ho iniziato ad abitare nel mio dolore e, lentamente, la sofferenza è divenuta forza, energia, voglia di conoscersi e scoprirsi. Ho visto lati di me che non conoscevo o di cui non ero perfettamente consapevole e credo che ce ne siano ancora tanti altri. Ci concepiamo come unità, ma comprendo che tale unità è nient’altro che la sintesi di tante piccole parti che si compenetrano e si completano, creando l’equilibrio armonizzante del tuttoIo consiglio vivamente di rivolgersi ad uno specialista, anche se non si vive una situazione di profondo disagio. La sensazione di libertà che si prova nel potere parlare senza il timore di essere giudicati,di comunicare se stessi, di raccontare e scoprire il proprio sé. Nel momento in cui ci raccontiamo, ci mettiamo in ascolto di noi stessi, impariamo a conoscerci, a scoprirci. Insomma, conosci te stesso e scoprirai il mondo”.