Alimentazione stagionale, i tesori d’autunno che fanno bene alla salute e all’ambiente

In qualsiasi periodo dell’anno è consigliato acquistare frutta e verdura di stagione, anche per rispettare i cicli vitali. I vantaggi dell’alimentazione stagionale e i tesori preziosi d’autunno per mangiare bene rispettando l’ambiente.
L’alimentazione stagionale, uno stile di vita che fa bene alla salute e all’ambiente. Ogni periodo dell’anno ha i suoi frutti e i suoi ortaggi, con le loro proprietà. Seguire il ciclo vitale a tavola porta con sé solo benefici: ha un ridotto impatto sull’ambiente, sostiene l’economia dei produttori locali, soprattutto in un territorio come quello abruzzese dove l’agricoltura, da sempre, è una grande fonte di sostentamento e, infine, è conforme alle norme europee.
L’alimentazione stagionale, possibilmente a km zero, non è una moda, ma un vero e proprio stile di vita che molti stanno imparando a seguire non solo per i benefici in termini di salute, anche per rispettare della sostenibilità dell’agricoltura. Una scelta sempre più frequente incoraggiata anche dal rincaro delle materie prime degli ultimi anni.
Consumare le pere in autunno, le arance in inverno, gli asparagi e le fragole in primavera, i pomodori in estate è una buona pratica che affonda le radici nella nostra tradizione, che segue i frutti e i ritmi della terra, senza stravolgimenti e secondo natura, proprio come accadeva prima che la scienza contribuisse a implementare nuovi metodi di coltivazione in agricoltura, ed era possibile trovare prodotti freschi solo nella stagione in cui crescevano meglio, a seconda del clima e da altre condizioni naturali di crescita.

Inoltre, fare la spesa a km 0 comporta anche una riduzione dei costi relativi a tutti i passaggi intermedi tra chi produce, acquista e consuma, garantendo anche numerosi vantaggi per l’ambiente. Comprare stagionale porta con sé la riduzione delle emissioni di CO2, liberati nell’aria dai fertilizzanti e dai trasporti, la riduzione degli imballaggi di plastica o cartone, limita lo spreco di acqua ed energia per la lavorazione, il confezionamento e la conservazione dei prodotti.
Approfondiamo l’argomento con la professoressa Renata Bracale, docente di Nutrizione umana presso l’Università degli Studi del Molise, nutrizionista e divulgatrice scientifica. I suoi studi sul campo dell’alimentazione sono stati raccolti in un libro “La mia cucina mediterranea”; ospite di frequente a “UnoMattina” e “UnoMattina estate” e nei programmi “Elisir” su Rai3 e “Il mio medico”, su Tv2000, ha fatto dell’all’alimentazione stagionale la base del suo stile di vita.

Quest’anno, proprio a ottobre, si sono celebrati gli 80 anni di Coldiretti che ha sempre segue la mission della sostenibilità. “Il nostro Paese – spiega la professoressa Bracale – è la culla della dieta mediterranea. Per secoli abbiamo portato avanti un’agricoltura sostenibile, promuovendo non soltanto la stagionalità dei prodotti ma anche e soprattutto i prodotti a km zero. Abbiamo delle ricchezze per quanto riguarda la materia prima che ci invidiano in tutto il mondo. Ed è importante seguire un’alimentazione che segua il ciclo delle nostre stagioni, per mettere al primo posto sempre la propria salute e benessere”.
L’alimentazione mediterranea prevede da sempre 5 portate in cui frutta e verdura sono i protagonisti. “Anche la SINU (Società Italiana Nutrizione Umana) per il settimo anno ha inserito la nostra dieta mediterranea tra le più sane in assoluto – chiarisce la professoressa – In un documento redatto dalla società è stato stabilito che l’alimentazione mediterranea è la migliore perchè rispetta la stagionalità dei prodotti”.
L’autunno, in tal senso, è un periodo dell’anno molto ricco, la terra regala frutti e ortaggi alleati del benessere fisico, dai colori e dai sapori unici, prima di ‘addormentarsi’ durante l’inverno. “Quest’anno in particolare che abbiamo avuto un’estate molto torrida, il nostro corpo ha bisogno di alcuni fondamentali come le vitamine. E’ ancora più importante quindi scegliere frutta e verdure stagionali per implementare il nostro sistema immunitario, in quanto ricchi di vitamina C”, continua.
Quindi, in questo periodo dell’anno caratterizzato dai colori intensi e caldi, via libera a mele, arance, limoni, pere, cachi mandarini, uva tardiva, melograno, “un antiossidante potentissimo”, crocifere e brassicacee. E ancora broccoli, cavolfiori, “verdure a foglia verde amara che fanno bene al fegato e lo aiutano a ripartire dopo qualche stravizio tipico dei conviviali estivi durante le vacanze”.
Sempre alleati di stagione per il fegato sono cicoria, finocchi, iceberg, rucola, zucca, carote, patate, puntarelle, rape, cavolo nero, bieta, barbabietole e le cipolle, “Che hanno un potentissimo effetto diuretico, la cui presenza di coercitiva aiuta ad abbassare colesterolo e glicemia”.
Verdure colorate e saporite che la professoressa, consiglia di consumare, “Anche prima del pasto, magari abbinati in un’insalata a cui aggiungere un frutto per preparare l’organismo alla digestione. Si tratta di piccole accortezze, trucchi che ci proteggono anche da infreddature e dalle prime influenze. La frutta e la verdura di stagione hanno la peculiarità di essere ricche di nutrienti, il valore del loro principio attivo in questo periodo dell’anno è molto alto”.
Per lo stesso motivo, verdure come i pomodori vanno consumati durante quella che è la loro stagione. “Ricchi di licopene, rilasciano le loro proprietà se coltivati al sole. Adesso le giornate si stanno lentamente accorciando, è normale che quel pomodoro che troviamo oggi al mercato o al supermercato, oltre ad essere molto caro, perché si è allungata la filiera e le coltivazioni in serra sono diventate eccessivamente costose, non potrà mai avere gli stessi valori nutrizionali”.
Non solo, scegliendo prodotti di stagione, si aiuta anche l’ambiente. “Abbiamo sfruttato troppo la terra, andando e la natura ce lo sta dicendo, a gran voce, da tempo. Abbiamo distrutto e interferito in maniera massiccia in quelli che sono i normali cicli naturali delle stagioni. La sostenibilità rispetta i cicli della natura, aiutando anche a ridurre l’impatto degli additivi sull’ambiente, dei pesticidi che vengono utilizzati per avere prodotti in determinati periodi sulle nostre tavole”.