ANCI Abruzzo, alla ricerca dell’unità sulla candidatura del nuovo presidente

Il presidente uscente, Gianguido D’Alberto, chiama l’ANCI Abruzzo all’unità: “Serve ulteriore momento di riflessione”.
Il presidente uscente, Gianguido D’Alberto, chiama l’ANCI Abruzzo all’unità: “Serve ulteriore momento di riflessione”.
“L’ANCI ha sempre rappresentato e rappresenta la casa di tutti i Comuni, al di là delle appartenenze politiche e territoriali. Anche per questo, il dibattito che si è sviluppato in questi giorni, nell’imminenza del rinnovo degli organi dell’Associazione in Abruzzo, come Presidente uscente ed eletto cinque anni fa sulla base di un accordo unitario, non può lasciarmi indifferente”. Così il presidente uscente dell’ANCI Abruzzo, Gianguido D’Alberto, nell’imminenza dell’assemblea che darà un nuovo presidente all’associazione dei Comuni. A scaldare il dibattito, la candidatura del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che sta animando il confronto tra centrodestra e centrosinistra. “In questi anni, proprio grazie all’unitarietà che portò i Sindaci a convergere sul mio nome, – prosegue D’Alberto – di cui ringrazio tutti i colleghi e tutte le forze politiche e civiche, siamo riusciti come Associazione a tutelare e supportare le nostre comunità e i nostri territori, arrivando sempre a fare sintesi al di là delle differenze politiche e territoriali e ad affrontare, anche nei momenti più difficili, come la pandemia, sfide epocali con quel senso di comunità e solidarietà istituzionale che è proprio dell’ANCI. Per questo, il dibattito di questi giorni e le difficoltà a convergere su una figura unitaria, non possono che spingerci a un ulteriore momento di riflessione, rimettendo al centro l’obiettivo, che deve appartenere a tutti, indistintamente, di conservare quello spirito di condivisione e unità che ha sempre contraddistinto l’ANCI. Il contesto è tale per cui credo possa essere proficuo, se non necessario, prenderci tutto il tempo utile per un ulteriore confronto tra tutte le forze e tutte le comunità territoriali. E come ho già detto da tempo, se i colleghi sindaci e le forze in campo lo dovessero ritenere utile, proprio esercitando un mio ruolo esterno, da presidente uscente, anche di garanzia, resto a disposizione, facendo io per primo un passo di lato, per promuovere e facilitare, fra tutti, questo spirito unitario e arrivare, attraverso un dialogo serio e costruttivo, a salvaguardare l’ANCI come baluardo, attraverso i Sindaci, delle nostre comunità. Questo anche per confermare quel ruolo di ANCI come patrimonio di valori condivisi e di battaglie unitarie e organismo di rappresentanza istituzionale dei Sindaci di fronte a tutti gli enti sovraordinati. Oggi il tema non è fare passi indietro, ma al contrario fare tutti insieme un passo in avanti negli interessi di tutta la comunità dei sindaci e dei nostri territori e comunità”.
Sarà Città Sant’Angelo ad ospitare, domani pomeriggio, venerdì 18 ottobre, l’assemblea precongressuale Anci Abruzzo 2024, l’appuntamento che precede quello di carattere nazionale, in programma dal 20 al 22 novembre a Torino. L’incontro, che mette insieme tutti i sindaci della regione, è fissato per domani pomeriggio all’hotel Mood alla Marina di Città Sant’Angelo, con inizio alle ore 15. L’occasione, servirà tra le altre cose per andare a rinnovare le cariche istituzionali di Anci Abruzzo, attraverso l’elezione del presidente, del direttivo regionale, dei 28 delegati nazionali e dei 3 consiglieri nazionali.
Le posizioni in campo.
La nota integrale di Fratelli d’Italia: “Un comunicato surreale e fuori luogo. Emerge chiaramente che la dirigenza del primo partito di centrosinistra non sia un interlocutore sereno nella fase congressuale dell’Anci“. Così il direttivo regionale di Fratelli d’Italia, risponde al Pd con la nota a firma di Guido Liris, Etel Sigismondi e Guerino Testa, ribadendo e ricordando ai responsabili del Pd, “Come, in passato, siano stati eletti alla presidenza del medesimo organismo, sindaci con una chiara appartenenza al loro partito”. E ricordano ancora, come questa appartenenza, “Non ha mai impedito la loro elezione all’unanimità poiché è sempre prevalsa la valutazione delle competenze amministrative anziché la tessera di partito. Crediamo che queste stesse qualità appartengano al sindaco Biondi che ha sempre lavorato con tutti i sindaci, indipendentemente dalle loro preferenze politiche, dimostrando equilibrio e capacità di rappresentare al meglio le esigenze dei primi cittadini. Nei giorni scorsi abbiamo cercato più volte di raggiungere un accordo, in vista della prossima assemblea dell’ANCI ma le trattative si sono arenate a causa dell’atteggiamento arrogante dimostrato dagli esponenti del Partito Democratico: nonostante, infatti, la maggioranza dei sindaci non si riconosca nelle politiche del centrosinistra, i dirigenti DEM hanno continuato a voler imporre un candidato della loro parte politica. Emerge chiaramente come la dirigenza del primo partito del centrosinistra non si stia dimostrando un interlocutore sereno nella fase congressuale dell’ANCI, perché guidata esclusivamente dall’obiettivo di politicizzare l’associazione. A questo punto, ci concentreremo esclusivamente sul dialogo con i sindaci, veri protagonisti dell’assemblea di venerdì. Siamo convinti che, se il sindaco Biondi deciderà di candidarsi alla presidenza, saprà dare voce nel migliore dei modi a tutti gli amministratori liberi, che hanno a cuore solo le finalità associative dell’ANCI”.
La nota del PD: Nella nota il Pd, smentisce un presunto accordo tra il Partito Democratico e il centrodestra, “per sostenere la candidatura del sindaco Pierluigi Biondi alla guida dell’Anci regionale. Vogliamo chiarire quanto segue: non esiste alcun accordo tra il Pd e le forze del centrodestra, né a livello nazionale, né regionale, né provinciale“. “Riteniamo che sia necessaria una intesa in grado di garantire il profilo istituzionale di ANCI, come è stato in questi anni con la guida di Gianguido D’Alberto, che è stato in grado di rappresentare in modo imparziale tutti i sindaci aderenti ad ANCI. Fratelli d’Italia, purtroppo, sta mostrando un atteggiamento di arroganza e presunzione, forzando una spaccatura tra i sindaci e imponendo la candidatura di una figura fortemente caratterizzata dal punto di vista politico. Non vedere l’incompatibilità di fatto del Responsabile nazionale degli enti locali del principale partito di governo con la presidenza di ANCI è particolarmente grave, considerato che parliamo di un’associazione che rappresenta tutti i sindaci, indipendentemente dalle loro appartenenze politiche. Il tentativo di strumentalizzarla per fini di parte rischia di minare inevitabilmente il suo ruolo super partes. C’è la necessità di un accordo di ampio respiro, che garantisca una guida dell’associazione condivisa e rappresentativa degli interessi di tutte le sindache e i sindaci, al di là delle divisioni partitiche. Il Partito Democratico e il centrosinistra intendono continuare a lavorare per giungere a una soluzione condivisa, che rispetti e salvaguardi il ruolo di ANCI e l’interesse di tutti i sindaci coinvolti”.
