Fotovoltaico e pale eoliche in Abruzzo, si entra nel vivo

Dove installare fotovoltaico e pale eoliche in Abruzzo: la Regione attraverso un gruppo di lavoro è impegnata alla legge che lo stabilirà
Fotovoltaico e pale eoliche in Abruzzo, si avvicina l’importante scadenza di inizio 2025. La Regione si muove attraverso un gruppo di lavoro che porterà alla stesura di una legge ad hoc in cui sarà sancito quali saranno le porzioni di territorio in cui sarà possibile impianti di produzione di energia rinnovabile, e quelle in cui invece sarà vietato.
La richiesta arriva direttamente da un provvedimento nazionale, il decreto “Aree idonee”, che ne luglio scorso ha stabilito che entro il 2030 la nostra regione dovrà conseguire l’obiettivo di aumentare di circa due gigawatt (duemila megawatt, un quarantesimo della quota nazionale) la produzione di energia rinnovabile rispetto al 2020. Il tempo è di sei mesi.
Su fotovoltaico e pale eoliche in Abruzzo la Regione si è mossa costituendo un gruppo di lavoro, che si è appena riunito a Pescara e che tornerà a farlo il 23 ottobre. Hanno preso parte all’incontro il direttore generale della Regione, Antonio Sorgi e il consigliere regionale delegato, Nicola Campitelli, affiancati dal Direttore del Dipartimento Territorio-Ambiente, Pierpaolo Pescara, oltre ad altri dirigenti e funzionari regionali, che si sono confrontati con il direttore dell’ARAP, Antonio Morgante, ed i funzionari di Arta Abruzzo. Alla riunione ha partecipato anche l’ANCI che, sebbene non faccia parte del Gruppo di Lavoro, rappresenta un interlocutore istituzionale chiamato a collaborare nel procedimento. L’obiettivo è, in sostanza, quello di arrivare all’emanazione di una legge regionale che indichi, nel dettaglio, quali siano le superfici non idonee all’installazione di impianti da fonti rinnovabili. L’orientamento del Gruppo di lavoro è quello di considerare non idonee le aree agricole irrigue oltre a vigneti, uliveti, frutteti, boschi e tartufaie. Invece, le zone idonee restano quelle previste dal Decreto Agricoltura. Sullo sfondo c’è la notevole attenzione anche di livello nazionale: è recente il dibattito attorno alla scelta della Regione Sardegna, criticata da alcuni per la decisione di mettere al bando le rinnovabili in grandissima parte del suo territorio. In Abruzzo non sono mancate nei mesi scorsi prese di posizione e manifestazioni di preoccupazione, provenienti soprattutto dall’area dal medio e dell’alto vastese in cui ci sono numerosi progetti in ballo, di notevoli dimensioni, che si teme possano provocare un impatto paesaggistico dannoso.
“Come le altre Regioni siamo chiamati entro la fine dell’anno a definire e a legiferare sulle aree idonee”, ha dichiarato Campitelli a margine della riunione. “Si tratta di un progetto molto ambizioso, ci sono da una parte i target che l’Europa impone all’Italia e di conseguenza alla Regione Abruzzo. Abbiamo l’obiettivo che da qui al 2030 si deve aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili per oltre due gigawatt. Dall’altra parte c’è da tutelare le nostre risorse naturali e ambientali. Non è un compito semplice, siamo chiamati a quel giusto equilibrio tra la tutela della nostra terra e la produzione di energia da fonti rinnovabili. Abbiamo creato un gruppo di lavoro che sta operando con grande professionalità in modo coordinato, i vari Dipartimenti della nostra Regione si muovono ascoltando Anci perché occorre considerare le varie esigenze dei Comuni e dei territori. C’è da fare un lavoro importante, come Regione Abruzzo stiamo facendo la nostra parte”.
