ANCI Abruzzo, per il PD tutti tranne Biondi

21 ottobre 2024 | 12:22
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ANCI Abruzzo, per il PD tutti tranne Biondi

Gli esponenti del PD sull’elezione del presidente di ANCI Abruzzo: si cercano “altri luoghi” per raccogliere i contrari al sindaco dell’Aquila

ANCI Abruzzo, per il Partito Democratico potevano andare bene tutti, ma non il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi. Ora i sindaci di riferimento del PD si organizzeranno con il supporto del partito che risponderà “con la massima determinazione per individuare altri luoghi dove sarà possibile reagire a scelte sbagliate”, ha detto il segretario regionale Daniele Marinelli.

Il direttore del Capoluogo David Filieri ha realizzato un’intervista video al senatore del PD Michele Fina, al termine della conferenza stampa in Consiglio Regionale. Fina nei giorni scorsi aveva manifestato via social tutto il disappunto per l’esito della votazione per l’elezione del presidente dell’ANCI Abruzzo, che si era tenuta lo scorso venerdì 18 ottobre a Città Sant’Angelo e di cui il Capoluogo d’Abruzzo ha fatto un racconto dettagliato e puntuale.

Il Pd regionale in conferenza stampa ha ribadito i motivi che hanno portato all’opposizione della candidatura di Biondi, che svolge anche il ruolo di responsabile nazionale enti locali di Fratelli d’Italia, eletto con 182 voti sugli 87 ottenuti da Francesco Menna, dem sindaco di Vasto e presidente della Provincia di Chieti. “Ovunque si trovano accordi per garantire che l’ANCI difenda interesse l’interesse dei sindaci, solo da noi in Abruzzo si registra questo strappo”, ha detto Marinelli. “Quando è toccato a noi, ogni volta abbiamo aperto un ponte di dialogo su personalità che fossero in grado di rappresentare tutti i sindaci. Questa volta ci è stato detto o Biondi o la morte, hanno imposto il responsabile nazionale enti locali di Fratelli d’Italia che evidentemente per ruolo politico non è in grado di difendere le comunità dalle scelte che il governo sta già prendendo sulla legge su bilancio. Lo scopo è eliminare una voce critica, ridurre al silenzio un’istituzione che dovrebbe difendere i sindaci. Voglio ringraziare Francesco Menna, sapevamo che non ci sarebbe stata partita nella sfida aritmetica, lo scopo della sua candidatura era far emergere la forzatura attuata dal centrodestra”.

Alla domanda del Capoluogo se ci fosse stato in qualche modo il tentativo di convergere su altre specifiche figure di centrodestra alternative a Biondi, sia Marinelli che il senatore Fina hanno detto che erano disponibili “a ragionare su tutti gli altri 304 sindaci”. Poi tra questi è emerso, a margine, il nome del sindaco di Fossacesia e segretario regionale dell’Udc Enrico Di Giuseppantonio che, assicurano i dem, non era nemmeno l’unico. Sarebbe prevalsa da Fratelli d’Italia la volontà di blindare Biondi. Per Marinelli è inoltre fuorviante ascrivere alla candidatura di Menna i soli 87 voti su 305 che ha raccolto in quanto “il tema alla fine non era più la conta, molti sindaci hanno preferito non partecipare, sommandoli vediamo il totale di chi non si riconosce nella soluzione Biondi”.

Per Silvio Paolucci, capogruppo del PD in Regione, “l’ANCI Abruzzo serve a Bondi per fare qualcosa domani, come trampolino di lancio, ma le istituzioni rappresentano tutti e individuare un accordo che può rappresentare il pluralismo politico sarebbe stata una scelta più che appropriata. Biondi invece non difende temi che riguardano le comunità abruzzesi, in questo caso i Comuni. Avete sentito qualcosa da lui sulle difficoltà della sanità, lo avete sentito che parlava dell’aumento delle tariffe del trasporto pubblico?”.

Alla conferenza stampa erano presenti anche i consiglieri regionali Pierpaolo Pietrucci e Antonio Di Marco e il segretario regionale dei Giovani Democratici Saverio Gileno.