Premio Borsellino, esempi di coraggio per la Cultura della legalità

L’AQUILA – Al Ridotto del Teatro comunale la cultura della legalità al centro della cerimonia di assegnazione dei riconoscimenti nell’ambito del Premio nazionale Paolo Borsellino.
L’AQUILA – Al Ridotto del Teatro comunale la cultura della legalità al centro della cerimonia di assegnazione dei riconoscimenti nell’ambito del Premio nazionale Paolo Borsellino.
Si è svolta questa mattina, al Ridotto del Teatro comunale dell’Aquila, la cerimonia di premiazione del Premio nazionale Paolo Borsellino. “È un onore – ha sottolineato il sindacoPierluigi Biondi – ospitare questa manifestazione dall’altro valore sociale. Per noi è un assoluto privilegio parlare di legalità e ospitarne gli esempi. Abbiamo parlato di una società e di un’epoca in cui ci sono state persone che hanno avuto il coraggio di cambiare le cose, di impegnarsi in prima persona, di ribellarsi a un sistema, a costo della loro vita. Mi piace ricordare che il mondo si cambia con gli esempi, non con le parole. Ed oggi abbiamo raccontato di magistrati impegnati in prima linea, di donne che hanno il coraggio di denunciare la violenza, di forze dell’ordine che si battono contro la criminalità ogni giorno. Esempio che, ne sono sicuro, i nostri giovani sapranno comprendere e dai quali sapranno trarre il giusto patrimonio per vivere ispirati dalla Cultura della legalità”. I premiati, declinati nelle diverse categorie. Legalità: Vittorio Pisani, Capo della Polizia e direttore generale della pubblica sicurezza; Ludovico Vaccaro, attualmente Procuratore capo di Foggia, ha dovuto fronteggiare l’ondata di violenza che ha coinvolto il territorio tra agguati mortali, bombe agli imprenditori che non pagano il pizzo e comuni sciolti per infiltrazioni mafiose; Marcello Viola, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano. Impegno civile: Alessandra Accardo, poliziotta, testimone della Campagna contro la violenza sulle donne. Bullismo: Daniela Di Maggio, Madre di Giovanbattista Cutolo, conosciuto come Giogiò, il 24enne musicista ucciso a Piazza del Municipio a Napoli. Impegno sociale: Banda Rulli Friuli, una banda di inclusione, che dà a tutti e tutte l’opportunità di sentirsi accolti e valorizzati. Una banda dove ognuno partecipa suonando strumenti inventati, costruiti e colorati insieme. Dal 2010 Banda Rulli Frulli è un sogno che diventa realtà, un progetto pensato e ideato da Federico Alberghini all’interno della Fondazione Scuola di Musica Carlo & Guglielmo Andreoli in convenzione con il servizio NPIA di Mirandola. Rurabilandia: Fattoria didattica e sociale che costruisce percorsi didattici ed educativi per bambini e ragazzi con disabilità. Libri: Francesca Fagnani, è una giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva italiana. Divenuta nota al grande pubblico per la conduzione della trasmissione Belve, nel corso della sua carriera si è occupata di giornalismo d’inchiesta riguardo alla mafia italiana, alla criminalità organizzata e alle carceri minorili sia su testate giornalistiche e televisive.
Giornalismo: Giacinto Pinto, nuovo caporedattore cronaca del Tg1. Un riconoscimento alla sua carriera nel mondo del giornalismo. Giacinto ha raccontato molti dei più importanti casi di cronaca italiani degli ultimi anni fino alla cattura del boss di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro; Toni Mirra, giornalista e componente del comitato scientifico del bimestrale di Libera “Lavialibera”. È caporedattore e inviato speciale della redazione romana di Avvenire. Fotografia: Toni Gentile, fotoreporter italiano. Nei primi anni della sua carriera ha raccontato con le proprie immagini l’attacco stragista della mafia contro lo Stato, fotografando le stragi di Capaci e di via D’Amelio nelle quali rimasero uccisi Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e gli uomini delle loro scorte. Sua è la straordinaria fotografia che tutti conoscono e che è diventata un’icona della storia italiana contemporanea: l’immagine è quella di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che parlano in confidenza. Ambiente: Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente, giornalista, cura dalla prima edizione del 1994 il “Rapporto Ecomafia”, dedicato al ruolo delle mafie nel più ampio fenomeno di aggressione criminale all’ambiente e alle proposte per la tutela penale delle risorse naturali, la salute delle persone e la buona economia. Memoria: Nicola Francesco Catanese, caposcorta di Paolo Borsellino, che cambiò turno il giorno della Strage di Via D’Amelio; Dario Falvo, entrò in Polizia a 20 anni come agente ausiliario, fu parte della scorta a Giovanni Falcone. Dopo l’attentato nel ’92 è rimasto in Polizia, trasmette ai giovani i segreti del mestiere.

“Nel corso della mia attività – ha sottolineato Ludovico Vaccaro, procuratore capo Foggia – ho sempre sentito di essere chiamato ad un impegno con grandissimo senso di responsabilità. Per questo oggi voglio dedicare questo premio ai giovani, in particolare ai giovani magistrati, affinché siano sempre consapevoli dell’importanza del loro ruolo nella società”.
“Ho avuto la fortuna di conoscere persone – ha aggiunto il procuratore Viola – che hanno dedicato la loro vita alla lotta alla criminalità, in una stagione in cui caddero troppe vite. Ricordo che all’inizio dell’81 venni assegnato a Rocco Chinnici. Fu proprio un quegli anni che vidi nascere quella che chiamo la rivoluzione, perché si arrivava da anni di archiviazioni su fatti criminali e grazie al coraggio di persone come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino si passò dalle archiviazioni ad un maxi processo”.
Premio Borsellino, in aggiornamento con interviste video